Il latte crudo rischia di essere un pericolosissimo vettore di diffusione del virus dell'aviaria H5N1 che sta colpendo gli allevamenti di bovini da latte negli USA. Un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato che topi nutriti con latte di mucche infette sviluppano gravi sintomi legati all'influenza aviaria. Lo studio non può dimostrare che ciò che è accaduto ai topi potrebbe accadere sicuramente alle persone che bevono latte crudo contenente il pericoloso virus, ma sottolinea il probabile rischio di questo esito.
Una nuova terapia genica, progettata per colpire una forma di sordità ereditaria, ha ripristinato la funzione uditiva in entrambe le orecchie di cinque bambini. Lo ha annunciato un gruppo di ricercatori del Mass Eye and Ear e dell’Eye & ENT Hospital della Fudan University di Shanghai in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine. I 5 bambini dello studio hanno anche mostrato una migliore percezione del parlato e hanno acquisito la capacità di localizzare e determinare la posizione del suono.
Sarà perché è una fase delicata di transizione verso la vita adulta vera o perché si iniziano a concretizzare dubbi e paure sul futuro, a 19 anni d’età si diventa più fragili e vulnerabili nel mondo dei social media. Proprio come quando si è adolescenti con la differenza che, da 19enni, l’impatto negativo colpisce tanto le donne quanto gli uomini. A fare luce sulla complessità dell’influenza dei social e del web in generale sulla vita e sulla salute mentale degli utenti è una nuova review condotta da un gruppo di ricercatori internazionali. I risultati, pubblicati sulla rivista World Psychiatry sono stati discussi a Verona in occasione del congresso nazionale della Società Italiana di Psichiatria (SIP).
La cardiologia interventistica si conferma cardine del trattamento dell’infarto miocardico acuto in Italia, con una rete che garantisce più di 36mila procedure di angioplastica primaria. Aumenta la diagnostica con i metodi di imaging più innovativi ma siamo ancora lontani dalla media dei Paesi Europei più avanzati. Crescono fino al 20% le procedure di cardiologia interventistica strutturale (interventi sulle valvole cardiache), ma restano ancora al di sotto del fabbisogno della popolazione e con differenze regionali ancora molto marcate. Questo il bilancio del report 2023 della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE).
Grazie a test diagnostici innovativi è oggi possibile individuare, nel giro di poche ore, non solo gli agenti patogeni responsabili di un’infezione, ma anche a quali farmaci sono sensibili. Utilizzati in maniera appropriata, potrebbero ridurre i decessi per infezioni resistenti agli antibiotici di ben il 30%. Questo si tradurrebbe per il nostro Paese in circa 3.300 vite salvate ogni anno.
In Italia il 34% dei pazienti oncologici non conosce le vaccinazioni raccomandate a chi sta affrontando un tumore. Una scarsa consapevolezza che preoccupa, in quanto il 13% dei malati non le ha eseguite perché teme gli effetti collaterali. Il 39% sostiene di non conoscere i rischi per la salute dovuti ad una mancata immunizzazione. Il 75% ammette di essersi vaccinato contro il Covid-19 e il 58% ha svolto l’antinfluenzale. Tuttavia solo il 18% ha fatto l’Anti-Pneumococcica e il 12% l’Anti-Herpes Zoster. La percentuale scende al 7% per quanto riguarda l’Anti-Diferite-Tetano-Pertosse. I dati sono contenuti in una survey realizzata da Fondazione AIOM su oltre 500 pazienti in cura presso strutture sanitarie del nostro Paese.
Per prevenire lo sviluppo dell'allergia alle arachidi durante l'adolescenza è bene introdurre questo alimento nei primi anni di vita. Uno studio condotto dagli scienziati del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) del National Institutes of Health ha scoperto che l'introduzione di arachidi nei primi cinque anni d'età è associata a un rischio del 71 per cento più basso di sviluppare allergia durante l’adolescenza. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista New England Journal of Medicine Evidence.
L’impiego eccessivo e improprio di creme antibiotiche è tra le cause principali dell’aumento delle infezioni cutanee resistenti ai farmaci, stimato in circa un terzo. Per contrastare il fenomeno, un gruppo di esperti ha messo a punto il primo documento di indirizzo per sensibilizzare gli specialisti a un impiego più consapevole soprattutto degli antibiotici topici. Al centro delle raccomandazioni, in corso di pubblicazione sul Giornale Italiano di Dermatologia, l’impiego limitato degli antibiotici locali e il ricorso al loro posto a sostanze antisettiche per le infezioni cutanee superficiali.
Quattro adulti italiani su 10 dichiarano di non consumare bevande alcoliche, ma 1 persona su 6 (18%) ne fa un consumo definito a maggior rischio per la salute, per quantità o modalità di assunzione: il 9,6% degli adulti per binge drinking, il 10% per consumo alcolico esclusivamente o prevalentemente fuori pasto e il 2% per un consumo abituale elevato (3 o più unità alcoliche giornaliere per gli uomini e 2 o più per le donne). Tra gli over 65 coloro che dichiarano di non consumare alcol abitualmente sono 6 su 10, ma 2 su 10 riferiscono un consumo moderato e una percentuale lievemente inferiore, il 17%, a rischio. Sono questi alcuni dei principali dati pubblicati sul sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità che emergono dal nuovo dataset delle sorveglianze PASSI e PASSI d’Argento, relative alla popolazione adulta (18-69 anni) e a quella anziana (over 65 anni).
Una sola iniezione per restituire i denti a chi li ha persi o non li ha mai avuti. A prometterlo una start-up dell'università di Kyoto impegnata nello sviluppo di un farmaco anticorpale presentato come "il primo al mondo per la ricrescita dei denti" già sperimentato con successo nei modelli animali (topi e cani) senza registrare effetti collaterali di rilievo.
L’immunoterapia ha già cambiato la storia clinica del melanoma. Ora una nuovissima combinazione – una “super-immunoterapia” - che prevede l’utilizzo contemporaneo di tre farmaci, porta la percentuale di sopravvivenza dei pazienti con melanoma avanzato, seguiti per più di 4 anni, a ben il 72%. Ovvero il 20% farebbero i farmaci somministrati da soli o in coppia. Ad aprire a questa nuova frontiera dell’immunoterapia è lo studio RELATIVITY-048, guidato da Paolo Ascierto, presidente Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale, condotto in collaborazione con le università di Zurigo, di Aix-Marseille, di Losanna, di Oxford e del The Sidney Kimmel Comprehensive Cancer Center della Johns Hopkins Medicine. I risultati preliminati sono stati appena presentati al meeting annuale dell'American Society of Clinical Oncology in corso a Chicago.
Sviluppare un dispositivo multisensore impiantabile nei vasi sanguigni, come vene o arterie periferiche, per monitorare i parametri corporei e, quindi, lo stato di salute di una persona. È l'obiettivo del progetto IV-Lab, finanziato dall’Unione Europea e coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), che ha da poco preso il via. Una volta che il dispositivo verrà impiantato in pazienti in cui sono presenti malattie cardiovascolari, il sistema potrà costituire una piattaforma in grado di rilevare un numero elevato di parametri emodinamici e biochimici utili al personale medico.
Attenti alla salute (56%), avvezzi a sottoporsi a regolari esami di routine (52%; 61% over 64), dicono di stare bene (44%) o molto bene (37%) ma tre italiani su cinque e lamentano stanchezza ed affaticamento, e quasi la metà dolori osteo-articolari e insonnia. Piccoli disturbi che hanno affrontato rivolgendosi al medico (31%), allo specialista (16%) al farmacista (10%) e acquistando farmacia d banco (31%).
Il consumo di alimenti ultra-processati è legato a un aumento del rischio di sviluppare problemi di memoria, cognitivi e ictus. A lanciare l’allarme è stato un gruppo di ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston in uno studio pubblicato sulla rivista Neurology. I cibi ultra-lavorati sono ricchi di zuccheri, grassi e sale aggiunti e poveri di proteine e fibre e comprendono bibite, snack salati e zuccherati, gelati, hamburger, fagioli in scatola, ketchup, maionese, pane confezionato e cereali aromatizzati. Gli alimenti non trasformati o minimamente trasformati includono carni con tagli semplici di manzo, maiale e pollo, nonché verdure e frutta.
“Il consumo eccessivo di sale è il principale fattore di ipertensione e, di conseguenza, di morte per infarto, ictus e altre malattie cardiovascolari. Gli alimenti ad alto contenuto di sale tendono a produrre i maggiori profitti, ma questi alimenti mettono a rischio la salute dei clienti: la riduzione del sale a livello di popolazione attraverso la riformulazione obbligatoria produrrebbe risultati rapidi, è fattibile, fa risparmiare costi e, in definitiva, salva vite umane”.
Non solo olio extravergine di oliva, legumi, frutta e verdura di stagione. La dieta mediterranea è fatta di molti altri alimenti troppo spesso trascurati, quasi dimenticati, ma che sono centrali nel regime alimentare più salutare per eccellenza. Uova, latticini, noci, semi, spezie e anche vino rosso sono componenti “vitali” della dieta mediterranea, secondo una review pubblicata sul Journal of Translational Medicine, condotta da un gruppo di università dei paesi del Mediterraneo: l'Università di Catania, di Parma, la Politecnica Delle Marche, l’IRCCS Neuromed di Pozzilli e dall'Universidad Europea del Atlántico in Spagna, sarebbero invece sottovalutati. A puntare i riflettori sugli alimenti “Cenerentola” della dieta mediterranea sono stati i numerosi protagonisti, medici, artisti, sportivi, associazioni e istituzioni, che hanno preso parte alla seconda edizione del Festival dei Cinque Colori, che si è tenuto al Maschio Angioino di Napoli.
La resistenza del mieloma multiplo alla chemioterapia dipende anche dalla “scomparsa” di uno specifico gene nelle cellule tumorali che diventano così “invisibili” al sistema immunitario. A scoprirlo è uno studio condotto dall’IRCCS Candiolo, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Blood.
Una scarsa aderenza terapeutica può aumentare il rischio di comportamenti impulsivi tra coloro che hanno un disturbo da deficit di attenzione/iperattività (Adhd) e favorire il loro coinvolgimento in reati minori. Uno studio condotto dall’Università di Groningen (Paesi Bassi), ha infatti dimostrato che un'elevata aderenza ai farmaci per l'Adhd è associata a una riduzione del rischio di commettere un reato minore tra il 33% e il 38% rispetto a quanto succede nei periodi di bassa aderenza. I risultati del lavoro svolto su quasi 20mila ragazzi, pubblicati sul The Journal of Child Psychology and Psychiatry, sono stati discussi nel convegno congiunto della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf) e dalla Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Cagliari.
Un nuovo vaccino antitumorale a base di mRNA si è mostrato efficace nel riprogrammare il sistema immunitario per attaccare il glioblastoma, il tumore cerebrale più aggressivo e letale. Il vaccino, sviluppato dagli scienziati dell’Università della Florida, descritto sulla rivista Cell, apre una finestra per una possibile terapia contro questo tipo di cancro. La scoperta, descritta in un primo studio clinico sull’uomo, condotto su quattro pazienti adulti, sarà ora testata in uno studio clinico pediatrico di Fase 1 per il cancro al cervello.
Nuove prove a favore di una alimentazione che favorisca l’uso di olio d’oliva arrivano da uno studio realizzato nell’ambito del Progetto UMBERTO, condotto dalla Piattaforma Congiunta Fondazione Umberto Veronesi ETS – Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), in collaborazione con la Clinica Mediterranea Cardiocentro di Napoli e l’Università LUM “Giuseppe Degennaro” di Casamassima (BA). La ricerca ha evidenziato che il consumo di olio d’oliva è associato a una importante riduzione della mortalità non solo per le malattie cardiovascolari, ma anche per i tumori. Pubblicata sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition, la ricerca ha analizzato i dati di quasi 23.000 adulti italiani, uomini e donne, partecipanti allo studio epidemiologico Moli-sani, seguiti per oltre 12 anni.