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La ricerca medica non si limita soltanto alla creazione di farmaci nuovi, ma si concentra anche sulla messa a punto di metodi produttivi più economici ed efficienti. E' per questo che un gruppo di ricerca guidato da Goetz Laible di AgResearch, un istituto di ricerca situato in Nuova Zelanda, ha modificato geneticamente delle capre: dal latte di questi animali "ingegnerizzati" è possibile ottenere farmaci costosi. In uno studio pubblicato su bioRxix, i ricercatori hanno manipolato geneticamente le capre affinché possano produrre nel loro latte un comune ed esoso farmaco anti-cancro, riducendo così i costi di produzione.

Molti dei nuovi farmaci di successo che vengono utilizzati come trattamenti per il cancro sono molto costosi perché sono proteine complesse, chiamate anticorpi monoclonali, notoriamente complicati da produrre. Il farmaco cetuximab usato per il cancro intestinale, ad esempio, è prodotto da cellule di topo che sono state geneticamente progettate per produrre un anticorpo monoclonale specifico. Questo costoso processo di produzione implica che il farmaco, venduto con il nome di Erbitux, abbia sul mercato un costo abbastanza elevati. Nel nuovo studio i ricercatori volevano scoprire se si potesse produrre il cetuximab a un prezzo più basso ingegnerizzando geneticamente le capre in modo da farle produrre il farmaco nel loro latte. Così gli scienziati hanno inserito alcuni geni in embrioni di capra che contenevano le "istruzioni" su come produrre il cetuximab nelle ghiandole mammarie. Gli embrioni sono stati impianti nelle capre femmina che hanno dato alla luce la loro progenie geneticamente modificata cinque mesi dopo.

Ebbene, la progenie era tutta di sesso femminile ed è risultata in grado di produrre circa 10 grammi di cetuximab in ogni litro di latte. "È molto più economico produrre cetuximab negli animali perché le loro ghiandole mammarie possono produrre grandi quantità di proteine", afferma Laible. Inoltre, la manipolazione genetica non sembra influenzare la salute delle capre. Secondo i ricercatori, lo stesso processo potrebbe potenzialmente essere utilizzato per produrre altri farmaci anticorpali monoclonali. Tuttavia, bisogna ancora dimostrare di poter garantire che i farmaci derivati dal latte animale abbiano gli stessi standard e la stessa purezza di quelli prodotti nelle cellule. Il prossimo passo di Laible e dei suoi colleghi sperano è di testare il cetuximab derivato dalle capre negli esseri umani per confermare che sia sicuro ed efficace come il prodotto originale.

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