Gli apparecchi acustici non sono utili soltanto a migliorare la qualità della vita, ma riducono il rischio di morte di quasi il 25%. A rivelare questa connessione è stato un gruppo di ricercatori dell’Università della California del Sud, in uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Healthy Longevity. Si stima che la perdita dell’udito colpisca circa 40 milioni di adulti solo negli Stati Uniti e che solo una persona su 10 che ne avrebbe bisogno utilizza gli apparecchi acustici.
Nei fast food non c'è un menù più salutare di un altro. Sia quelli “veggy”, vegetariani o vegani, che i “tradizionali” a base di carne contengono lo stesso numero di calorie. Non solo. I menù “veggy" hanno più elevato contenuto di carboidrati e zuccheri. A scoprirlo è uno studio dell’Università di Scienze Mediche di Poznań in Polonia, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nutrition. I ricercatori hanno analizzato un totale di 1.868 pasti tra cui panini, insalate, noodles e pizza provenienti da 50 catene di fast food, tra cui Wagamamas, Pret, Pizza Express, Leon e Burger King, in cinque diversi Paesi.
Presto diremo forse addio a diete ferree, interventi chirurgici invasivi o a costosi farmaci anti-obesità. Un gruppo internazionale di ricercatori ha sviluppato una pillola “vibrante” capace di indurre nello stomaco la sensazione di pienezza. La nuova strategia, descritta sulla rivista Science Advances, si basa sulla stimolazione delle terminazioni nervose dello stomaco e comunica al cervello che è ora di smettere di mangiare. La pillola "vibrante", testata sui maiali, è stata in grado di ridurre del 40% l’assunzione di cibo negli animali senza causare effetti collaterali evidenti. Gli scienziati ora sperano che questa possa essere impiegata per il trattamento dell’obesità negli esseri umani.
Gli effetti del digiuno intermittente vanno ben oltre la semplice perdita di peso. Questo regime alimentare può infatti determinare cambiamenti profondi sulla flora batterica intestinale e sull’attività del cervello, in particolare nelle aree legate all’appetito e alle dipendenze. A dimostrarlo è stato uno studio condotto dal People’s Liberation Army General Hospital di Pechino, pubblicato sulla rivista Frontiers in Cellular and Infection Microbiology. I risultati potrebbero portare a nuove strategie per combattere l’obesità e favorire un buon controllo del peso.
Le persone che tendono ad andare a letto più tardi, i cosiddetti nottambuli, hanno un rischio quasi due volte maggiore di soffrire di calcificazione delle arterie, una complicazione che aumenta le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Questi i risultati di uno studio dell’Università di Göteborg, in Svezia, pubblicato sulla rivista Sleep Medicine. La calcificazione delle arterie, o aterosclerosi, comporta l'accumulo di depositi di grasso all'interno delle arterie, rendendo più difficile il passaggio del sangue.
Individuato il colpevole delle nausee in gravidanza: è un ormone chiamato GDF15, prodotto dal feto. La causa è stata identificata da uno studio coordinato e multidisciplinare dell’Università di Cambridge pubblicato su Nature. L’ipotesi è la sensibilità della madre a questo ormone sia la chiave per determinare la gravità dei sintomi e varia in rapporto all’esposizione della madre all’ormone prima di rimanere incinta.
I vaccini contro l'influenza sono salvavita per gli over 65. Uno studio coordinato dall’ospedale San Martino di Genova e pubblicato su Frontiers Public Health ha dimostrato che a fronte dell’aumento dell’1% della copertura vaccinale si ha una riduzione dello 0.6% delle morti legate all’influenza. A rilanciare questo messaggio, in vista del picco influenzale, sono gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), in occasione del congresso nazionale che si è tenuto a Firenze.
Gli adolescenti che utilizzano lo smartphone per più di 4 ore al giorno hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi di salute mentale o di fare uso di sostanze pericolose. A lanciare l'allarme, considerato l'uso sempre più frequente degli smartphone fra i giovani, è stato uno studio dell’Hanyang University Medical Center in Corea, condotto su oltre 50.000 adolescenti e pubblicato sulla rivista Plos One. Diverse ricerche hanno già indagato quali possano essere gli effetti dell’eccessivo utilizzo di smartphone nei ragazzi.
Sono almeno 400.000 gli italiani con obesità e scompenso cardiaco, due patologie legate a doppio filo ed entrambe in continua crescita nel nostro paese, dove gli obesi sono circa 6 milioni e i pazienti con insufficienza cardiaca oltre 1 milione. I chili di troppo sono spesso il primo passo sulla strada che porta allo scompenso e si stima che fino all’80% dei pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione preservata, pari alla metà dei casi, sia anche obeso. La combinazione è molto pericolosa, perché può aumentare fino all’85% il rischio di eventi cardiovascolari fatali, “rubando” almeno 6 anni di aspettativa di vita. Lo hanno ricordato gli esperti in occasione dell’84esimo congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC), che si è tenuto a Roma.
La stimolazione profonda di circuiti chiave nel talamo, un'area cerebrale posta sotto la corteccia, potrebbe migliorare le funzioni cognitive in persone colpite da gravi lesioni cerebrali. A suggerirlo è uno studio condotto dalla Weill Cornell Medicine di New York e pubblicato sulla rivista Nature Medicine. Questa tecnica, testata in uno studio clinico condotto su un piccolo gruppo di pazienti, sembra essere non solo fattibile ma anche sicura.
La presenza di metalli pesanti negli alimenti destinati ai bambini aumenta il rischio di cancro e di altre malattie gravi. L'allarme è stato lanciato da due nuovi studi presentati al meeting annuale della Society for Risk Analysis degli Stati Uniti. A sollevare i timori su questa associazione è stato un rapporto del Congresso degli Stati Uniti nel 2021, il quale ha rivelato livelli elevati di metalli nei cibi per neonati. E, più di recente, sono stati scoperti livelli pericolosi di piombo nelle puree di frutta per bambini.
Sebbene prevenibili nell’80% dei casi le malattie cardiovascolari rimangono la principale causa di morte in tutto il mondo con circa 20 milioni di decessi, attribuibili soprattutto a ipertensione, colesterolo alto, dieta scorretta e inquinamento atmosferico. È quanto emerge dal nuovo numero speciale del Journal of the American College of Cardiology, discusso in occasione del congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC). Il report ha analizzato l’impatto di 18 condizioni cardiovascolari e 15 fattori di rischio in 21 regioni del mondo, 204 nazioni e territori, per fornire un vero e proprio atlante di queste patologie.
Oltre il 30% delle persone con epilessia è farmacoresistente, continua cioè ad avere crisi pur avendo provato almeno due farmaci specifici per il suo tipo di patologia, ben tollerati, somministrati alla massima dose possibile e per un adeguato periodo di tempo, in monoterapia o in associazione con altri farmaci. Ma epilessia farmacoresistente non significa epilessia intrattabile: circa il 15-20% dei soggetti farmacoresistenti può arrivare alla risoluzione delle crisi grazie ad interventi neurochirurgici specificamente mirati e quando l’intervento chirurgico non è praticabile esistono terapie alternative che includono la stimolazione vagale, la Deep Brain Stimulation o la dieta chetogenica e esistono terapie palliative che possono diminuire il numero e l’intensità delle crisi.
Il clima sta cambiando rapidamente su scala globale: aumentano le temperature medie e i fenomeni meteorologici estremi, come le ondate di calore, la siccità e l’aridità. A formulare un’ipotesi sulla possibile relazione tra clima arido e incidenza dell’asma in Italia è un team del Consiglio nazionale delle ricerche, che riunisce ricercatori dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Cnr-Igag), Istituto di farmacologia traslazionale (Cnr-Ift) e Istituto di fisiologia clinica (Cnr-Ifc), in collaborazione con pneumologi, biostatistici ed epidemiologi di diverse università italiane (Verona, Ancona, Ferrara, Palermo, Pavia, Torino e Sassari). La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports.
Secondo uno studio del gruppo di ricerca MUSA del Cnr-Irpps, i pensieri suicidi coinvolgono oggi circa la metà degli adolescenti italiani. Il gruppo ha indagato il meccanismo del loro sviluppo, dimostrando che i disagi psicologici che li alimentano non costituiscono l’origine del problema, rintracciata, invece, in particolari dinamiche di interazione sociale e in specifiche caratteristiche sociodemografiche. Lo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports di Nature, fornisce risultati utili alla comprensione del problema e alla progettazione di interventi mirati a sostegno del benessere giovanile.
La ricerca sulle staminali apre nuovi scenari terapeutici per le forme più gravi di sclerosi multipla. Uno studio, coordinato dall’Ospedale IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, ha dimostrato che il trapianto di cellule staminali cerebrali in pazienti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva è sicuro, molto ben tollerato e con possibili effetti duraturi e protettivi da ulteriori danni al cervello dei pazienti. Il lavoro, ideato da Angelo Vescovi dell’Università di Milano – Bicocca, direttore scientifico dello stesso IRCCS di San Giovanni Rotondo, in collaborazione con Stefano Pluchino dell’Università di Cambridge, è una sperimentazione clinica di fase 1, i cui risultati sono stati pubblicati in copertina sulla rivista Cell Stem Cell. Si apre finalmente la via agli studi clinici di fase 2 in questa devastante malattia.
Un dispositivo ultrasottile indossabile, in grado di riprodurre la sensazione del tocco in modo localizzato. È quanto hanno messo a punto un gruppo di ricercatori dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) all’interno del Center for Materials Interfaces, a Pontedera, in uno studio pubblicato sulla rivista Advanced Electronic Materials.
La carne e i latticini celano un “ingrediente” prezioso in grado di “potenziare” l’effetto dei trattamenti immunoterapici contro il cancro. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori della University of Chicago in uno studio pubblicato sulla rivista Nature, che è stato rilanciato in occasione di due maxi-eventi internazionali Immunotherapy Bridge e Melanoma Bridge, tenuti a Napoli.
Una proteina normalmente presente nel cervello è stata modificata geneticamente con l’obiettivo di potenziare la memoria. A farlo è stato un gruppo di neuroscienziati della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica, Campus di Roma e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances. Nel dettaglio alla proteina, chiamata LIMK1, è stato aggiunto un “interruttore molecolare” che la accende in risposta alla somministrazione di un farmaco, la rapamicina.
“Affamare” i tumori e poi colpirli “riciclando” farmaci ben noti, a basso costo, utilizzati da anni per tutt’altri scopi, in grado di arrestare la crescita delle cellule tumorali, messe a ‘stecchetto’ con brevi cicli di digiuno. Così i farmaci che, come le statine, impediscono la sintesi di colesterolo cruciale per soddisfare il bisogno di nutrienti delle cellule tumorali, combinati a brevi cicli di digiuno, potrebbero diventare una terapia “low cost” per combattere tumori difficili come quello al pancreas, il carcinoma del colon-retto e il melanoma. Lo dimostra una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communication da un team di ricercatori dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, guidati da Alessio Nencioni del Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche (DIMI) dell’Università di Genova.