I ricercatori della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS hanno messo a punto una nuova tecnica per rallentare l’evoluzione della degenerazione maculare atrofica legata all’età. Le iniezioni sotto-retiniche di un prodotto derivato dal sangue di cordone ombelicale si sono dimostrate in grado di rallentare l’evoluzione di questa condizione, ancora orfana di trattamento e che può portare alla perdita della vista. La tecnica è stata descritta sulla rivista Opthalmology Science.
Una singola dose del vaccino Butantan-DV ha dimostrato di avere un’efficacia contro la dengue di quasi l’80%. Ad annunciarlo sono stati i ricercatori dell’Istituto Butantan di San Paolo, in Brasile, che lo hanno sviluppato, sul The New England Journal of Medicine. Nell’ambito dello studio clinico di Fase 3, il vaccino - che contiene versioni attenuate di tutti e quattro i sierotipi del virus della dengue - si è mostrato sicuro sia fra i partecipanti che hanno avuto la dengue sia fra quelli che non sono mai stati esposti al virus.
A partire dal 2026 la Nuova Zelanda bandirà l’uso di sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (PFAS) nei cosmetici - dove vengono utilizzate per renderli più durevoli, spalmabili e resistenti all’acqua - diventando così tra i primi paesi al mondo a farlo. Stando a quanto riportato dal Guardian, l’Autorità per la Protezione dell’Ambiente (EPA) ha dichiarato di aver vietato l’uso dei PFAS nei cosmetici per proteggere le persone e l’ambiente e lavorerà con l’industria per gestire la transizione prima che i cambiamenti entrino in vigore.
Buone notizie per le persone afflitte da emicrania. Un anno di trattamento con anticorpi monoclonali anti-CGRP fa crollare la frequenza degli attacchi nella quasi totalità dei soggetti (91,3%). È il dato emerso da uno studio multicentrico a cui hanno partecipato ben 16 centri coordinati dall’IRCCS San Raffaele di Roma e pubblicato sulla rivista Journal of Neurology. “Il nostro studio è rivoluzionario per 3 aspetti”, spiega Piero Barbanti, coordinatore del gruppo di ricerca e direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS San Raffaele, nonché responsabile del Registro Italiano dell’Emicrania.
Per quest'anno è previsto un aumento dell’incidenza e della mortalità per tumore al colon-retto tra i giovani adulti di 25-49 anni d'età. È quanto emerge dai risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Oncology, nel quale si prevedono i tassi di mortalità per tumore nell’Unione Europea (UE) e nel Regno Unito per il 2024. La crescita potrebbe dipendere da fattori di rischio quali sovrappeso e l’obesità. Ciononostante, la mortalità prevista per questo tipo di tumore risulta complessivamente in calo in tutta Europa.
Il cioccolato fondente potrebbe essere un prezioso alleato contro l’ipertensione arteriosa, cosiddetta “essenziale”, in quanto la causa è sconosciuta. A scoprirlo è stato uno studio dello Shaoxing People’s Hospital, in Cina, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports. Nello studio i ricercatori hanno adottato una tecnica chiamata randomizzazione mendeliana, una metodologia epidemiologica che prende il nome da Gregor Mendel.
Il diabete di tipo 2 può andare in remissione perdendo peso e, in generale, adottando uno stile di vita sano, riducendo significativamente il rischio di malattie cardiovascolari e renali. A scoprirlo è uno studio dell’Associazione europea per lo studio del diabete (EASD), pubblicato sulla rivista Diabetologia. Gli scienziati hanno esaminato le informazioni raccolte nell’ambito dell’indagine Look AHEAD, mirata a stabilire l’effetto di un cambiamento in positivo nello stile di vita di 5145 adulti di età compresa tra 45 e 76 con sovrappeso o obesità e affetti da diabete di tipo 2.
L’infertilità maschile potrebbe dipendere dall’assenza di un gene e della proteina che codifica. A rivelarlo è stata una ricerca condotta su topi dall’Università di Göteborg, i cui risultati potrebbero aprire la strada a nuovi trattamenti per la salute riproduttiva dell’uomo. Nello studio, i topi privati di uno specifico gene, che codifica per la proteina MC2, non sono stati in grado di generare prole perché la proteina in questione è necessaria per creare un collegamento funzionale tra la testa e la coda dello spermatozoo. “La connessione si trova nel ‘collo’ della testa dello spermatozoo e facilita il movimento e la funzione coordinata mentre lo spermatozoo nuota verso l’ovulo”, spiega Kexin Zhang, ricercatrice presso il Dipartimento di Chimica e Biologia Molecolare dell’Università di Göteborg. “Certo – continua – la coda e la testa si creano perfettamente senza questo collegamento, ma senza alcun risultato, perché non riescono a raggiungere il loro obiettivo”.
Le persone obese hanno un rischio più alto di oltre il 70% più alto di sviluppare la gammopatia monoclonale di significato indeterminato (MGUS), una condizione benigna del sangue che però può precedere il mieloma multiplo, un tumore delle plasmacellule. A scoprirlo è uno studio condotto dagli scienziati del Massachusetts General Hospital e pubblicato sulla rivista Blood Advances. Per la ricerca sono stati reclutati 2.628 individui provenienti da tutti gli Stati Uniti, considerati a rischio di sviluppare mieloma multiplo.
Ci sono 5 tipi diversi di Alzheimer e questo potrebbe spiegare perché alcuni farmaci sembrano essere inefficaci. A scoprirlo è uno studio condotto dall’Alzheimer Center Amsterdam, dall’Università di Amsterdam e dall’Università di Maastricht, nei Paesi Bassi. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Aging, potrebbero avere implicazioni per il futuro sviluppo di farmaci contro l’Alzheimer. I ricercatori olandesi sono giunti a questa conclusione dopo aver esaminato le proteine presenti nel liquido cerebrospinale, sia nel cervello che nella colonna vertebrale, di oltre 400 pazienti, scoprendo differenze chiave che hanno portato alla distinzione di 5 sottotipi diversi della malattia con progressione clinica e aspettativa di vita diverse.
Il sistema immunitario non si limita a proteggere il cervello da traumi o infezioni. Uno studio condotto dalla Humanitas University ha scoperto che le cellule immunitarie che risiedono nel cervello – le cosiddette cellule della microglia – guidano lo sviluppo e la maturazione delle aree dell’ippocampo deputate alla memoria. Lo fanno modificando il metabolismo dei neuroni che compongono queste aree. Lo studio, pubblicato sulla rivista Immunology, aggiunge un tassello inedito del puzzle sulla relazione complessa tra immunità e sistema nervoso, che potrebbe cambiare il nostro approccio a diverse malattie del neurosviluppo e neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer.
Un robot morbido e indossabile migliora il movimento nelle persone affette dal Parkinson e consente loro di camminare senza bloccarsi. Il dispositivo, sviluppato dai ricercatori del SEAS di Harvard e del Sargent College of Health & Rehabilitation Sciences della BU, descritto su Nature Medicine, previene infatti il blocco dell’andatura, un sintomo comune e altamente debilitante della malattia. L’indumento robotico, indossato attorno ai fianchi e alle cosce, dà una leggera spinta ai fianchi mentre la gamba oscilla, aiutando il paziente a compiere un passo più lungo.
Gli apparecchi acustici non sono utili soltanto a migliorare la qualità della vita, ma riducono il rischio di morte di quasi il 25%. A rivelare questa connessione è stato un gruppo di ricercatori dell’Università della California del Sud, in uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Healthy Longevity. Si stima che la perdita dell’udito colpisca circa 40 milioni di adulti solo negli Stati Uniti e che solo una persona su 10 che ne avrebbe bisogno utilizza gli apparecchi acustici.
Nei fast food non c'è un menù più salutare di un altro. Sia quelli “veggy”, vegetariani o vegani, che i “tradizionali” a base di carne contengono lo stesso numero di calorie. Non solo. I menù “veggy" hanno più elevato contenuto di carboidrati e zuccheri. A scoprirlo è uno studio dell’Università di Scienze Mediche di Poznań in Polonia, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nutrition. I ricercatori hanno analizzato un totale di 1.868 pasti tra cui panini, insalate, noodles e pizza provenienti da 50 catene di fast food, tra cui Wagamamas, Pret, Pizza Express, Leon e Burger King, in cinque diversi Paesi.
Presto diremo forse addio a diete ferree, interventi chirurgici invasivi o a costosi farmaci anti-obesità. Un gruppo internazionale di ricercatori ha sviluppato una pillola “vibrante” capace di indurre nello stomaco la sensazione di pienezza. La nuova strategia, descritta sulla rivista Science Advances, si basa sulla stimolazione delle terminazioni nervose dello stomaco e comunica al cervello che è ora di smettere di mangiare. La pillola "vibrante", testata sui maiali, è stata in grado di ridurre del 40% l’assunzione di cibo negli animali senza causare effetti collaterali evidenti. Gli scienziati ora sperano che questa possa essere impiegata per il trattamento dell’obesità negli esseri umani.
Gli effetti del digiuno intermittente vanno ben oltre la semplice perdita di peso. Questo regime alimentare può infatti determinare cambiamenti profondi sulla flora batterica intestinale e sull’attività del cervello, in particolare nelle aree legate all’appetito e alle dipendenze. A dimostrarlo è stato uno studio condotto dal People’s Liberation Army General Hospital di Pechino, pubblicato sulla rivista Frontiers in Cellular and Infection Microbiology. I risultati potrebbero portare a nuove strategie per combattere l’obesità e favorire un buon controllo del peso.
Le persone che tendono ad andare a letto più tardi, i cosiddetti nottambuli, hanno un rischio quasi due volte maggiore di soffrire di calcificazione delle arterie, una complicazione che aumenta le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Questi i risultati di uno studio dell’Università di Göteborg, in Svezia, pubblicato sulla rivista Sleep Medicine. La calcificazione delle arterie, o aterosclerosi, comporta l'accumulo di depositi di grasso all'interno delle arterie, rendendo più difficile il passaggio del sangue.
Individuato il colpevole delle nausee in gravidanza: è un ormone chiamato GDF15, prodotto dal feto. La causa è stata identificata da uno studio coordinato e multidisciplinare dell’Università di Cambridge pubblicato su Nature. L’ipotesi è la sensibilità della madre a questo ormone sia la chiave per determinare la gravità dei sintomi e varia in rapporto all’esposizione della madre all’ormone prima di rimanere incinta.
I vaccini contro l'influenza sono salvavita per gli over 65. Uno studio coordinato dall’ospedale San Martino di Genova e pubblicato su Frontiers Public Health ha dimostrato che a fronte dell’aumento dell’1% della copertura vaccinale si ha una riduzione dello 0.6% delle morti legate all’influenza. A rilanciare questo messaggio, in vista del picco influenzale, sono gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), in occasione del congresso nazionale che si è tenuto a Firenze.
Gli adolescenti che utilizzano lo smartphone per più di 4 ore al giorno hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi di salute mentale o di fare uso di sostanze pericolose. A lanciare l'allarme, considerato l'uso sempre più frequente degli smartphone fra i giovani, è stato uno studio dell’Hanyang University Medical Center in Corea, condotto su oltre 50.000 adolescenti e pubblicato sulla rivista Plos One. Diverse ricerche hanno già indagato quali possano essere gli effetti dell’eccessivo utilizzo di smartphone nei ragazzi.