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Una restrizione calorica severa e ciclica, sotto supervisione medica, attiva il sistema immunitario e aiuta a combattere più efficacemente il cancro. A dimostrare la sicurezza e l'efficacia della cosiddetta dieta mima-digiuno è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, in collaborazione con l’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare (IFOM) e con il supporto di Fondazione AIRC. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Discovery, pochi giorni prima dell'inizio della campagna “Le Arance della Salute” di AIRC previsto per il prossimo sabato, dedicata alla promozione degli stili di vita.

La restrizione calorica è ottenuta con alimenti di origine vegetale, come verdure, pane integrale, olio extravergine di oliva, frutta fresca e secca in quantità limitate e prestabilite. I pazienti coinvolti nello studio erano affetti da diversi tipi di neoplasie tra i quali tumori della mammella, del colon e del polmone. “Il risultato più rilevante di questo studio – spiega uno degli autori dello studio Claudio Vernieri, oncologo presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori e direttore del programma sperimentale di “Riprogrammazione Metabolica dei Tumori Solidi” presso IFOM – consiste nella scoperta che uno specifico schema di dieta ipoglicemizzante di 5 giorni, seguito ciclicamente (ogni 3-4 settimane), è stato ben tollerato da 101 pazienti oncologici. Inoltre in seguito a tale dieta, nei pazienti si sono attivate alcune cellule del sistema immunitario che hanno un ruolo importante nel riconoscere e uccidere le cellule tumorali”.

La restrizione calorica è ottenuta con alimenti di origine vegetale, come verdure, pane integrale, olio extravergine di oliva, frutta fresca e secca in quantità limitate e prestabilite. I pazienti coinvolti erano affetti da diversi tipi di neoplasie tra i quali tumori della mammella, del colon e del polmone. “I risultati di questo studio clinico sono quindi particolarmente incoraggianti per lo sviluppo futuro di questa strategia sperimentale perché dimostrano che la dieta ipoglicemizzante è sicura, fattibile e associata a un recupero del peso nella maggior parte dei pazienti oncologici trattati”, dice il principale autore dello studio Filippo de Braud, direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia presso INT e professore Ordinario presso l’Università di Milano “Inoltre – aggiunge – il fatto che la dieta ipoglicemizzante riesca a ridurre i livelli ematici di glucosio e di fattori di crescita in maniera simile a quanto osservato in esperimenti con animali di laboratorio costituisce il presupposto biologico per la sperimentazione di questo approccio terapeutico in pazienti affetti da diverse forme di tumore”.

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