La scienza medica avanza, ma avanza anche il rischio di ammalarsi. Secondo le proiezioni della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt), solo l’anno scorso sono morti di tale patologia 1,3 milioni di europei, ed entro il 2025 i pazienti oncologici in Europa saranno oltre 20 milioni. Eppure, nell’obiettivo fissato dalla stessa Lilt, nell’ambito dell’appena celebrata Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, si punta a “ridurre l’incidenza dei tumori del 15% entro quella data, ovvero - nota il presidente Francesco Schittulli - nell’arco di soli otto anni”.
Come si fa? Arrivandoci prima. L’arma principale nella lotta al cancro rimane, infatti, quella della prevenzione. E in tal senso si spiega anche la scelta dei due testimonial d’eccezione, che hanno prestato la loro immagine all’ultimo evento: il signore del calcio, il 40enne Francesco Totti, e il re degli chef, Massimo Bottura, fresco del riconoscimento ottenuto dal suo ristorante modenese a New York, classificato come il migliore al mondo.
Totti e Bottura non sono solo “personaggi famosi” e per giunta con un bel curriculum di iniziative benefiche pregresse. Sono anzitutto “fuoriclasse della prevenzione”, incarnandone i due capisaldi: l’attività fisica e la qualità alimentare. Il loro mancato rispetto sta conducendo al dilagare dell’obesità. Nel 2030 in Italia, secondo le stime presentate dalla Lilt, sarà obeso un quinto della popolazione maschile e il 15% di quella femminile. E non va meglio per i bambini, già affetti da obesità per il 14%, percentuali che tendono ad alzarsi ulteriormente nelle Regioni del centro-sud.
E “purtroppo un bambino obeso sarà un adulto malato”, avverte Schittulli: basti pensare che oltre un terzo dei tumori è causato da una scorretta alimentazione. E’ qui, oltre che nella lotta alla sedentarietà, il cuore della sfida della prevenzione, naturalmente in aggiunta alla guerra al consumo eccessivo di alcol e al fumo, prima causa di morte per tumore.
Oltre che dai volti di Totti e Bottura, la Settimana è stata peraltro animata da circa 20mila volontari, nonché dai professionisti prestatisi per fornire informazioni e visite gratuite nei 400 centri di prevenzione allestiti in tutta Italia e nelle sedi provinciali della Lilt. L’associazione ha così tra l’altro festeggiato i suoi 95 anni di onorata carriera, tra attività di sensibilizzazione, messa in rete delle strutture oncologiche e informazioni scientifiche indirizzate ai pazienti.