Sembra a tutti gli effetti una normale camera da letto. C’è una scrivania, un televisore, un bagno, ecc. Ma in realtà è una camera molto speciale: dopo solo un giorno può misurare il metabolismo di una persona e la sua risposta ad uno specifico regime dietetico. Si chiama “camera metabolica” ed è una novità del Centro Obesità e Lipodistrofie dell’U.O. di Endocrinologia dell’Università di Pisa, tra le protagoniste del 40esimo congresso nazionale della Società Italiana di Endocrinologia(Sie). “Il sistema è costruito in collaborazione con il Centro NIH di Phoenix (USA) presso la AOU di Pisa grazie ad un grant di ricerca del ministero della Salute”, spiega Ferruccio Santini, responsabile del Centro Obesità e Lipodistrofie dell’U.O. di Endocrinologia dell’Università di Pisa. “La camera metabolica è una camera sigillata che misura in maniera molto precisa i gas in entrata e in uscita. Se il paziente sosta nella stanza per almeno 24 ore - continua - noi possiamo misurare quanto ossigeno consuma e quanta anidride carbonica produce. Poi, mettendo assieme i dati che otteniamo dallo scambio dei gas e dai prodotti del metabolismo, riusciamo a calcolare quante calorie brucia un paziente e cosa, cioè se sta bruciando carboidrati, grassi o proteine”.
In Italia, così come in altre parti del mondo, ne esistono diversi esemplari e sembra rappresentare un valido sostegno per le persone che sono obese o in sovrappeso. “L’obesità – dichiara Paolo Vitti, direttore Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera Università di Pisa e presidente della Sie - è una malattia in aumento in Italia, soprattutto nelle fasce di età più giovani. Essa rappresenta una malattia multifattoriale molto difficile da prevenire e contrastare, i cui costi sanitari e sociali in Italia costituiscono circa il 7% della spesa totale sanitaria. L’eccesso di peso, quando grave, riduce l’aspettativa di vita mediamente di 13 anni”. I numeri emersi al congresso sono allarmanti: circa 11% degli italiani sono obesi e oltre il 30% sono sovrappeso, l’Italia è al terzo posto per prevalenza di eccesso di peso tra i bambini e adolescenti, oltre il 30% dei bimbi intorno ai 7 anni è sovrappeso ed il 15% circa tra gli adolescenti.
Ma è bene ricordare che il grasso corporeo quando è presente nella giusta quantità non costituisce un problema per la salute, anzi, la presenza di una giusta quantità ci protegge dalle malattie metaboliche quali diabete, dislipidemia e dalle malattie cardiovascolari. Che il tessuto adiposo sia importante per la salute e che sia anche un prezioso organo endocrino lo dimostra una rarissima malattia chiamata lipodistrofia (circa 250 pazienti in italia). In questi pazienti, sottolinea la Sie, la scomparsa, per cause genetiche o autoimmuni del tessuto adiposo determina due ordini di problemi di salute. Il primo, è che il grasso e le calorie introdotte con l’alimentazione non possono essere accolti nell’organo adiposo e vanno altrove, accumulandosi negli organi interni (fegato, muscolo, cuore, pancreas) danneggiandone la funzione. Il secondo problema che insorge è che il tessuto adiposo scomparso in modo irreversibile non può più produrre gli ormoni che regolano l’appetito e che contrastano la sindrome metabolica. Il principale di questi ormoni è chiamato leptina, ed è stato scoperto 25 anni fa. Oggi, la leptina, è utilizzata come farmaco nei pazienti affetti da lipodistrofia per proteggerli dalle conseguenze negative provocate dalla mancanza di tessuto adiposo. Ancora una volta, si dimostra come tutti gli organi, compreso quello adiposo, producano ormoni importanti per la regolazione dei processi vitali e come in caso di difetto grave, endocrinologi specializzati possano reintegrarli efficacemente in modo tale da preservare lo stato di salute.