Le persone obese hanno un rischio più alto di oltre il 70% più alto di sviluppare la gammopatia monoclonale di significato indeterminato (MGUS), una condizione benigna del sangue che però può precedere il mieloma multiplo, un tumore delle plasmacellule. A scoprirlo è uno studio condotto dagli scienziati del Massachusetts General Hospital e pubblicato sulla rivista Blood Advances. Per la ricerca sono stati reclutati 2.628 individui provenienti da tutti gli Stati Uniti, considerati a rischio di sviluppare mieloma multiplo.
I partecipanti sono stati sottoposti a screening per valutare l’eziologia e i fattori di rischio per MGUS, condizione caratterizzata dalla presenza di una proteina anomala prodotta dalle plasmacellule, in alcuni casi un precursore del mieloma multiplo. Secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention americani, circa il 42 per cento della popolazione statunitense è affetta da obesità. Gli autori hanno scoperto che i partecipanti con obesità hanno una probabilità del 73 per cento più alta di sviluppare MGUS rispetto agli individui normopeso. La correlazione risultava invariata indipendentemente dall’attività fisica praticata. “Sebbene siano stati compiuti progressi significativi nella terapia del mieloma multiplo – afferma David Lee, scienziato che ha coordinato lo studio – questa forma di tumore resta incurabile, e spesso viene diagnosticata quando gli organi vitali hanno subito danni importanti”.
Questo lavoro, sottolineano gli scienziati, è uno studio trasversale, un’istantanea di come alcune variabili possono essere correlate tra loro. Per cui, nonostante la forte correlazione emersa tra MGUS e fattori legati allo stile di vita, non è ancora possibile determinare una relazione di causalità. Nei prossimi step, il gruppo di ricerca mira a convalidare i risultati in altre coorti di studio, per esplorare i meccanismi attraverso cui il peso in eccesso e le abitudini di vita possano influenzare lo sviluppo e la progressione della gammopatia.