Forse è il più importante e delicato rito di passaggio dei nostri giorni, secondo solo, dicono alcuni, al matrimonio. E al rito se ne accompagna puntualmente un altro. Quello della catena di consigli agli studenti, richiesti o più spesso non richiesti. Ci piace, siamo un popolo di consulenti (oltre che di selezionatori virtuali della Nazionale di calcio), ma quando si tratta di salute la buona avvertenza va in effetti presa sul serio. Arrivare in forma può essere decisivo, in questo come in ogni altro esame.
L’obiettivo numero uno è naturalmente la salute del cervello che, sebbene costituisca solo il 2% del peso corporeo, divora almeno un quinto della nostra energia, proporzione che naturalmente tende a impennarsi dinanzi a un impegno così gravoso. Qual è allora il suo nutrimento più efficace? La parola d’ordine è anzitutto la varietà. “Nessun singolo alimento è in grado di fornire tutti i nutrienti essenziali all’organismo o al nostro cervello”, spiega ad esempio Elisabetta Bernardi, nutrizionista consultata dal sito studenti.it.
Alcuni cibi sono comunque più virtuosi di altri in proposito. Naturalmente tanta frutta e verdura, ricche di vitamine e minerali, bene anche i cereali, specie se integrali, e ovviamente molta acqua, almeno una decina di bicchieri al giorno, o anche di più nell’incombenza dell’afa. E poi serve un rilevante apporto proteico. Il tema della carne è delicato e avversato da molti, anche tra i medici. La nutrizionista suggerisce comunque di privilegiare quella bianca, come il pollo, perché “contiene pochi grassi, una discreta quantità di proteine e molti dei singoli nutrienti essenziali (quali l’acido folico, la vitamina B12, e il ferro) per il corretto sviluppo del cervello e l’ottimizzazione dell’attività cognitiva”.
Il problema è che spesso, nello stress, si fa tutt’altro. Sono molte le ricerche che documentano quanto i ragazzi, tra la maturità e l’Università, mangino male, tra tensioni, orari irregolari, sedentarizzazione e a volte isolamento. Si moltiplica il consumo di caffè, i fumatori aumentano le dosi e si finisce col dormire poco e male. Di qui la fondamentale delle avvertenze, quella di non perdere di vista la cura del proprio corpo, cervello incluso, ben più importante di qualche ora di studio in più, specie in vista dell’esame.
Anche nelle avvertenze, comunque, non si dovrebbe forse esagerare. Ogni rito di passaggio è un evento drammatico, in ogni civiltà del mondo. E ogni civiltà, come ogni persona, ne ha bisogno. Anche per imparare ad affrontarlo correttamente.