AssoGenerici ha aderito, assieme ad altri protagonisti del comparto farmaceutico, a Fakeshare II, l’iniziativa europea promossa dall’Agenzia Italiana del Farmaco per sviluppare e condividere tutte le conoscenze sul fenomeno della contraffazione farmaceutica. Dal 2013, anno di esordio, Fakeshare ha dato un importante contributo alla lotta contro questa forma di criminalità che, grazie ai lauti guadagni che consente, aumenta costantemente la sua sfera d’azione. “E’ importante che l’Europa e l’Italia preservino come è avvenuto finora la sicurezza della sua filiera del farmaco, e l’arma più importante contro la contraffazione è aumentare la consapevolezza di tutti gli stakeholder e promuovere la più ampia circolazione delle informazioni” dice il presidente di AssoGenerici Enrique Häusermann. “Le aziende produttrici di farmaci equivalenti da sempre pongono la salute dei cittadini al primo posto, e collaborare a questa attività significa innanzitutto collaborare alla tutela della salute pubblica”.
Il fenomeno della contraffazione farmaceutica, intendendo per contraffatto "un farmaco la cui etichettatura è stata deliberatamente preparata con informazioni ingannevoli in relazione al contenuto e alla fonte" (definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (1992), presenta oggi un trend in forte crescita, non più circoscritto ai soli paesi in via di sviluppo ma che riguarda anche i paesi industrializzati.
La contraffazione coinvolge farmaci di marca e farmaci generici, medicinali salvavita e "life style saving". È possibile distinguere diverse tipologie di contraffazione poiché un medicinale contraffatto può contenere le medesime sostanze di quello originale o sostanze/dosaggi diversi, può non contenere alcun principio attivo o addirittura può essere composto da ingredienti contaminati e pericolosi. Le diverse tipologie hanno tuttavia un comune denominatore nella scarsa qualità in quanto la produzione, anche laddove realizzata con ingredienti non tossici, non avviene secondo le norme di buona fabbricazione e distribuzione stabilite a livello mondiale.
Trattandosi di un’attività "sotterranea" i dati relativi al fenomeno sono da considerarsi indicativi: secondo le stime ritenute più attendibili la percentuale di medicinali contraffatti sul mercato globale si attesterebbe intorno al 7 %, con punte significative che raggiungerebbero addirittura il 50% in alcuni paesi in Africa e in Asia.
Le statistiche dell’Unione Europea indicano un incremento pari al 384% di falsi medicinali sequestrati nel 2006 rispetto a quanto avvenuto nel 2005 e, ancora, sempre secondo quanto riportato dall’UE, negli ultimi 5 anni sarebbero stati segnalati 27 casi di contraffazione nella catena legale e ben 170 nella rete illegale.