Coloro che stanno aspettando con ansia le vacanze di Natale con la speranza di poter recuperare qualche ora di sonno perso, dovrebbero ricredersi. Perché dormire troppo potrebbe far male alla salute. Un gruppo di scienziati della Huazhong University of Science & Technology di Wuhan, in Cina, ha scoperto che chi in media dorme più di 9 ore al giorno aveva un rischio superiore del 23% di incorrere nell’ictus. Anche i pisolini durante la giornata di più di 90 minuti aumenterebbero il rischio di ictus del 25% rispetto a quelli con una durata di meno di mezz’ora. Per chi dormiva più di 9 ore al giorno e faceva anche qualche pisolino durante la giornata il rischio saliva addirittura dell’85%.
Questo non significa che è meglio dormire poco. Anche in questo caso a pagarne le conseguenze sarebbe sempre la salute. I ricercatori cinesi hanno infatti mostrato che chi riposa poco ha un rischio di avere ictus più alto del 29% rispetto a chi dorme in modo equilibrato. Per arrivare a queste conclusioni, pubblicate sulla rivista Neurology, i ricercatori hanno analizzato per 6 anni le abitudini del sonno di 31.750 soggetti con un’età media di 62 anni. Gli scienziati hanno studiato le loro abitudini di sonno, tenendo presente tutti gli altri dati sanitari, dal tabagismo al diabete, all'ipertensione ecc. Durante il periodo di tempo studiato, 1.557 volontari hanno avuto un ictus, e i ricercatori hanno trovato un fattore comune con il loro sonno.
Tuttavia, gli studiosi non hanno ancora individuato i motivi di questa correlazione ma si ritiene che il maggiore rischio per chi dorme troppo sia legato al fatto che in questi soggetti spesso i livelli di colesterolo nel sangue sono più alti. Molti inoltre sono in sovrappeso. Entrambi questi fattori influiscono sulla possibilità di affrontare in futuro l'ictus. “Sono necessarie ulteriori ricerche per capire come pisolini prolungati e più ore di sonno durante la notte potrebbero essere legati a un rischio maggiore di ictus, anche se studi precedenti hanno già dimostrato come i ‘dormiglioni’ siano protagonisti di cambiamenti sfavorevoli nei livelli di colesterolo e di un aumento della circonferenza, entrambi fattori di rischio per l’ictus”, commenta Xiaomin Zhang, uno degli autori dello studio.