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L'assunzione di farmaci steroidei potrebbe essere associata a una serie di cambiamenti strutturali nella materia grigia e bianca nel cervello che possono portare allo sviluppo di una serie di patologie anche gravi. A lanciare l'allarme è stato uno studio condotto dagli scienziati del Leiden University Medical Center (Paesi Bassi) e pubblicato sul British Medical Journal Open. La pericolosa correlazione tra farmaci steroidei e materia cerebrale potrebbero contribuire a spiegare in parte gli effetti neuropsichiatrici osservati dopo l’uso a lungo termine dei farmaci, come ansia, depressione, mania e delirio.

I glucocorticoidi, una classe di steroidi sintetici, sono utilizzati per trattare un’ampia varietà di condizioni mediche. Pur essendo molto efficaci, sembrano associati a una serie di effetti collaterali metabolici, cardiovascolari, muscoloscheletrici e neuropsichiatrici. Lavori precedenti suggeriscono che l’uso di steroidi a lungo termine possa provocare anomalie strutturali e restringimento in alcune aree del cervello. Il team, guidato dalla scienziata Merel van der Meulen, ha considerato i dati raccolti dalla biobanca britanica, valutando le informazioni relative a mezzo milione di persone tra i 40 e i 69 anni. Sono state inoltre esaminate le scansioni cerebrali di 779 pazienti che facevano uso regolare di steroidi e 24.106 individui che non assumevano i farmaci. Nessuno dei volontari aveva ricevuto una diagnosi di un disturbo neurologico, psichiatrico o ormonale prima dell’avvio della ricerca.

Stando a quanto emerge dall’indagine, nel periodo di tempo considerato, l’uso di steroidi sembra collegato a una struttura della sostanza bianca meno intatta rispetto a quella osservata nelle scansioni di coloro che non utilizzavano questi medicinali. I sintomi collaterali sembravano più significativi all’aumentare del periodo di impiego dei farmaci. “Non sappiamo ancora se le dimensioni degli effetti osservati possano provocare un impatto sulla popolazione di consumatori di glucocorticoidi in generale – affermano gli studiosi – ma il nostro lavoro indica che gli steroidi sembrano associati a una riduzione apparentemente diffusa dell’integrità della sostanza bianca. Data la diffusione di questi farmaci, questo studio evidenzia l’importanza di comprendere appieno i possibili effetti sulla materia cerebrale e valutare l’utilizzo di opzioni terapeutiche alternative”.

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