L'inquinamento atmosferico ha un impatto importante sulla salute di tutti. Ma secondo uno studio canadese, presentato durante il Congresso internazionale della European Respiratory Society a Barcellona, lo smog sembra avere effetti più acuti sulle donne rispetto agli uomini. Ad arrivare a queste conclusioni è stato un gruppo di ricercatori condotto dagli scienziati dell’Università di Manitoba, a Winnipeg, e dell’Università della British Columbia, a Vancouver, in Canada. L'attenzione degli scienziati si è focalizzata maggiormente sui cambiamenti rilevabili nel sangue conseguenti all'esposizione del gas di scarico dei diesel.
Nello studio è stato coinvolto un campione di dieci volontari sani e non fumatori: cinque maschi e altrettante femmine. I partecipanti hanno respirato per quattro ore aria filtrata e per lo stesso tempo sono stati esposti a gas di scarico diesel a tre diverse concentrazioni, 20, 50 e 150 microgrammi di particolato fine (PM2,5) per metro cubo. Sono stati poi raccolti campioni di sangue dopo ogni sessione. Ebbene, i ricercatori hanno riscontrato in tutti i soggetti alterazioni significativi nelle componenti ematiche associate alle infiammazioni, alle infezioni e alle malattie cardiovascolari. Queste conseguenze, però, sottolineano gli autori, sono state maggiormente evidenti nelle donne.
“Sappiamo che esistono delle differenze di genere nella manifestazione e nella probabilità di insorgenza di malattie polmonari, come l’asma e le infezioni respiratorie", afferma Hemshekhar Mahadevappa dell'Università di Manitoba e autore dello studio. "Il nostro lavoro conferma che anche in caso di esposizione all’inquinamento, le donne sono più vulnerabili delle controparti maschili”, aggiunge. Commenta Neeloffer Mookherjee, altro autore dello studio e scienziato dell'Università di Manitoba: “I nostri risultati sono preliminari, ma mostrano che l’esposizione ai gas di scarico del diesel ha effetti diversi sul corpo femminile rispetto a quello maschile. Sarà necessario condurre ulteriori approfondimenti per capire come l’organismo risponde all’inquinamento atmosferico”.