Il maraviroc, un farmaco attualmente in uso contro l'Hiv, potrebbe proteggere l’organismo dall’accumulo di proteine correlate alla demenza. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori del Cambridge Institute for Medical Research e dell’UK Dementia Research Institute presso l’Università di Cambridge, in uno studio pubblicato sulla rivista Neuron. Il farmaco testato dagli studiosi agisce prendendo di mira CCR5, proteina che compromette la capacità del cervello di liberarsi delle sostanze tossiche responsabili della demenza.
Un farmaco intelligente che è in grado di regolare gli ormoni nello stomaco, “accendendo” l'interruttore della fame e “spegnendo” quello della nausea. E’ quanto ha messo a punto un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology e del Brigham and Women’s Hospital in uno studio pubblicato sulla rivista Science Robotics. Gli ormoni rilasciati dallo stomaco, come la grelina, spiegano gli esperti, sono prodotti dalle cellule endocrine che fanno parte del sistema nervoso enterico, che controlla la fame, la nausea e la sensazione di sazietà. I ricercatori hanno utilizzato una capsula ingeribile che fornisce corrente elettrica alle cellule bersaglio inducendole a produrre grelina. Questo approccio potrebbe rivelarsi utile per il trattamento di malattie che comportano nausea o perdita di appetito, come la cachessia, la diminuzione di massa corporea che spesso si manifesta nei pazienti oncologici.
Il pisolino che in molti si concedono durante il giorno non è così innocuo come invece si può immaginare. Se supera infatti i 30 minuti aumentano le probabilità di essere in sovrappeso, di soffrire di pressione alta e di diabete. E' quanto ha decretato uno studio del Brigham and Women’s della Harvard Medical School, pubblicato sulla rivista Obesity. I ricercatori hanno esaminato i dati di 3.275 adulti della regione spagnola di Murcia. Gli studiosi hanno raccolto dettagli riguardanti i loro sonnellini e altri fattori relativi allo stile di vita. Sono arrivati così a classificare il campione in tre categorie: “nessuna siesta”, “pisolini più brevi di 30 minuti” e “pisolini più lunghi di 30 minuti”.
Nei prossimi 10 anni un esercito di zanzare “modificate” verranno rilasciate in molte aree urbane del Brasile con l'obiettivo di proteggere la popolazione da malattie come la Dengue. Lo ha annunciato il World Mosquito Program, organizzazione senza scopo di lucro della Monash University che lavora per proteggere la comunità globale dalle malattie trasmesse dalle zanzare come Dengue, Zika, febbre gialla e Chikungunya. Le zanzare che i ricercatori vogliono rilasciare sono state modificate “aggiungendo” un batterio chiamato Wolbachia che impedisce all’insetto di trasmettere virus.
Brutte notizie per gli amanti del fritto. Il consumo frequente di alimenti sottoposti a questa “gustosa” tipologia di cottura può avere conseguenze molto negative per la salute mentale. Uno studio condotto su 140.728 persone dalla storica università di medicina cinese Zhejiang University ha dimostrato che mangiare spesso cibi fritti, soprattutto le patatine fritte, è fortemente associato ad un rischio più elevato del 12% di soffrire d'ansia e del 7% di soffrire di depressione. Queste associazioni sono più marcate tra i consumatori maschi e più giovani.
Per la prima volta è stata identificata la “firma genetica”" delle cellule epatiche pre-maligne che potrebbero portare allo sviluppo del cancro al fegato. Ad annunciarlo è stato un gruppo di ricercatori della Curtin University (Australia) in uno studio pubblicato sulla rivista Cell Genomics. I ricercatori hanno scoperto che quantificare le cellule del fegato pre-maligne nei pazienti con malattia epatica potrebbe aiutare a determinare il loro rischio futuro di sviluppare il cancro al fegato. Questa scoperta potrebbe potenzialmente salvare vite umane cambiando il modo in cui i pazienti con malattie epatiche croniche vengono “stadiati” e monitorati in base al loro rischio di cancro .
Le persone con problemi di udito sono notoriamente più a rischio demenza. Probabilmente è per questo che l'utilizzo di apparecchi acustici è in grado di rallentare e ritardare il declino cognitivo. A dimostrarlo è stato uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Shandong (Cina) e pubblicato sulla rivista The Lancet. Il lavoro ha coinvolto un campione di 437.704 persone che facevano parte del database della biobanca del Regno Unito. L’età media dei partecipanti allo studio al momento del reclutamento era di 56 anni e il tempo medio di follow-up è stato di 12 anni.
È di nuovo emergenza turismo procreativo. Dopo la “pausa forzata” legata alla pandemia, le coppie italiane con problemi di fertilità hanno ripreso a viaggiare all’estero con la speranza di realizzare il sogno di diventare genitori. E questa volta i numeri della fuga sono addirittura superiori rispetto a quelli registrati nel 2019, in periodo pre-Covid. Sono infatti oltre 13mila le coppie italiane che cercano aiuto fuori dai confini nazionali, nonostante in Italia ci siano specialisti e centri di indubbia eccellenza. A lanciare l’allarme sono stati gli specialisti riuniti in occasione del 6° Congresso Nazionale della Società italiana di riproduzione umana (SIRU), che si è tenuto a Roma.
Una concentrazione elevata di litio nell’acqua potabile assunta in gravidanza potrebbe essere correlata a un rischio maggiore che i bambini sviluppino un disturbo dello spettro autistico. Questo inquietante risultato emerge da uno studio condotto dagli scienziati dell’Università della California a Los Angeles e della Yale University School of Public Health, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of American Medical Association Pediatrics.
Nella regione orientale dell’Ucraina, nella città di Kharkiv e nella regione di Kharkiv le malattie infettive sono in drammatico aumento. A lanciare l'allarme è una ricerca che verrà presentata al Congresso Europeo di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive, che si terrà a Copenaghen dal 15 al 18 aprile. La ricerca condotta dall’Università Medica Nazionale di Kharkiv, in Ucraina, ha esaminato come i feroci combattimenti nella regione di Kharkiv, che è stata sotto attacco fin dai primi minuti dell’invasione russa dell’Ucraina e continua ad essere sotto il fuoco di razzi e artiglieria, abbiano significativamente compromesso l’accesso alle cure mediche, alle vaccinazioni di routine e alla risposta allo scoppio di malattie infettive.
Grazie all'ingegneria genetica un gruppo di ricercatori è riuscito a creare linfociti “speciali” capaci di riconoscere e aggredire le cellule generate dalla leucemia mieloide acuta, una patologia aggressiva che provoca ricadute nel 70% circa dei pazienti adulti e nel 30% dei bambini trattati con le terapie oggi in uso. Lo studio è stato coordinato dalla Fondazione Tettamanti, in collaborazione con l’Università di Perugia, ed è stato pubblicato sulla rivista Blood Advances.
Il sovraccarico metabolico che si verifica nelle persone con peso in eccesso, potrebbe sopprimere la regolazione del sistema immunitario e indurre risposte infiammatorie, incrementando il rischio di sviluppare malattie autoimmuni. A questa conclusione giunge uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Napoli Federico II e dell’Istituto per l’Endocrinologia e l’Oncologia Sperimentale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IEOS), i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science. I ricercatori hanno valutato la correlazione tra obesità e malattie autoimmuni, come sclerosi multipla e diabete di tipo 1. I ricercatori hanno scoperto che il sovraccarico metabolico può sopprimere l’immunoregolazione e allo stesso tempo indurre risposte infiammatorie. Questo meccanismo potrebbe spiegare il motivo per cui le persone con peso in eccesso tendono ad essere più suscettibili a condizioni cliniche autoimmuni.
Un test unico nel suo genere che racchiude in sé tutte le alterazioni genetiche oggi conosciute che causano l’autismo. Ci sta lavorando un gruppo di ricerca coordinato da Claudio Giorlandino, direttore scientifico del Centro di Ricerche Altamedica, riconosciuto dal Miur, anche sede didattica dell’Istituto di Genetica dell’Università di Tor Vergata. Negli ultimi anni centinaia di segnalazioni, in letteratura, hanno individuato disordini molecolari ognuno dei quali responsabile di una minuscola percentuale di casi di disordini dello spettro autistico.
Una sola seduta di 10 minuti indolore per correggere il difetto elettrico del cuore dall’esterno, con alte dosi di radiazioni, senza effetti collaterali né ricovero. È la soluzione che arriva dall’IRCCS Sacro cuore Don Calabria di Negrar (Verona), dove sono stati arruolati e trattati, due mesi fa, i primi due pazienti affetti da recidiva di fibrillazione atriale, utilizzando la radioterapia impiegata tradizionalmente per la cura dei tumori. Si tratta di un trattamento innovativo, nell’ambito dello studio clinico sperimentale TRAST-AF, che prevede l’arruolamento di 15 pazienti, e che potrebbe nel prossimo futuro essere una alternativa terapeutica all’intervento di ablazione della fibrillazione atriale.
Il cancro è intrinsecamente legato ai ritmi circadiani del corpo. Per questo un gruppo di ricercatori del Politecnico federale di Zurigo è convinto che i medici debbano tenere conto anche delle tempistiche in cui somministrare i trattamenti: in alcuni momenti della giornata una terapia può infatti essere più efficace. I ricercatori spiegano sulla rivista Trends in Cell Biology che, poiché i ritmi circadiani regolano la funzione delle cellule all'interno del corpo e poiché il cancro si diffonde attraverso le cellule, la sua diffusione varia durante il giorno. Ad esempio, il cancro al seno tende a metastatizzare di notte mentre il cancro alla prostata lo fa durante il giorno. Per questo, secondo gli studiosi, sarebbe logico pensare che la somministrazione di trattamenti come la chemioterapia e l'immunoterapia in determinati momenti della giornata possa produrre risultati migliori.
I giovani che soffrono di ansia e depressione che assumono melatonina hanno minori probabilità di adottare comportamenti autolesionistici. A suggerirlo è uno studio condotto dagli scienziati del Karolinska Institutet, in Svezia, e pubblicato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry. La melatonina è un ormone che controlla il ciclo sonno-veglia e in Svezia è il farmaco più comunemente prescritto per i disturbi del sonno nei bambini e negli adolescenti. Negli ultimi anni il suo consumo è incrementano notevolmente negli ultimi anni.
Sono molto promettenti i risultati della sperimentazione animale di un vaccino contro la Candida auris. Gli scienziati del Lundquist Institute (Usa) hanno riferito in una nota che il vaccino ha trattato efficacemente i topi infetti, generando ottime risposte immunitarie. Questo vaccino è composto da due antigeni delle cellule Candida che, dopo l'inoculazione, producono anticorpi neutralizzanti e immunostimolanti. Stando a quanto emerge dai risultati preliminari, il farmaco ha indotto una robusta immunità nelle cellule T contro il fungo, incrementando notevolmente il tasso di sopravvivenza degli animali infetti.
Da ben 30 mesi negativa all'Hiv senza trattamenti antivirali. Si parla già di vera e propria guarigione per la “paziente di New York”, una donna di mezza età affetta da leucemia e Hiv insieme e di etnia mista, senza quindi una mutazione molto rara che sembra essere efficace nell’eradicare l’HIV. Alla paziente sono state trapiantate cellule staminali resistenti all’HIV prelevate dal sangue del cordone ombelicale e non da un donatore adulto compatibile. I dettagli su quanto avvenuto sono stati pubblicati sulla rivista Cell. “E’ estremamente raro che persone di colore o anche di altre etnie trovino un donatore adulto sufficientemente compatibile”, afferma Yvonne Bryson dell’UCLA-Università della California Los Angeles, che ha co-condotto lo studio con la collega pediatra ed esperta di malattie infettive Deborah Persaud della Johns Hopkins University School of Medicine. “L’uso delle cellule del sangue del cordone ombelicale amplia le opportunità per le persone di origini diverse che vivono con l’HIV”, aggiunge.
I calciatori che giocano ad alti livelli hanno davvero un rischio più elevato di sviluppare la demenza. A confermarlo è uno studio condotto in Svezia dal Karolinska Institute, pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health, secondo il quale però i portieri sarebbero “salvi”. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno confrontato la salute di 6mila calciatori che hanno giocato nella massima divisione svedese tra il 1924 e il 2019 con quella di oltre 56mila non calciatori. Dai risultati è emerso che quasi il 9% dei calciatori ha sviluppato la demenza contro il 6% del gruppo di controllo.
I pazienti con leucemia mieloide acuta non rispondono alla chemioterapia allo stesso modo: per alcuni è efficace e per altri meno, tanto che possono verificarsi delle ricadute. Uno studio condotto da un gruppo di medici e i ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, SR-Tiget e Università Vita-Salute San Raffaele, sostenuto dalla Fondazione AIRC, pubblicato su Nature Communications ha scoperto una rara popolazione di cellule staminali leucemiche, già presenti al momento della diagnosi, che condizionano la mancata risposta alla terapia. Successivamente hanno sviluppato una firma molecolare, composta da un pannello di geni utile per caratterizzare queste rare cellule staminali leucemiche già al momento della diagnosi, al fine di individuarle tempestivamente per offrire terapie alternative e migliore personalizzazione del trattamento.