I vaccini contro l'influenza sono salvavita per gli over 65. Uno studio coordinato dall’ospedale San Martino di Genova e pubblicato su Frontiers Public Health ha dimostrato che a fronte dell’aumento dell’1% della copertura vaccinale si ha una riduzione dello 0.6% delle morti legate all’influenza. A rilanciare questo messaggio, in vista del picco influenzale, sono gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), in occasione del congresso nazionale che si è tenuto a Firenze.
I ricercatori hanno confrontato il numero di decessi degli over 65 con le coperture vaccinali registrate in 103 province e 110 città metropolitane di 14 regioni, durante 17 stagioni consecutive dal 2003 al 2019. I risultati hanno dimostrato che una copertura vaccinale alta si traduce in un minor numero di morti. “In Italia muoiono ogni anno oltre 9.000 persone a causa dell’influenza e della polmonite a essa associata, questo significa – spiega Andrea Ungar, presidente Sigg e ordinario di Geriatria all’Università di Firenze - ogni punto percentuale in più della copertura vaccinale può salvare quasi 60 persone e, raggiungendo il tasso minimo di copertura vaccinale del 75%, si potrebbero risparmiare 1500 vite ogni anno. Massimizzare le protezioni offerte, innalzando le coperture vaccinali degli over 65 è un obiettivo prioritario e una scelta di sanità pubblica fondamentale e irrinunciabile”.
La vaccinazione è lo strumento salvavita per la popolazione anziana non solo per influenza e Covid, ma anche contro la polmonite da pneumococco e l’herpes zoster, due patologie che presentano elevati livelli di ricoveri e mortalità negli over 65: la polmonite pneumococcica in Italia fa registrare ogni anno 630mila nuovi casi tra gli anziani, oltre 8mila decessi e circa 10.000 ospedalizzazioni l’anno negli over 65; l’herpes zoster, meglio conosciuto come fuoco di Sant’Antonio, causato dalla riattivazione del virus della varicella che negli anziani provoca ogni anno circa 5.000 ricoveri per complicanze ed è responsabile in 1 caso su 5 di una dolorosa nevralgia post‐erpetica invalidante.