Utilizzo dei biosimilari nel trattamento dei pazienti mai trattati in precedenza con un farmaco biologico, no alla sostituibilità automatica tra originator e biosimilare da parte del farmacista e salvaguardia della libertà di scelta del medico prescrittore. Su queste raccomandazioni principali si fonda il Position Paper “Farmaci Biotecnologici e Biosimilari” sull’utilizzo appropriato dei farmaci biosimilari nel trattamento delle malattie reumatiche, condiviso da tredici Centri di Reumatologia dell’Emilia-Romagna, Associazione malati reumatici Emilia-Romagna (Amrer) e la Regione. Il position paper è stato presentato a Bologna nel corso del convegno “Farmaci biotecnologici e biosimilari. Capire e conoscere queste opportunità terapeutiche per i malati reumatici”.
“Oggi i pazienti sono tutelati per il fatto che sono disponibili una decina di biosimilari rispetto ai quali si è consolidata una certa esperienza supportata dalle linee guida prodotte dall’Agenzia europea del farmaco – ha sottolineato Annamaria Marata, coordinatore della Commissione regionale del farmaco della Regione Emilia Romagna – Il valore del documento messo a punto dai clinici e dall’Associazione dei Malati Reumatici dell’Emilia Romagna è quello di condividere e diffondere i tanti aspetti del problema a una vasta platea e diventare punto di riferimento a più voci portatrici di interessi diversi”.
“L’iniziativa della Regione Emilia Romagna di un Position Paper per incardinare l’uso dei biosimilari è senz’altro meritoria e costituisce un modo efficace per disseminare e condividere con la comunità scientifica e i pazienti i principi fondamentali che Aifa ha fissato nel suo Position Paper”, commenta Francesco Colantuoni, coordinatore dell’Italian Biosimilar Group e vicepresidente di Assogenerici. “In particolare, registro con soddisfazione la sostanziale coerenza di quanto affermato nel documento della Regione Emilia Romagna con le indicazioni AIFA in merito alla libertà prescrittiva del medico, nei casi di pazienti naive come in continuità terapeutica, nonché la convergenza dei nostri punti di vista nel ribadire la centralità del rapporto clinico-paziente nelle scelte terapeutiche.
Per queste ragioni auspico che questa nostra sostanziale identità di vedute possa costituire fin d’ora la base per un confronto permanente, dando vita ad una concreta alleanza a tutto beneficio della corretta informazione della comunità scientifica e dei pazienti e per ottenere un concreto miglioramento delle possibilità di accesso alle cure per i cittadini”.