Ovvio, banale, l’acqua è vitale, a ognuno di noi e al mondo, dal sostentamento alla prevenzione sanitaria, fino alla cura. Tanto da diventare un “business”, con enormi costi pubblici di raccolta e trasporto, assecondati dalla nostra scelta (quasi sempre immotivata, in Italia) della “bottiglietta” rispetto a quella che arriva ai nostri rubinetti. Talmente banale che nella quotidianità ce ne dimentichiamo. Da una ricerca americana emerge quanto l’acqua sia essenziale, non solo a tutto il resto, ma anche ai più elementari obiettivi dietetici, alla “linea”, insomma.
L’indagine, su dati raccolti dal 2005 fino a quasi i giorni nostri, è stata coordinata da un docente dell’Università dell’Illinois in “chinesiologia”, una branca fisioterapica dello studio del movimento umano. Ha coinvolto oltre 18mila americani adulti, riscontrando come un lieve incremento nel loro consumo idrico abbia l’automatico effetto di ridurre l’assunzione quotidiana di calorie (dell’1 per cento), coinvolgendo diminuzioni nei grassi saturati, zucchero, sodio e colesterolo.
Tecnicamente, chi aumenta il consumo d’acqua di un paio di bicchieri al giorno fa calare la domanda biologica di almeno un centinaio di calorie, fino a 235 milligrammi di sodio, con cali riscontrati nella produzione di colesterolo pari a circa una ventina di milligrammi al giorno.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità segnala che il consumo di acqua, pulita, salverebbe annualmente la vita a oltre un milione di bambini e a mezzo milione di malati di malaria. E sono solo un paio di esempi. Per scendere su terreni più “borghesi”, un maggiore consumo idrico è consigliato anche a chi cerca di smettere o ridurre l’assunzione di fumo e alcol.
Ma c’è dell’altro ancora. La scienza dimostra che l’acqua è l’ingrediente fondamentale per chi vuole perdere peso. Ci sono mille alchimie, ricette, diete, faticosi percorsi. La realtà è che basta “perdersi in un bicchier d’acqua”. Permette al nostro corpo di consumare meno calorie, e di chiederne di meno.