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Non capita di rado che un farmaco ideato e sviluppato per una patologia si riveli successivamente efficace nel contrastarne un'altra ancora. E' il caso di maraviroc, un composto commercializzato in compressa contro l'HIV, che presto potrebbe diventare a tutti gli effetti una terapia per invertire la perdita di memoria nelle persone anziane. Almeno questo è quanto ha suggerito un gruppo di ricercatori dell’Università della California di Los Angeles, in uno studio pubblicato sulla rivista Nature. Il farmaco, che costa 9 dollari, si è mostrato efficace nel migliorare la memoria dei topi di mezza età. Il prossimo passo è lo studio sull’uomo: l'obiettivo è indagare se può rafforzare la memoria o essere un intervento precoce per i pazienti con demenza.

Il farmaco agisce disattivando un gene specifico che produce una proteina cellulare utilizzata dall’HIV per invadere l'organismo. Ma questo stesso gene è anche coinvolto nell’eliminazione delle cellule di memoria inutili. Negli Stati Uniti si stima che a soffrire di demenza siano più di cinque milioni di persone e in futuro, grazie all'allungamento dell'aspettativa di vita, ce ne saranno probabilmente molte di più. Attualmente i trattamenti disponibili per rallentare i sintomi di una malattia per la quale non esiste, ad oggi, una cura sono molto limitati. Per questo i risultati di questo nuovo studio sono stati accolti con molto entusiasmo. Gli esperti hanno scoperto che quando il gene CCR5 era iperattivo i roditori tendevano a dimenticare la differenza tra due diverse gabbie. Ma quando è stato “cancellato”, si è scoperto che gli animali avevano un ricordo e una connessione molto migliori tra le cellule cerebrali. Questo è stato osservato anche quando è stato somministrato il farmaco.

“Il nostro prossimo passo sarà organizzare una sperimentazione clinica per testare l’influenza di maraviroc sulla perdita di memoria con l’obiettivo di un intervento precoce”, dice Alcino Silva, il neurobiologo che ha guidato lo studio. Il ricercatore spiega che i cervelli raramente immagazzinano i ricordi da soli. Lo fanno invece in gruppi, in modo che ricordarne uno ne attiva altri. Ma man mano che invecchiano, i cervelli perdono gradualmente questa capacità di collegare tra loro i ricordi, portando a problemi si memoria. Ci sono diversi farmaci disponibili per il trattamento della demenza, ma tutti si concentrano sul rallentamento della progressione della malattia. Il farmaco maraviroc è in uso negli Stati Uniti dal 2007 e nel 2016 è stato approvato anche per i pazienti di età superiore ai due anni. Viene somministrato come liquido o compresse, ai pazienti viene detto di assumere il farmaco due volte al giorno. Ora si apre una nuova prospettiva di utilizzo contro una patologia che ha già assunto le dimensioni di una “pandemia”.

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