Ampliare le aree di verde pubblico può rendere più sopportabili le temperature torride che, soprattutto nelle grandi città, sono causa di malori, talvolta letali. A dimostrarlo è stato un gruppo di ricercatori della Monash University di Melbourne, in uno studio pubblicato sulla rivista Lancet Planetary Health. In particolare, gli studiosi hanno dimostrato che se tra il 2000 e il 2019 le grandi città del mondo avessero avuto il 30% di verde in più rispetto alla loro conformazione attuale si sarebbero potuti evitare circa 1,16 milioni di decessi legati al caldo.
A cinque anni dalla diffusione del Covid-19 in Italia, emergono segnali preoccupanti riguardo l’attenzione degli italiani alle norme di igiene delle mani. È quanto emerge dalla ricerca sulla consapevolezza dell’importanza dell’igiene delle mani su un panel rappresentativo della popolazione italiana, svolta dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, il progetto sull’informazione consapevole nato dalla collaborazione tra Gruppo Credem e ALMED. In particolare, la percentuale di persone che affermano di lavarsi le mani con maggiore frequenza rispetto al periodo pre-pandemia è calata di 18 punti percentuali: dal 56% del 2023 al 38% del 2025.
Esiste una variante genetica “alleata” del cervello contro l’Alzheimer che aiuta i neuroni a fare pulizia dei prodotti di scarto e delle proteine anomale che si accumulano nelle cellule nervose impedendone il funzionamento. In sostanza le persone che possiedono questa variante risultano più protette dalla patologia. Questo è quanto emerso da uno studio italo-francese coordinato dalla Fondazione Santa Lucia di Roma, che è stato pubblicato sulla rivista Cell Death and Disease.
Messo a punto un sensore plasmonico in grado di diagnosticare l’osteoartrite e l’artrite reumatoide in soli 10 minuti, utilizzando il liquido sinoviale. A farlo è stato un gruppo di ricercatori del Korea Institute of Materials Science, in collaborazione con il Seoul St. Mary’s Hospital, in uno studio pubblicato sulla rivista Advanced Healthcare Materials. Il nuovo strumento distingue le due patologie e valuta la gravità dell’artrite reumatoide con una precisione superiore al 98%, migliorando i metodi tradizionali come radiografie, risonanza magnetica ed esami del sangue, che richiedono molto tempo, sono costosi e spesso non conclusivi nelle fasi iniziali della malattia.
Gli adolescenti che hanno livelli elevati di zucchero nel sangue hanno un rischio triplicato di sviluppare danni cardiaci prematuri. Specialmente le ragazze. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Diabetes Care condotto dagli scienziati del Baylor College of Medicine negli Stati Uniti, dell’Università di Berna in Svizzera, del Murdoch Children’s Research Institute in Australia, dell’Università di Bristol, dell’Università di Exeter nel Regno Unito e dell’Università della Finlandia Orientale. I ricercatori hanno ha valutato le informazioni relative a 1.595 adolescenti selezionati dalla coorte “Children of the 90s” dell’Università di Bristol, un’indagine per la quale i ragazzi sono stati seguiti dai 17 ai 24 anni.
Se nell’aula di una scuola è presente un filtro d’aria si fanno meno assenze per malattia. Uno studio del Politecnico di Milano, che ha introdotto dei filtri d’aria in 5 scuole elementari, ha scoperto che la frequenza scolastica è aumentata di 1,3 giorni per studente all’anno. “È la prima prova sperimentale”, afferma Stefania Renna del Politecnico di Milano. Il suo team ha installato purificatori d’aria portatili di alta qualità in 43 aule scelte a caso nelle scuole. Renna li descrive come migliori dei filtri HEPA.
C’è uno stretto legame fra l’intestino umano e alcuni difetti dello sviluppo neurologico. È stato visto in una malattia neurologica rara che colpisce soprattutto le bambine, un risultato che apre la strada alla possibilità di migliorare la qualità di vita dei pazienti intervenendo sull’insieme dei batteri che popolano l’intestino. Pubblicata sulla rivista Cell Reports la scoperta è frutto della collaborazione tra Scuola Superiore Sant’Anna Scuola Normale Superiore, Università di Pisa, CNR e Max Planck Institute di Berlino. “Modulando il microbiota intestinale, possiamo essere in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti e potenziare l’efficacia di altre terapie”, osserva la coordinatrice dello studio Paola Tognini, del Centro interdisciplinare Scienze della Salute della Scuola Sant’Anna di Pisa.
Le donne che soffrono di bassi livelli di ferro durante la gravidanza hanno molte più probabilità di partorire un bambino affetto da malattie cardiache. Per la prima volta, un gruppo di ricercatori dell’Università di Oxford ha collegato l’anemia nelle prime fasi della gravidanza alle cardiopatie congenite, ovvero a problemi cardiaci che si sviluppano nell’utero e sono presenti fin dalla nascita. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista BJOG: An International Journal of Obstetrics and Gynaecology.
I musicisti sono più veloci rispetto al resto della popolazione sia nell'analizzare la totalità di uno stimolo che le sue sotto-componenti A fare luce su questa straordinaria abilità è stato un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova, coordinato da Christian Agrillo del Dipartimento di Psicologia Generale dell’ateneo, in uno studio pubblicato sulla rivista Psychology of Music. Gli esseri umani hanno la tendenza ad analizzare gli stimoli visivi nella loro globalità, infatti si dice che vedano “la foresta prima degli alberi”. Viceversa, possiedono anche la capacità di soffermarsi sul particolare, su un elemento del mosaico che compone il tutto, analizzando prima l’intero e poi le sue componenti in un processo che avviene nell’arco di pochi millisecondi. Ma il tempo di reazione non è lo stesso per tutti.
Nuovi nanomateriali avanzati per combattere l’antibiotico resistenza. È l’obiettivo del progetto BactEradiX, al lavoro per sviluppare una nano-piattaforma modulare capace di colpire i biofilm batterici, ovvero le aggregazioni di microorganismi che favoriscono la resistenza all’azione del sistema immunitario e degli antibiotici. Finanziato con 3 milioni di euro, BactEradiX è un progetto EIC Pathfinder promosso dal Consiglio Europeo dell’Innovazione (EIC), l’organo della UE che favorisce l’ideazione e lo sviluppo di tecnologie altamente innovative. "La resistenza agli antibiotici è una seria minaccia alla salute globale: colpisce milioni di persone in tutto il mondo e mette a repentaglio i progressi della medicina”, spiega Paolo Blasi, professore al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell'Università di Bologna, che coordina il progetto.
La stimolazione elettrica delle cellule staminali in modalità wireless per favorire la rigenerazione delle lesioni del midollo spinale. Si tratta di una tecnica innovativa sviluppata dai ricercatori ENEA nell’ambito del progetto europeo RISEUP, al quale partecipano in Italia anche Università Sapienza di Roma e l’azienda RISE Technology. In particolare, è stato realizzato un dispositivo in grado di stimolare cellule staminali trapiantate nel midollo spinale lesionato, grazie a un elettrodo innovativo i cui impulsi elettrici favoriscono il loro differenziamento in neuroni.
Migliorano le possibilità di trattamento della nevralgia trigeminale classica, una forma grave e invalidante di dolore facciale. È quanto emerge da uno studio condotto dai neurochirurghi e ricercatori dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, pubblicato sulla rivista Neurosurgical Review. La nevralgia del trigemino è generalmente causata dalla compressione del nervo da parte di un vaso sanguigno limitrofo. È il cosiddetto “conflitto neurovascolare”. Di solito i pazienti vengono trattati con farmaci specifici per controllare il dolore, ma quando i farmaci non bastano l'intervento chirurgico diventa una valida scelta. Si tratta di interporre una barriera tra nervo e vaso, barriera che tradizionalmente è costituita da materiali sintetici, come il teflon.
Un’innovazione nel campo della diagnostica medica promette di rivoluzionare il modo in cui vengono individuate e fenotipizzate patologie respiratorie come broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), asma e apnea ostruttiva del sonno. La Fondazione Don Gnocchi ha infatti pubblicato il brevetto “Salivary diagnostic method by raman spectroscopy”. Il nuovo sistema basato sull’analisi della saliva mediante spettroscopia Raman consente di identificare rapidamente e con alta precisione il profilo di malattia dei pazienti, superando le limitazioni dei metodi tradizionali.
Perdere i chili in eccesso già da piccoli, fa guadagnare anni di vita in buona salute da grandi, riducendo il rischio di mortalità e malattie cardiometaboliche. Uno studio condotto dal Karolinska Institutet ha infatti dimostrato che un intervento precoce sugli stili di vita, da bambini o adolescenti - quando l’obesità, non è ancora grave - può portare a una riduzione fino all’88% del rischio di morte prematura da adulti. I risultati, pubblicati su JAMA Pediatrics, evidenziano anche che i bambini e gli adolescenti che perdono peso hanno un rischio inferiore del 58% di sviluppare il diabete di tipo 2, del 69% di soffrire di colesterolo alto e del 60% di avere la pressione alta da adulti, mentre almeno il 40% dei bambini con obesità presenterà ancora la malattia in età adulta, con un aumento del rischio di mortalità nel lungo periodo.
Uno studio condotto dal Centro Sclerosi Multipla dell’Università Sapienza – Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma apre la strada alla possibilità di prevenire la sclerosi multipla attraverso la vaccinazione selettiva contro il virus di Epstein Barr (EBV), il quale ha un legame causale con la malattia. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
La gotta non è una malattia del passato, ma è in netta risalita. A lanciare l’allarme è stata la Società Italiana di Reumatologia (Sir). “Oggi in Italia, il 20% della popolazione adulta presenta elevati livelli di acido urico nel sangue (iperuricemia), causa diretta della gotta”, spiega Andrea Doria, presidente della Sir. “Non tutti i soggetti con iperuricemia vanno poi incontro alla malattia, che si verifica quando l’accumulo di acido urico deposita dei cristalli a livello articolare, dando origine ad attacchi di dolore acuti e intermittenti ed evolvendo in una forma cronica di artrite”.
Il disturbo bipolare colpisce ben oltre un milione di italiani, tra l’1 e il 2% della popolazione generale, con una prevalenza leggermente maggiore nelle donne. Ma si tratta di una sottostima, la punta di un iceberg di un disturbo complesso, i cui sintomi sono spesso simili a quelli di altri disturbi mentali, come la depressione e la schizofrenia. Non deve stupire, quindi, se diagnosi tardive o errate sono molto comuni: circa il 70% delle persone affette ha ricevuto una diagnosi sbagliata e di queste il 30% anche per più volte. Pertanto la Società Italiana di Psichiatria (SIP) richiama l’attenzione sull’importanza della diagnosi precoce e della corretta gestione terapeutica.
Costrette dal dolore delle mestruazioni a saltare la scuola o ad andarci imbottite di farmaci, a non fare sport e a rinunciare alle uscite con gli amici. Ma soprattutto non credute dalla famiglia e spesso non prese sul serio dagli stessi medici: è il calvario di molte giovani donne con endometriosi. Il 64% delle ragazze con dolore pelvico associato al ciclo mestruale, infatti, ha già l’endometriosi, ma non lo sa e convive con la sofferenza di questa patologia. A dimostrarlo una review dell’University College di Londra e dell’Università di Birmingham, pubblicata sul Journal of Pediatric & Adolescent Gynecology.
La sopravvivenza all’arresto cardiaco può aumentare del 50-70% se si utilizza il defibrillatore automatico esterno (DAE) entro 3-5 minuti dall’inizio dell’emergenza, dopo essere intervenuti subito con la chiamata al 112-118 per l’attivazione dei soccorsi e con il massaggio cardiaco. Oltre il 70% dei DAE, tuttavia, si trova in edifici pubblici chiusi di sera, nei fine settimana e nei festivi e non è pertanto utilizzabile in caso di necessità. Il dato è stato stimato da Italian Resuscitation Council all’interno di un contributo pubblicato sul Resuscitation Journal.
Per la prima volta è stato documentata la rigenerazione del tessuto cutaneo di una donna con ustioni di III grado sull’80% del corpo grazie all'utilizzo di un’innovativa metodologia. È stato infatti pubblicato sulla rivista Bioengeneering lo studio condotto su Maria Antonietta Rositani, la donna calabrese scampata al tentativo di omicidio da parte dell’ex marito che nel 2019 provò a ucciderla dandole fuoco. La vittima presentava ustioni diffuse sugli arti inferiori, con fibrosi estese, rilevanti e profonde che le rendevano difficile il movimento delle gambe e provocavano un rapido affaticamento e indolenzimento anche soltanto stando in piedi.