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Con l’abbassarsi delle temperature torna a impennarsi il rischio di influenze. E questo cambio di stagione apre anche quella che dovrebbe indurre molti, e in particolare le categorie più a rischio, a vaccinarsi.

Con l’abbassarsi delle temperature torna a impennarsi il rischio di influenze. E questo cambio di stagione apre anche quella che dovrebbe indurre molti, e in particolare le categorie più a rischio, a vaccinarsi. Ma proprio in questi giorni arriva al contempo una novità ulteriore in tema di vaccini, ed è l’individuazione di un antidoto quasi “universale”, con l’ausilio rilevante dell’informatica.

La scoperta è annunciata dagli esiti di una ricerca ispano-britannica, pubblicata dalla rivista “Bioinformatics” dai ricercatori delle Università di Lancaster, Aston e Complutense. Sono stati messi a punti due vaccini, uno che coprirebbe il 95% dei ceppi virali presenti negli Stati Uniti, un altro “globale” capace di debellare l’88% dei ceppi nel mondo.

La logica di partenza utilizzata è piuttosto semplice e ricalca le prassi in uso: si prende un virus recente e lo si attacca sperando e sapendo che ci sono buone probabilità che funzioni anche per le epidemie successive. Non sempre però è così, tanto da aver innescato un parziale fallimento due anni fa (col vaccino H3N2), che ha poi scoraggiato molti a vaccinarsi l’anno scorso, nonostante le rassicurazioni degli operatori e delle autorità sanitarie.

Dagli algoritmi utilizzati al computer, sulla base dei virus e del sistema immunitario umano, sono stati però ora definiti, a detta degli scienziati, “i componenti di un vaccino che fornisce una protezione più duratura e vasta”, tanto da fare dichiarare che un “ antidoto universale contro l’influenza è a portata di mano”. Lo strumento principale sarebbe quello degli “epitopi”, brevi frammenti virali già noti per la nostra capacità immunitaria di riconoscerli. Il loro problema è che molti non hanno ancora ricevuto una validazione sperimentale, sicché i ricercatori, per dare un orizzonte di applicabilità prossimo, hanno utilizzato solo quelli già approvati. Coi promettenti esiti citati.

Fin qui la ricerca, che attende il suo seguito e il suo utilizzo farmacologico. Sul resto c’è l’attualità delle nuove influenze stagionali e delle relative campagne di vaccinazione, proprio “a partire dalla metà di ottobre”, fa sapere il Ministero della Salute. “ Contrastare i movimenti ‘no vax’”, incalza la ministra Lorenzin, lamentando che “ campagne anti scientifiche trovano oggi spazio sul web e sembrano avere lo stesso peso di quanto affermano le autorità scientifiche e sanitarie mondiali ”, e rivendicando un’offerta vaccinale in Italia tra le più avanzate al mondo , uniformata su tutto il territorio nazionale con l’introduzione di nuovi vaccini in regime di gratuità ”. Buona guarigione, dunque, e possibilmente prevenzione.

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