Crediti immagine: Giornata Mondiale contro il diabete
Una giornata come le altre, ma diversa per tantissimi motivi. Oggi ricorre la “Giornata Mondiale contro il diabete”, e segue una settimana densissima di iniziative ed eventi in tutta Italia, a segnalare qualcosa di bello e importante, con tanto di patrocinio di Ministeri, Coni, Croce Rossa e altri enti di rilievo. Non è il consolatorio “mal comune mezzo gaudio”, è piuttosto quel salto in avanti, oramai compiuto, nella consapevolezza collettiva sull’estensione del problema e sulle possibilità di affrontarlo. Ed è una presa di coscienza destinata a far concretamente bene a molti.
Le cifre per la verità sono impressionanti. Gli italiani affetti da diabete di tipo 2 (che si manifesta in età adulta, perlopiù dopo i 40 anni, specie – ma non solo – in persone in sovrappeso) sono stimati a tre milioni. Un altro milione ne soffrirebbe senza una diagnosi. E altri due milioni e mezzo hanno la glicemia fuori norma, il che fa impennare i rischi di ammalarsi. Morale, un italiano su dieci ha la glicemia “sballata”, tant’è che si stima che i malati saliranno a cinque milioni entro il 2030, anche per la progressiva sedentarizzazione, i difetti di alimentazione e l’avanzare dell’età media. Cause che definiscono anche l’aggettivo e l’obiettivo: una malattia “largamente evitabile”.
Diverso il caso de diabete 1, che colpisce essenzialmente i bambini, che non hanno per definizione colpe, tanto più che la contraggono a volte già alla nascita, per una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del pancreas, sede produttiva dell’insulina. Ce ne sono ufficialmente circa 250mila, ma è solo una sottostima.
Per tutti, la settimana uscente ha consacrato oltre mille eventi (conferenze, incontri, attività culturali e sportive) in mezzo migliaio di città italiane, in collaborazione con associazioni e operatori sanitari, e anche ambulatori e medici di famiglia, disponibili a consulti gratuiti e senza ricetta, nonché, grazie all’associazione Diabete Italia Onlus, l’attivazione di un test sul web per calcolare i propri livelli di rischio.
La ricorrenza annuale ha stavolta coinvolto inoltre cani e gatti, con iniziative di sensibilizzazione e incontri formativi su come comprenderne i sintomi, in collaborazione con le associazioni di categoria dei veterinari. Il problema riguarda anche loro, tanto che ne risulterebbero affetti almeno uno su cento. Per loro, così come per gli umani, il messaggio prioritario, oltre all'importanza della prevenzione (anche nei comportamenti alimentari), riguarda le possibilità crescenti di cura, ovvero di tener sotto controllo la patologia e poter condurre una vita del tutto normale. E questo riguarda anche il lavoro. Significativa ad esempio la recente apertura della Società Italiana di Diabetologia per rimuovere lo stop imposto ai piloti affetti dal diabete. Con un adeguato trattamento e monitoraggio il rischio non sussiste - documenta uno studio britannico - né per loro né per i passeggeri.