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Ci sono moltissime donne che, tra vicende personali e tendenze professionali collettive, sono pronte a farli, ma molto più in là rispetto all’inizio dell’età fertile. A queste ultime arriva però un messaggio incoraggiante da una ricerca israeliana. E riguarda proprio il beneficio della gravidanza in relazione al fatto che essa si realizzi in età avanzata

E’ nella tradizione popolare che “la donna ha un beneficio fisico dall’atto di fare bambini, perché il suo corpo è orientato a quello”. In realtà non è sempre così, le cose sono più complesse. Ci sono molte donne che se la passano benissimo senza far figli. E poi ci sono moltissime altre che, tra vicende personali e tendenze professionali collettive, sono pronte a farli, ma molto più in là rispetto all’inizio dell’età fertile. A queste ultime arriva però un messaggio incoraggiante da una ricerca israeliana. E riguarda proprio il beneficio della gravidanza in relazione al fatto che essa si realizzi in età avanzata. 

La ricerca è stata condotta dall’Hadassah Medical Center di Gerusalemme, e si legge sulla rivista Fertility and Sterility. Vi hanno partecipato ben mille donne, con risultati che suonano davvero significativi. In particolare, la mortalità è stata poi rilevata al 4,9% sulle donne che non hanno avuto figli, e al 3,4% a quelle che hanno partorito entro i 35 anni. La sorpresa arriva sul salire dell’età, perché tale tasso scende al 2,6% per le donne divenute madri dopo i 40, e addirittura all’1,6% per quelle sopra i 45.  Fare figli farebbe dunque bene, e lo farebbe anche e soprattutto se ciò avviene in età tardiva.

Perché questo avviene? Siamo ancora al campo delle ipotesi, ma alcune vengono avanzate dagli stessi scienziati, che avrebbero identificato l’azione di ben sette geni che presentano differenze tra le mamme di trent’anni e quelle che superano i quaranta, e in ambedue i casi in favore delle seconde. Quattro di questi geni rallenterebbero la morte cellulare programmata (la cosiddetta “apoptosi”), agevolando lo spostamento delle lancette dell’“orologio biologico”, mentre gli altri tre alimenterebbero direttamente la longevità della donna.

Tutto questo sembra davvero una buona notizia, che si iscrive nell’ambito di un filone di ricerca ancora agli albori, chiamato “parabiosi eterocentrica”, centrato sui presunti benefici per il sistema circolatorio del collegamento con quello di un corpo più giovane. “E’ è un primo passo verso una terapia per il ringiovanimento cellulare del corpo umano tramite terapie medico-genetiche”, dicono gli scienziati. Tutto questo comunque non inficia alcuni nodi di fondo, quale i maggiori rischi patologici della gravidanza in età avanzata. Inoltre, la fertilità “tardiva” – conferma anche questo studio – è essa stessa favorita dal pregresso di una gravidanza giovane.

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