Disturbi dell'equilibrio, della postura e dell'andatura. Sono queste le tre alterazioni delle abilità motorie che l'innovativo sistema di video analisi valuta per arrivare a una diagnosi precoce della malattia di Parkinson e per personalizzare la terapia farmacologia. A metterlo a punto è statoo un gruppo di ricercatori dell'Enea e del Policlinico Tor Vergata di Roma in uno studio pubblicato sulla rivista Applied Sciences.
“Il sistema di video analisi che abbiamo sviluppato adotta moderne tecniche di deep learning, cioè tecniche di intelligenza artificiale. per rilevare la postura di una persona a partire da immagini riprese dalla telecamera”, spiega il responsabile ENEA del progetto, Andrea Zanela, ricercatore del Laboratorio di Robotica e intelligenza artificiale. Il nuovo sistema determina la posizione 3D dei principali giunti articolari della persona ripresa e poi individua le caratteristiche dei movimenti del corpo del soggetto calcolando i parametri cinematici dei punti osservati e dei segmenti che li uniscono. “Il sistema non solo è in grado di riconoscere ed evidenziare qualitativamente gli stessi disturbi dell'andatura valutati dai punteggi delle scale normalmente utilizzate - dice Zanela - ma offre un'analisi quantitativa dei risultati, rilevando una gamma di disturbi motori più ampia e più finemente graduata, restituendo al medico tutta la ricchezza di una misura strumentale”.
Questo aspetto innovativo fa sì che si possa determinare con un alto grado di precisione il reale stato di un paziente e il progresso della malattia senza influire sulle sue normali attività, sia nella fase iniziale del Parkinson quando i sintomi sono lievi, sia nella gestione della terapia. “Il sistema quindi non è solo efficace ma ha anche un basso impatto sulla persona, le cui capacità, anche residuali, vengono valutate - dice Zanela - dal sistema in modo tanto accurato quanto rispettoso ed ergonomico. Per questo, il sistema sviluppato può essere adottato nella più moderna telemedicina su base continuativa e negli ambienti in cui le persone vivono e lavorano abitualmente”. La malattia di Parkinson è il secondo disordine neurodegenerativo, in termini di frequenza, dopo la malattia di Alzheimer. Nei paesi più industrializzati colpisce ogni anno circa 12 persone su centomila; in Europa attualmente le persone affette da questa malattia sono 1,2 milioni, mentre a livello mondiale sono 6,3 milioni.