L’insonnia può essere causa ed effetto di alcune malattie mentali, come ansia, depressione e disturbo bipolare. Poiché condividono meccanismi patogenetici simili, in alcuni casi è possibile contrastarli con un’unica strategia terapeutica. Tuttavia, l’aggiunta di un antagonista a un trattamento in corso, o lo ‘switch’ da un altro farmaco, può avere delle conseguenze, e per questo richiedono specifici accorgimenti. Questo è il motivo per cui la Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf) si è fatta promotrice del primo documento di consensus sull’argomento in Italia ed Europa che punta ad aiutare il clinico nella pratica quotidiana.
Il lavoro preliminare, presentato in occasione del XXVI congresso nazionale della Sinpf, a Milano, si basa sui dati più aggiornati della letteratura e fornisce delle indicazioni importanti su come ridurre, modificare e cambiare i farmaci per l’insonnia quando si renda necessario. Il paper è in corso di pubblicazione sulla rivista Sleep Medicine. “L’insonnia non è solo un sintomo ma può anche agire come un precursore o fattore scatenante di disturbi psichiatrici”, sottolinea Matteo Balestrieri, già ordinario di Psichiatria all’Università di Udine e co-presidente della SINPF. Per questo tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia modifiche dello stile di vita e interventi farmacologici mirati (i DORA, le BDZ e le Z-drugs) possono non solo migliorare la qualità del sonno ma anche influenzare positivamente l’andamento e la prognosi dei disturbi mentali associati.
“Il trattamento dell’insonnia con un farmaco regolatore dell’orexina potrebbe avere un ruolo importante anche in psicopatologia”, afferma Laura Palagini, psichiatra e responsabile dell’ambulatorio per il trattamento dei disturbi del sonno dell’AUO di Pisa. Indicazioni chiare su come modificare i trattamenti arrivano dal nuovo documento di consensus: una guida utile per gli specialisti con l’obiettivo di aiutare i pazienti a ottenere benefici di efficacia e sicurezza contro l’insonnia e le altre patologie psichiatriche collegate o concomitanti.