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Ridere fa bene, alla salute, alla forma e al peso. Non è una novità assoluta, ma c’è qualcuno che ha fatto un po’ di calcoli che allargano questo concetto.

Ridere fa bene, alla salute, alla forma e al peso. Non è una novità assoluta, ma c’è qualcuno che ha fatto un po’ di calcoli che allargano il concetto. Una ricerca semi-seriamente scientifica condotta oltremanica dice qualcosa in proposito e fa pensare. Il principio è che la prevenzione e il benessere dipendano meno dai dettagli della dieta alimentare o da faticose ginnastiche che dall’umore con cui affrontiamo il mondo.

I pregressi della ricerca in materia non mancano, con benefici accertati sulla risata in varie università su molti fronti, in primis quello cardiaco. Qui però si tenta una qualificazione e una quantificazione. L’“urlatore” può bruciare fino a 120 calorie all’ora; la risata “che piega la pancia” ne consuma 100; la “risatina” arriva a 33; il “ridacchiare” ne distrugge 20; il più compresso “ ghigno” ne debella comunque 10. Al conteggio seguono poi calcoli sui minuti necessari a un atteggiamento e all’altro, il conteggio comparato su quel che le diverse risate possono compensare rispetto a una dietra o l’altra e ulteriori conclusioni sulla tonicità muscolare, a iniziare naturalmente dagli addominali.

Intendiamoci, dietro al Comedy Research Project che sta impazzando in questi giorni sul tema, sia sulle riviste scientifiche che su quelle pop di mezzo mondo, non c’è moltissimo. Non ci sono campus, riviste accademiche o simili. Se ne parla da quasi quindici anni (intorno al termine “ gelotologia”, la cosiddetta “scienza della risata”) nel Regno Unito e altrove, perfino in consessi universitari, eppure, a ben vedere, le persone fisiche che lo animano sono perlopiù personaggi televisivi, comici e comunicatori scientifici. Il fatto è che tra questi c’è chi conosce la ricerca e la sa fare. È il caso, in particolare, della neuro-scienziata Helen Pilcher, che tra l’altro collabora per la celebrata rivista Nature e ha diretto quest’ultimo progetto.

Siccome poi lo studio è stato commissionato da una televisione, i risultati sono stati correlati alla visione di sit-com e altri programmi comici. Va da sé, come ben sanno gli autori, che le risate più grasse e salutari si producono lontano dallo schermo, nelle più banali serate tra amici. Sono importanti, da non omettere, per la cura della propria salute, dicono dunque gli studiosi.

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