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I passi in avanti ultimamente ci sono stati, sulla spinta degli operatori sanitari quanto dei pazienti, nonché in reiterate rassicurazioni e campagne dell’Agenzia Italiana del Farmaco. “Quei passi sono innegabili ma siamo ancora indietro rispetto agli altri Paesi europei."

In estate a volte si sperpera, e a volte si fa bene, perché “abbassare l’attenzione” è prerogativa di un meritato relax, psicologico e fisico. Sulle cose importanti è bene tuttavia fare un po’ di attenzione, e la cosa più importante, si dice, è proprio la salute. Dal “Salvadanaio della Salute” di Assogenerici, aggiornato ad agosto, spunta la cifra colossale di quasi 2 milioni e 900mila euro di risparmi gettati ogni giorno, calcolando solo la differenza pagata dal cittadino che sceglie il farmaco di marca al posto dell’equivalente sui medicinali di fascia A, ossia rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.

I passi in avanti ultimamente ci sono stati, sulla spinta degli operatori sanitari quanto dei pazienti, nonché in reiterate rassicurazioni e campagne dell’Agenzia Italiana del Farmaco. “Quei passi sono innegabili ma siamo ancora indietro rispetto agli altri Paesi europei. Sul totale delle ricette, senza distinzioni di classi di rimborso, il 20% è 'senza marca'; per la classe A siamo al 27%, mentre considerando solo il mercato dei 'fuori brevetto' la fetta aumenta al 35%”.

Le cifre sono rammentate dal Direttore Generale di Assogenerici Michele Uda, che poi specifica: “Nella classe A i generici più venduti in Italia sono gli anti-ulcera, le statine e i corticosteroidi. Per la classe C con ricetta abbiamo paracetamolo, alcune benzodiazepine, gentamicina, e anche l'anti-impotenza sildenafil. Nella classe C senza ricetta al primo posto c'è il lassativo lattulosio, l'antivirale aciclovir, ancora il paracetamolo a basse dosi, l'ibuprofene e l'acido acetilsalicilico”.

Un elenco che potrebbe continuare, coinvolgendo l’intero parco farmacologico: “Servono più campagne di informazione non solo rivolte ai cittadini, come quella che abbiamo sostenuto per Cittadinanzattiva ma che vedano al centro anche gli operatori pubblici, che prescrivono e dispensano i medicinali”, la “ricetta” suggerita da Uda. E nella lunga lista in discussione a livello globale c’è tra l’altro anche il nodo dei farmaci contro l’Hiv. “Dal 2000 a oggi, grazie ai farmaci generici, prezzi ridotti dal 10mila a 100 dollari l’anno”, evidenzia un documento di Medici Senza Frontiere, presentato nelle scorse settimane all’apposito Congresso mondiale in Sudafrica.

Appelli e indicazioni scientifiche convergenti, come i dati sul ricorso agli equivalenti in Italia, in netto recupero ma ancora su cifre inferiori rispetto al resto d’Europa. Cifre che sarebbero salvifiche, oltre che per la salute, anche per il dibattutissimo nodo dei costi sanitari crescenti. Da un approfondimento dell’organizzazione “Ims Health” è emerso ad esempio che, grazie ai generici, il costo dei singoli trattamenti è diminuito negli ultimi dieci anni in Italia del 9% mentre è raddoppiata la popolazione in terapia.

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