Il bambino con la febbre rappresenta sempre una preoccupazione per un genitore, ma è necessario tenere in considerazione che gli stati febbrili non sempre devono essere trattati con i farmaci antipiretici. È quanto suggeriscono le nuove linee guida pubblicate dal National Institute for Clinica Excellence (NICE) britannico, equivalente oltremanica del nostro Istituto Superiore di Sanità.
Per gli esperti britannici il termometro può essere un segnale di allarme che può condurre dal pediatra. Il NICE afferma infatti che "fino a tre mesi di età il segnale si accende per una temperatura di 38°C, in quelli fino a sei mesi per una temperatura di 39°C".
Gli esperti del NICE chiariscono che: "Oltre questa età, invece, il valore della temperatura, anche se è molto alto, da solo non basta a distinguere le situazioni da non sottovalutare: contano di più altri elementi, per esempio alterazioni dello stato di coscienza o delle interazioni del bambino con gli altri, anomalie gravi della respirazione o del colorito di pelle e mucose, rigidità del collo".
Alberto Tozzi, pediatra dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma e Marina Picca, presidente della Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche, sostanzialmente concordano. "Se il piccolo ha 39°C di febbre ma è tranquillo e gioca senza lamentarsi, non occorre nessuna terapia", spiega Tozzi. Picca aggiunge che la "febbre va trattata solo quando rende il piccolo sofferente e irritabile, non lo lascia dormire o mangiare normalmente".
Secondo le nuove linee guida del NICE, un nuovo elemento che va tenuto presente è la frequenza cardiaca. Secondo gli esperti il rischio che il bambino abbia qualcosa di più serio di un banale raffreddore va considerato quando: la frequenza cardiaca è superiore ai 160 battiti al minuto per bambini con età inferiore ad un anno; 150 battiti al minuto tra uno e due anni; 140 battiti oltre i due anni.
Nei casi in cui non si riscontrino altri segnali di allarme, anche se la febbre è alta, è possibile che il bambino abbia contratto patologie benigne, come ad esempio la sesta malattia che in genere passa dopo tre giorni.
In merito ai farmaci antipiretici, quelli autorizzati per i bambini sotto i sei anni di età sono paracetamolo e ibuprofene, disponibili come farmaci equivalenti. Gli esperti del NICE sottolineano che "vanno usati per contrastare il malessere del bambino, e soltanto finché il malessere dura".
E' necessario comunque fare attenzione, avvisa Antonio Clavenna dell'Istituto Mario Negri di Milano, perché "anche attenendosi alle dosi consigliate è possibile superare nel corso della giornata la soglia di tossicità".
Il fai da te, in sostanza, è una pratica da sconsigliare. Sempre meglio contattare il pediatra per un consiglio.