Oltre un quinto (per l’esattezza il 22,9%) della popolazione in Sardegna è affetta da almeno due malattie croniche, il 42,1% ne ha almeno una e la quota di over 65 è passata dal 16,1% del 2002 al 21,6 del 2015. La spesa sanitaria della regione è salita da 2,2 miliardi di euro nel 2002 a quasi 3,2 mld nel 2013 (Ragioneria dello Stato) e 26,5 mln di euro è il costo sostenuto nel 2014 dai sardi per coprire la differenza tra il farmaco equivalente e quello di marca. Sono i dati emersi nel corso del convegno "I farmaci equivalenti tra tutela della salute pubblica e razionalizzazione della spesa sanitaria in Sardegna", sostenuto da Mylan, azienda di farmaci equivalenti, e promosso dal magazine AboutPharma, con il patrocinio di AssoGenerici.
L'isola per l'utilizzo dei farmaci equivalenti è al 12° posto in Italia sia in termini di confezioni dispensate (22,9%), sia in termini di spesa (15,1%), al di sotto però della media italiana (25,4% in termini di confezioni, 16,5% la spesa). Nel 2014 il consumo di farmaci equivalenti è cresciuto dell'8%, con un conseguente calo della spesa dell'1,8% (Centro Studi Assogenerici su dati Ims Health). Nei primi nove mesi 2014 in Italia la spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata) è stata pari a 19,9 mld di cui il 75,6% è stato rimborsato dal Ssn (Rapporto Osmed Gen-Set 2014).
"La disponibilità di medicinali equivalenti è stata fondamentale per la sostenibilità del sistema sanitario regionale consentendo, a parità di efficacia e sicurezza per il paziente, importanti risparmi nell'assistenza farmaceutica. Alla scadenza della copertura brevettuale e al conseguente inserimento del principio attivo nelle liste di trasparenza, lo stesso principio viene rimborsato in regime di assistenza farmaceutica convenzionata secondo il prezzo di riferimento, inferiore a almeno il 20% rispetto al farmaco marchiato - ha affermato l'assessore della Sanità, Luigi Arru -. Nel caso di acquisti da parte di strutture pubbliche l'inserimento nelle procedure di gara del principio attivo instaura un confronto concorrenziale importante, consentendo la fornitura dei medicinali necessari a prezzi ridotti. I risparmi ottenuti con l'utilizzo di farmaci equivalenti o a brevetto scaduto consentono di liberare risorse economiche, a parità di qualità di assistenza ai pazienti, che possono essere impegnate per l'acquisto di farmaci innovativi per la prevenzione e cura di patologie croniche di grande rilevanza sociale".