Il trapianto di microbiota potrebbe aiutare i pazienti con un tumore gastrointestinale a rispondere positivamente al trattamento con immunoterapia. A dimostrarlo per la prima volta un trial clinico condotto da Hansoo Park del Gwangju Institute of Science and Technology, in Corea del Sud: il trapianto di microbiota ha fatto in modo che la metà dei pazienti con tumori gastrointestinali potesse vincere la resistenza al trattamento con immunoterapia e quindi a guarire. Nello studio, pubblicato sulla rivista Cell Host & Microbe, sei dei 13 pazienti che in precedenza non avevano risposto all’immunoterapia, hanno beneficiato del microbiota da donatori.
I ricercatori hanno anche identificato ceppi specifici di batteri intestinali che influenzano la risposta ai farmaci. L’immunoterapia ha rivoluzionato il trattamento del cancro, ma molti pazienti non rispondono mai o sviluppano resistenza pur dopo una iniziale risposta. Prove emergenti suggeriscono che il microbiota intestinale gioca un ruolo cruciale nel modulare il sistema immunitario e può influenzare significativamente l’efficacia di queste terapie.
Il trial ha incluso pazienti con tumori solidi metastatici resistenti al farmaco anti-PD-1, nivolumab: quattro con cancro gastrico, cinque con cancro esofageo e quattro concarcinoma epatocellulare. I sei donatori di microbiota erano pazienti con tumore che avevano avuto una risposta completa o parziale per almeno sei mesi dopo il trattamento. Il trapianto di microbiota è stato somministrato tramite colonscopia dopo che i riceventi avevano ricevuto antibiotici per eliminare il loro microbiota. I ricercatori hanno quindi esaminato più da vicino quali batteri influenzano l’efficacia dell’immunoterapia. In tal modo, hanno identificato un nuovo ceppo batterico che ha contribuito a migliorare l’efficacia del trapianto e due ceppi con impatto negativo. Lo studio è ancora in corso con l’obiettivo di sviluppare modi migliori per potenziare l’efficacia dell’immunoterapia modificando il microbiota intestinale.