Occhi a rischio per gli italiani che vivono davanti al computer. L'88% di chi lo usa regolarmente per lavoro, per studio o per gioco è infatti candidato a sviluppare un disturbo della vista.Cresce così l'esercito di connazionali con problemi oculari: ben 25 milioni, quasi uno su due (46%). A lanciare il monito gli esperti intervenuti a Milano all'inaugurazione di una struttura hi-tech dedicata alla prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie oculari. Nonostante la diffusione dei disturbi visivi, i dati della Commissione Difesa Vista (CDV) fotografano nella Penisola una situazione allarmante: un italiano su 5 non si è mai sottoposto a un controllo oculistico, 35 milioni di abitanti (più del 60%) non si sottopongono a una visita specialistica da oltre tre anni, e una persona su 4 soffre di un problema non adeguatamente corretto. I più trascurati in assoluto sono i cittadini dai 18 ai 45 anni: giovani adulti che dovrebbero invece preservare il patrimonio vista per gli anni futuri.
Fonte: Adnkronos Salute
Da questa estate l'etichetta dei filtri solari cambia e diventa più corretta.Quest'anno, infatti, entra in vigore la raccomandazione adottata dalla Commissione europea nel settembre 2006, in base alla quale nessun filtro solare può vantarsi di proteggere completamente dai raggi ultravioletti (UV). Anche se in etichetta viene riportato un fattore di protezione molto alto, il solare in realtà difende più dalle scottature di cui sono responsabili i raggi ultravioletti B e molto meno dagli A, che provocano l'invecchiamento prematuro della pelle. Pertanto sulle etichette non devono essere utilizzate terminologie come schermo totale o protezione totale, e il fattore di protezione non deve più essere indicato con un numero, ma solo con diciture standardizzate come protezione bassa, media, elevata o molto elevata.
Nelle giornate particolarmente calde dell'estate si può arrivare a perdere anche tre litri di liquidi al giorno, contro un litro o litro e mezzo delle giornate di caldo più moderato. Alcune categorie di persone, in particolare anziani, bambini e malati cronici, sono particolarmente a rischio di disidratazione. I medici della FADOI (Federazione Associazioni dirigenti Ospedalieri Internisti) spiegano come riconoscere i primi segni del colpo di calore: un'improvvisa cefalea può essere il primo segno di un problema, accompagnata da nausea, confusione e debolezza estrema. "Evitare di esporsi al sole e di portare fuori i bambini nelle ore di punta, dalle 11.00 alle 16.00. Coprirsi il capo, soprattutto nel caso dei piccoli. Optare per una dieta leggera e ricca di cibi freschi, frutta e verdura. E bere molto, almeno un litro e mezzo o due di acqua al giorno. Ai bimbi si possono offrire anche succhi di frutta, ma in ogni caso - aggiunge Antonino Mazzone, presidente nazionale FADOI - meglio scegliere l'acqua naturale, perchè la frizzante è addizionata con gas e gonfia, mentre quella naturale agisce meglio per l'idratazione". Assolutamente da evitare, invece, le sorsate di acqua gelata: quando la temperatura è estremamente alta l'improvvisa vasocostrizione può provocare una congestione o una gastrite acuta.
L'automisurazione della pressione è ritenuta dagli specialisti un'ottima strategia per tenere sotto controllo l'ipertensione.Il metodo si può migliorare grazie alla tecnologia e a internet: il monitoraggio online, se messo a confronto con i classici metodi di cura e assistenza, offre vantaggi, a patto che un farmacista partecipi alla strategia. Lo sostiene uno studio realizzato dai ricercatori del Group Health Center for Health Studies di Seattle, che ha coinvolto 778 pazienti ipertesi fra i 25 e i 75 anni. Una parte di loro è stata istruita a utilizzare un sito web per circa un anno. Il sito internet offriva servizi come contatti e-mail col medico curante, possibilità di rinnovare le prescrizioni, richiedere appuntamenti, consultare i risultati dei test ematici e ottenere informazioni sulla salute. Rispetto ai soggetti avviati alle cure tradizionali non c'era molta differenza: in entrambi i gruppi il controllo si otteneva in circa il 30%. Un terzo gruppo, invece, assistito oltre che via web anche con l'ausilio di un farmacista, che sempre online dava assistenza e consigliava la pianificazione, otteneva un miglior controllo dell'ipertensione nel 56% dei casi.
Le sigarette in versione light, scelte da molti perchè ritenute meno dannose, possono portare un danno maggiore di quelle normali.Questo il monito di Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino e segretario dell'AIOT (Associazione Italiana di Oncologia Toracica), che spiega: "Il fumatore, scegliendo sigarette light che sono apparentemente meno pericolose, è portato ad aspirare più profondamente, per una maggior soddisfazione. In questo modo, però - avverte l'esperto - non si rende conto che invia gli agenti chimici cancerogeni proprio nella parte più periferica dei bronchi". Negli ultimi anni la percentuale dei fumatori in Italia si è leggermente ridotta; secondo i dati diffusi oggi il numero medio di sigarette accese ogni giorno è aumentato, passando da 13,6 a 14,1 tra il 2005 e il 2006. Gli ex fumatori, invece, sono 8,8 milioni (di cui 5,4 milioni maschi).
Si chiama Dolce vita il libro di ricette adatto ai diabetici, in cui le associazioni AMD (Associazione Medici Diabetologi), ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica) e FAND (Associazione Italiana Diabetici) hanno raccolto 60 ricette d'autore, proposte da 20 grandi chef. "Un libro prezioso - spiega Giuseppe Marelli, direttore del Gruppo alimentazione e diabete di AMD - perchè fa evolvere il concetto di dieta da fase di restrizione e sofferenza a comportamento alimentare corretto, consapevole, duraturo, ma non per forza frustrante". Le ricette sono state calibrate in modo da rispettare i giusti valori nutrizionali. I piatti, tagliati su misura per i diabetici, non hanno nulla da invidiare a quelli più calorici. Il libro sarà disponibile da fine luglio. La prima edizione prevede una tiratura di 20 mila copie che verranno diffuse attraverso i centri di diabetologia e ai pazienti delle 100 sedi FAND. Un'altra possibilità è richiedere il volume telefonando al numero verde FAND (800 82 00 82).