“I farmaci equivalenti sono identici agli altri farmaci per qualità, sicurezza ed efficacia. L’unica differenza è che costano meno”. A vedere lo spot della campagna #ioequivalgo che sta girando viralmente in rete si potrebbe pensare a una qualche sorta di pubblicità. Invece è tutt’altro, nella matrice, negli obiettivi e nei significati. Si tratta del video di supporto di una vera e propria mobilitazione di base lanciata dalla principale rete associativa italiana dei pazienti, Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. “ Una campagna di sensibilizzazione, coinvolgimento e partecipazione sui farmaci equivalenti, che sgombri il terreno dai falsi miti”, si legge .
A collaborare con la campagna sono inoltre molti dei principali attori del settore: una quantità di altre associazioni di cittadini e pazienti, quelle che raggruppano i medici, i farmacisti, ordini professionali inclusi, gli infermieri, società scientifiche e sindacati. A dare un sostegno non condizionato c’è Assogenerici. E a patrocinarla c’è l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), l’ente pubblico che ha la responsabilità di verificare, tra le altre cose, il rigoroso rispetto delle stringenti norme nazionali ed europee in materia di equivalenza terapeutica, sicurezza e qualità dei farmaci equivalenti. E’ la stessa Agenzia ad aver lanciato nei mesi scorsi la sua ennesima campagna di informazione su tutto questo. Ma è chiaro che se a muoversi contro tali “ falsi miti” - che ancora permangono nel nostro paese assai più che nel resto dei paesi avanzati – sono le loro principali vittime, ossia i pazienti stessi, l’impatto ha ben altro potenziale.
“ Favorire la trasparenza delle politiche dei prezzi, la sostenibilità della spesa per le famiglie e del Servizio Sanitario Nazionale, e la riduzione degli sprechi derivanti dalla mancata aderenza terapeutica, dovuta dalla interruzione delle cure per difficoltà economiche ”, gli obiettivi prioritari sottolineati dal segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudosio, riferendo di quotidiane lamentele ricevute dai cittadini sui prezzi dei farmaci, e ricordando il dato scandaloso del 10% degli italiani costretti a rinunciare alla terapia per motivi economici.
“ Si può e si deve fare di più per aumentare l’uso dei farmaci equivalenti e coglierne tutte le opportunità, anche nei casi di indisponibilità o irreperibilità di medicinali ”, incalza Tonino Aceti, coordinatore del Tribunale del malato, sullo sfondo dei dibattiti dilaganti sui “farmaci mancanti” e sui loro costi, per i cittadini e per la sanità pubblica. Lo Stato potrebbe avere “un risparmio di 500 milioni di euro l’anno”, spiega il presidente di Assogenerici Enrique Häusermann. Per quel che riguarda il differenziale pagato dai cittadini che ancora scelgono “la marca”, la cifra sfiora il miliardo, ha sottolineato nei giorni scorsi (tra gli altri) Il Sole 24 Ore. Cifre inaccettabili, specie in tempi di difficoltà economiche, collettive e private.
“Io mi curo… non solo della scatola… anche del portafoglio… non solo dell’aspetto… anche della pensione”, recita lo spot. E per aiutare i cittadini ad essere più consapevoli, Cittadinanzattiva ha pensato anche a un portale, a una brochure informativa distribuita nelle farmacie e attraverso la rete dei partner della campagna, ad attività social e alla app #ioequivalgo che aiuta in tempo reale l’utente nella ricerca dei farmaci equivalenti disponibili.
La chiave è “un’informazione corretta”, sottolinea ancora Häusermann. Per assicurarla, la mobilitazione scenderà anche in piazza per avvicinarsi ancora di più alla gente. Sta, infatti, partendo un lungo “giro d’Italia” che, fino a ottobre, coinvolgerà le città di Chieti, Campobasso, Asti, Caltanissetta, Perugia, Salerno, Senigallia, Udine, Vicenza, Taranto, Crotone. Il nastro di partenza sarà tagliato a Fiuggi il prossimo 28 e 29 maggio, in occasione – significativa concomitanza – di SpreK.O, la III Festa per la lotta agli sprechi.