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“È una svolta”. Sono anzitutto i medici a congratularsi con l’arrivo in Italia, annunciato nei giorni scorsi, della prima insulina biosimilare.

“È una svolta”. Sono anzitutto i medici a congratularsi con l’arrivo in Italia, annunciato nei giorni scorsi, della prima insulina biosimilare. I malati di diabete sono stimati nel mondo a crescere a oltre il mezzo miliardo entro il 2030 (oggi sono quasi 400 milioni) e in Italia l’incidenza è addirittura dell’8%. “Il Servizio Sanitario Nazionale deve porsi il problema dei costi, e la nuova possibilità di utilizzare farmaci altrettanto efficaci”, incalza il presidente dell'Associazione Medici diabetologi Antonio Ceriello.

La “svolta” in questo caso si compone di più dimensioni e, prima ancora del risparmio (stimato a circa il 25%) e del conseguente allargamento della platea dei pazienti, il nodo è la qualità. La glargine biosimilare è la prima nel suo genere a essere stata approvata in Europa e ad approdare nel nostro paese. L’arrivo è stato pertanto preceduto da quella notevole mole di procedure, studi preclinici e trial che la legge specificamente impone ai biosimilari (un test di bioequivalenza è ritenuto non sufficiente) per certificarne l’assenza di differenze in termini di efficacia, sicurezza e immunogenicità rispetto all’originator. Di più, l’esito positivo è stato riscontrato sia sui pazienti di tipo 1 che di tipo 2.

E c’è dell’altro. La somministrazione sarà facilitata da una nuova penna iniettiva più semplice nell’utilizzo e più accurata nel dosaggio, tramite uno strumento pre-riempito. La facilitazione, e l’informazione connessa, è tutt’altro che un fattore secondario. Il diabete è tuttora circondato da barriere psicologiche che spesso inibiscono il paziente e ne ritardano drammaticamente la cura.

Ulteriore soddisfazione a margine, si tratta di una produzione made in Italy, che scaturisce dall'alleanza tra Eli Lilly e Boehringer Ingelheim e avrà luogo in un sito di Sesto Fiorentino. “Ora che anche altre due grandi case farmaceutiche hanno assunto questa linea è auspicabile che si crei un'atmosfera più propizia per assicurare al biosimilare il ruolo che gli spetta nel mercato e nella sanità italiana", sottolinea il coordinatore dell'Italian Biosimilar Group Stefano Collatina.

“La troppa informazione sul web è talvolta un rischio, non sempre è corretta, e magari confonde il paziente” – è giustamente emerso in un convegno scientifico dello scorso 14 novembre per la Giornata Mondiale del Diabete. Qui, invece, c’è una notizia, ed è importante.

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