Campobasso è stata la prima delle 21 città italiane coinvolte nella campagna educazionale “Direfarecuore” sulla prevenzione cardiovascolare. Teva, azienda farmaceutica leader nel mercato del farmaci equivalenti, e il Movimento Consumatori, si sono uniti per dare agli italiani consigli utili sul corretto stile di vita. E poiché una giusta alimentazione è una vera e propria cura, in programma anche lezioni di cucina per imparare a mangiare sano e a proteggere il cuore.
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nell'Unione Europea e sono all'origine del 40% circa dei decessi, per un totale di 2 milioni all'anno. In Italia rappresentano la prima causa di morte. 1 italiano su 4 è affetto da malattie cardiache e 240mila sono le persone che ogni anno perdono la vita, di cui il 47% donne (fonte Istat). Cifre alte legate ai comportamenti e agli stili di vita, che se sbagliati innescano fattori di rischio. L’ipertensione arteriosa è un problema per il 33% degli uomini e per il 31% delle donne; l’ipercolesterolemia interessa il 21% degli uomini e il 25% delle donne. Ma i problemi di cuore non riguardano solo il singolo, poiché si ripercuotono sull’intera collettività, aggravando i costi del Servizio Sanitario Nazionale: la spesa per gli interventi cardiochirurgici è stimabile in circa 650 milioni di euro/anno e rappresenta da sola l’1% della spesa sanitaria. Quindi per poter essere efficaci, le strategie di prevenzione devono concentrarsi su fattori chiave quali l'alimentazione, l'attività fisica e lo stress psicosociale.
Per tale motivo, dopo il successo della campagna educazionale e sulla scia dell’Agenda per la prevenzione cardiovascolare, con le 33 ricette regionali per mangiare in modo sano e protettivo per il cuore, ha preso il via una nuova campagna educazionale “Direfarecuore” sulla prevenzione cardiovascolare, realizzata da Teva, azienda leader nel mercato dei farmaci equivalenti, in collaborazione con il Movimento Consumatori.
Il progetto, partito da Campobasso lo scorso 21 maggio, toccherà altre 20 città in tutta Italia. Nel corso dell’evento molisano, gli studenti del liceo tecnico ITAS “Sandro Pertini” sono stati coinvolti in un workshop sulle tematiche legate alla campagna. Particolare attenzione è stata riservata alle corrette informazioni sui rischi delle patologie cardiovascolari e sull’importanza della prevenzione, offrendo consigli utili sul corretto stile di vita da adottare. Una dieta sana ed equilibrata, attività fisica, niente fumo e alcol, sono le regole basilari per prevenire il rischio di patologie cardiovascolari. Nel pomeriggio l’incontro è stato poi aperto a tutta la cittadinanza, con interventi di informazione e di educazione sanitaria di Filippo Poleggi presidente del Movimento Consumatori di Campobasso, di Gennaro Barone presidente dell'Ordine del Medici del Molise e di Riccardo Rinaldi presidente dell'Ordine dei Farmacisti del Molise.
E poiché la dieta è un elemento cardine della prevenzione, la campagna prevede anche vere e proprie lezioni gastronomiche, tenute in scuole di cucina locali. Un medico spiegherà quali sono i cibi a rischio e quali gli alimenti consigliati, mentre un cuoco realizzerà una ricetta scelta tra le più gustose proposte nel “ricettario” Teva. Una giusta alimentazione infatti può rappresentare una vera e propria cura e ridurre la probabilità di andare incontro a nuove manifestazioni delle malattie cardiovascolari, senza rinunciare ai piaceri della buona tavola.
A breve le date dei prossimi appuntamenti.
Signor Presidente,
ancora una volta ci troviamo ad ascoltare le Sue parole con emozione, apprezzandone e condividendone i contenuti. Il Suo invito ai giovani a scendere in campo per rinnovare la politica e la società evoca quel patto su cui ogni Paese dovrebbe fondarsi: il pattointergenerazionale, unica garanzia di crescita in una società in continua evoluzione.
Questo affinché i giovani di oggi proteggano la nostra Nazione come Lei e tanti altri hanno fatto, nei passati decenni, con il loro quotidiano e laborioso impegno, con le idee, persino con le armi, arrivando talora a sacrificare la vita per la Patria e per la sua libertà.
Signor Presidente, le Sue alte parole, che ci giungono attraverso i mezzi di comunicazione, hanno colpito profondamente la nostra federazione. Tanto più che i nostri tre milioni di associati, in piena sintonia con la visione da Lei così autorevolmente espressa, negli ultimi due anni hanno integralmente rinnovato i loro organi direttivi affidandone la guida, nel 75% dei casi, proprio a persone con meno di 50 anni, fino ad arrivare all’esempio incoraggiante di una giovanissima donna di 19 anni alla guida della Regione Sicilia.
Signor Presidente, siamo fiduciosi che la Sua esortazione farà riflettere ed agire fattivamente quanti oggi hanno responsabilità politiche, agevolando senza indugio, per il benessere di noi tutti, della nostra nazione e della nostra Europa messa in ginocchio dalla crisi economica, quel ricambio generazionale necessario a restituire stabilità e sicurezza ai 60 milioni di italiani.
Signor Presidente, plaudendo nuovamente alle Sue parole ci stringiamo a Lei e alle Sue esortazioni nell’attesa di assistere al virtuoso processo da Lei invocato.
Signor Presidente, nell’attesa ancora di ascoltarLa voglia accogliere i sensi della nostra più alta stima e l’affetto e l’incondizionata fiducia che i tre milioni di aderenti a FederAnziani nutrono in Lei e nelle nostre Istituzioni,
Il Presidente
Roberto Messina
Fonte Federanziani
Domenica 27 maggio 2012, in occasione della Giornata Nazionale del Sollievo, viene organizzata la Giornata “H-Open Day Bollini Rosa” grazie agli Ospedali italiani che hanno dato la loro disponibilità ad aprire le porte alla popolazione, offrendo servizi gratuiti allo scopo di prevenire e sensibilizzare sulla problematica del Dolore.
Inoltre, mercoledì 30 maggio seguirà il convegno "Il dolore delle donne" promosso da O.N.D.A. (Osservatorio Nazionale Salute della Donna) patrocinato da Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano e l'Associazione vivere senza dolore onlus.
Convegno "Il dolore delle donne"
Sala Convegni Intesa Sanpaolo, Milano - 11:00
Relatori:
La legge 38 del 15 marzo 2010 ha permesso di compiere un importante passo avanti per quello che riguarda il trattamento del dolore cronico, distinguendo nettamente le cure palliative dalla terapia del dolore, branca della medicina che contempla la cura di tutte le patologie dolorose di natura benigna o oncologica.
Molto però deve essere fatto ancora sia in termini di applicazione della legge sia di informazione sulla popolazione: il concetto che il dolore sia una malattia e come tale debba essere curata non è ancora entrato a far parte del comune sentire.
Questo Convegno costituisce un momento importante di sintesi sul tema del dolore in quanto si svolge a conclusione dell’iniziativa Open Day Bollini Rosa, in occasione della 11a Giornata Nazionale del Sollievo, durante la quale gli Ospedali appartenenti al Network Bollini Rosa di O.N.Da aprono le porte alla popolazione offrendo servizi gratuiti quali incontri, visite ambulatoriali o specialistiche, esami strumentali e distribuzione di materiale informativo.
Si è da poco concluso il tour in 15 ospedali italiani, per verificare sul campo la reale conoscenza e l'applicazione della legge 38 in materia di terapia del dolore e cure palliative. “Hub2Hub” il nome della campagna itinerante, promossa dall'associazione pazienti Vivere senza dolore per fotografare la situazione nazionale dopo il varo della normativa nel 2010.
L'iniziativa, patrocinata dal ministero della Salute, ha preso il via a Cagliari e ha fatto tappa in altri 14 nosocomi sede di un centro di terapia antalgica (Hub). Ha poi proseguito a Garbagnate Milanese, Torino, Novara, Firenze, Pisa, Roma Chieti, Bari, Taormina, Modena, Parma, Genova, Venezia e Udine. Il progetto, sostenuto da un grant incondizionato di Mundipharma e Teva, prevedeva l'allestimento all'interno di ogni ospedale coinvolto di un gazebo con un desk. Per l'intera giornata, gli utenti che si sono recati nella struttura sanitaria sono stati informati sulla presenza in loco di un centro di terapia del dolore e hanno ricevuto materiale di approfondimento: una scheda sul dolore; una sulla legge 38 che, per la prima volta in Europa - ricorda una nota - ha sancito il diritto a non soffrire, puntando a garantire a tutti gli italiani di ogni età un equo accesso alle cure e una maggiore appropriatezza terapeutica; un regolo per misurare ogni giorno l'intensità del dolore provato, e un diario per annotarne le caratteristiche. È stata inoltre condotta un'indagine attraverso la distribuzione di 3 diversi questionari: sui cittadini che si sono rivolti alla struttura ospedaliera, per verificare se fossero a conoscenza della legge 38 e del fatto che in quell'ospedale fosse attivo un Hub; sui pazienti ricoverati nei vari reparti, per rilevare se il loro dolore venisse monitorato e trattato correttamente; sui medici di reparto, per indagare la loro preparazione in tema di terapia antalgica, la conoscenza e l'applicazione di quanto previsto dalla legge 38 (che obbliga ad esempio a riportare il dolore in cartella clinica), e le loro eventuali necessità per migliorare il servizio ai malati.
L'indagine 'Cupido' presentata di recente da Vivere senza dolore ha evidenziato che, a fronte di un 67% di popolazione che dichiara di soffrire di dolore cronico, solo il 51% è seguito da un clinico e 7 pazienti su 10 hanno difficoltà a individuare sul territorio i centri di cura specializzati. Inoltre, un sondaggio condotto in un ospedale con Hub ha rivelato che oltre il 90% degli utenti ignorava l'esistenza del centro anti-dolore. Il progetto "Hub2Hub" è nato sulla base di questi dati, spiega Marta Gentili, presidente dell'associazione promotrice. "I risultati che abbiamo raccolto - dice - contribuiranno a identificare eventuali margini di miglioramento nell'assistenza erogata". L'obiettivo finale è "garantire un'adeguata qualità di vita ai malati di dolore, collaborando con clinici e Istituzioni per diffondere una maggiore conoscenza della legge 38 e far sì che questa importante normativa possa essere sempre più applicata a livello territoriale". "Campagne di questo tipo sono fondamentali - commenta Sergio Mameli, responsabile dell'Unità operativa di terapia del dolore dell'ospedale oncologico A. Businco di Cagliari, prima tappa del tour - In primo luogo perché cittadini e pazienti non sono ancora pienamente consapevoli dell'esistenza di una legge che tutela il loro diritto a non soffrire inutilmente e della possibilità di accedere a cure efficaci. In più, l'indagine che sarà condotta sui colleghi degli altri reparti ospedalieri permetterà di promuovere una maggiore comunicazione tra figure professionali di diverse aree terapeutiche". "Da tempo - ricorda Marco Filippini, direttore generale di Mundipharma Italia - la nostra azienda è impegnata in attività volte a diffondere una corretta cultura contro il dolore, affinché la sofferenza fisica non sia più vissuta con rassegnazione, ma affrontata secondo i principi di dignità della persona, equità dei servizi assistenziali e appropriatezza terapeutica, secondo quanto sancito dalla legge 38". Anche "Teva Italia dedica un'attenzione particolare alle campagne informative sul territorio - sottolinea Marco Grespigna, Business Unit Generics Products Director Teva Italia - perché ritiene fondamentale aiutare i pazienti anche attraverso la sensibilizzazione sul tema dolore e sul corretto approccio terapeutico, al fine di tutelare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari".
Una campagna a livello mondiale per promuovere l’utilizzo di farmaci, cibo e sapere senza brevetto. È lo scopo di “Sblocchiamoli”, promossa da un gruppo di ong, associazioni e università di Italia, Spagna, India, Ecuador e Bolivia e co-finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del progetto “Knowledge, Health and Food for All”, per informare sugli effetti che i brevetti su farmaci, varietà vegetali e conoscenze, hanno sulla vita quotidiana di tutti i cittadini, e quindi coinvolgere gli amministratori locali nella tutela della biodiversità, dei diritti fondamentali e dei beni comuni.
In Italia il farmaco generico equivalente è stato introdotto nel 1996. Si tratta di “medicinali a base di uno o più principi attivi, prodotto industrialmente, non protetto da brevetto o da certificato protettivo complementare, identificato dalla denominazione comune internazionale del principio attivo o, in mancanza di questa, dalla denominazione scientifica del medicinale, seguita dal nome del titolare dell’AIC, che sia bioequivalente rispetto ad una specialità medicinale già autorizzata con la stessa composizione quali-quantitativa in principi attivi, la stessa forma farmaceutica e le stesse indicazioni terapeutiche”. In questi ultimi anni la crescita dell’utilizzo di queste medicine, che costano di meno, sono ugualmente sicure e sono senza brevetto (divenuto una sorta di brand pubblicitario per far pagare di più i prodotti, come fossero marche di vestiti), è stata costante, ma ancora troppo bassa: nel 2011 i generici hanno rappresentato il 14% sul totale delle confezioni dispensate ogni anno nel nostro paese, e il 7% della spesa totale (pubblica e privata, senza distinzioni di classi).
Fonte Assogenerici
L'associazione sostiene una nuova campagna informativa.
Il farmaco equivalente (o generico) oggi rappresenta una risorsa importante per i cittadini. Sceglierlo significa alleggerire la spesa della famiglia, ma anche quella del Sistema sanitario nazionale, che avrà così più risorse per favorire l’accesso a terapie costose e innovative.
Per questi motivi, oggi il 50% dei farmaci dispensati in Europa è generico, con punte del 70% in Paesi come la Germania.
Fonte www.vita.it
Si è svolto lo scorso 10 maggio il primo Consiglio Direttivo della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, il nuovo organismo istituito da FederAnziani per la tutela dei cittadini in Italia.
Il Direttivo ha ratificato le prime nomine ai vertici dei Dipartimenti in cui si articola la Corte:
- Dipartimento di Medicina di Famiglia e Territorio: Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Società Italiana di Medicina Generale;
- Dipartimento di Farmacia e Farmacologia: Prof. Achille Caputi, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Statale di Messina;
- Dipartimento del Diritto Sanitario e Legale : Avv. Francesca Toppetti;
- Dipartimento di Oncologia: Prof. Francesco Cognetti, Capo Dipartimento Oncologia Medica IFO Roma;
- Dipartimento di Chirurgia: Prof. Gianluigi Melotti, Presidente SIC – Società Italiana di Chirurgia;
- Dipartimento Area Dolore: Prof. Alessandro Cesaroni, Neurochirurgia Ospedale San Giovanni Roma;
- Dipartimento di Economia Sanitaria: Prof. Francesco Saverio Mennini, Università Tor Vergata di Roma
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L’organismo, composto da 12 Dipartimenti sanitari, 1 legale, 1 di economia sanitaria e 1 di comunicazione, si avvia ad entrare in tempi rapidi nella fase operativa dei lavori su tutto il territorio nazionale. Obiettivo della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute sarà quello di agire accanto alle Istituzioni tutte, allo scopo di far capire ai decisori, documenti alla mano, che il diritto alla salute è oggi minacciato e limitato dalle troppe interferenze burocratico-amministrative, che ledono il diritto del cittadino e insieme ostacolano e demoralizzano l’attività dei medici. Allo stesso tempo, l’attività della Corte si fonderà sulla presa d’atto che una caduta del diritto alla salute come quella attuale, consolidata e divenuta ormai cronica, è anche conseguenza della scarsa o nulla conoscenza medico-scientifico-legale da parte del cittadino. È convinzione dell’organismo, quindi, che solo affiancando il cittadino, rendendolo edotto su questi temi, facendo sistema, il cittadino stesso sarà messo in condizione di far valere i propri diritti.
“Entro il mese – ha dichiarato il Presidente della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, Prof. Giuseppe Pozzi – saranno ratificate le nomine ai vertici degli altri Dipartimenti sanitari e sarà annunciato il primo Congresso della Corte, che si svolgerà entro l’autunno. Al Congresso parteciperanno 3.000 delegati, che dovranno confrontarsi ed indicare le nuove strategie dell’organismo volto a ridare la giusta considerazione alla professione medica, essendo i medici gli unici attori e responsabili dell’atto medico, diagnostico e terapeutico nei confronti dei pazienti”. “Non servono ulteriori fondi al Servizio Sanitario Nazionale. – ha concluso Pozzi – Una sanità migliore dipende da tutti noi e sarà possibile solo se saremo in grado di razionalizzare le spese e ridurre gli sprechi”./p>
Il Presidente di FederAnziani, Roberto Messina, al termine dei lavori ha dichiarato: ”Grazie di cuore a nome di tutti i pazienti italiani per l’impulso che saprete dare a questo nuovo organismo popolare, ma soprattutto grazie per la vicinanza a noi pazienti. Insieme sapremo far valere i nostri diritti e, con l’aiuto di esperti legali ed economisti sanitari, sapremo affermare e far capire con fermezza le tesi da noi tutti esposte”. “Una salute ‘ben curata’ – ha concluso Messina – sarà fonte di risparmio e ricchezza per il paese”.
Fonte Federanziani
Farmaci generici e innovatività: se ne è parlato in Senato in un Focus del mensile AboutPharma, promosso dall’Associazione Parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione e dalla Pulic Affairs Association, e realizzato in collaborazione con AssoGenerici.
FederAnziani accende i riflettori sul problema della mancata vaccinazione del personale sanitario delle strutture pubbliche e delle cliniche private convenzionate. Il Piano nazionale per la prevenzione vaccinale 2012-2014, oggetto di intesa in seno alla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 22 febbraio, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 marzo 2012, ha dedicato un apposito capitolo alle vaccinazioni per gli operatori sanitari.
Secondo il Piano queste rivestono “un ruolo non soltanto di protezione del singolo operatore, ma soprattutto di garanzia nei confronti dei pazienti, ai quali l’operatore potrebbe trasmettere l’infezione, determinando gravi danni e persino casi mortali”. La cronaca degli ultimi mesi conferma, tuttavia, come queste ipotesi non siano casi di scuola, ma fenomeni reali negli ospedali italiani, dove carenze nella prevenzione per gli operatori portano danno ai pazienti e richieste di risarcimenti milionari a danno delle aziende ospedaliere. Per questo FederAnziani ha deciso di inviare una nota a tutti i direttori generali delle Asl, i vertici delle case di cura e i direttori generali delle aziende ospedaliere per verificare “chi rispetta le leggi e chi no”, come ha spiegato il presidente Roberto Messina. Secondo un’indagine del centro studi SIC Sanità in cifre di FederAnziani, meno della metà dei medici si vaccina, almeno negli anni più critici, mentre solo un terzo dei medici con più di 45 anni si vaccina ogni anno. Il 55,2% dei medici non si sono mai vaccinati. Quanto alla diffusione della vaccinazione tra gli infermieri, dall’indagine emerge che nemmeno un quinto dei personale infermieristico si vaccina regolarmente, e nelle città più piccole si riscontra un grado minore di sensibilizzazione; il 62,7% degli infermieri non si sono mai vaccinati. Nell’ultimo anno un infermiere su cinque ha contratto l’influenza. Il dato più interessante emerso dall’analisi complessiva delle domande, che fa emergere un rapporto ancora debole tra il cittadino e il vaccino in generale, è che sei su dieci all’interno del personale di cura che lavora nella sanità italiana, non si sono mai vaccinati contro l’influenza, pur essendo questa una regola preventiva prevista per questo tipo di attività (legge 626). I meno attenti alla prevenzione sono le donne (66,5% del personale sanitario di cura), gli operatori che esercitano in realtà urbane medio-piccole (66,3%) o con minore anzianità professionale (60,1%).
Alla luce di questi preoccupanti risultati, FederAnziani ha deciso di proseguire nella sua indagine contattando direttamente i direttori generali delle Asl, i vertici delle case di cura e i direttori generali delle aziende ospedaliere, responsabili della vaccinazione degli operatori sanitari, con l’intenzione di stilare una lista delle strutture, rendono noto ai cittadini quali rispettano la legge e quali no.
Fonte Federanziani
Il mondo del futuro sarà sempre più anziano: entro il 2050 saranno almeno 400 milioni gli ultraottantenni su tutto il pianeta, contro i 14 milioni del 1950, l’80% dei quali vivrà nei Paesi a reddito medio-basso.
Lo prevede l’Organizzazione mondiale della Sanità in occasione della Giornata mondiale della salute, dedicata quest’anno all’invecchiamento demografico. Nel 2050 la popolazione mondiale si stabilizzerà sugli 8-9 miliardi e il numero degli over60 supererà quello dei bambini sotto i cinque anni. Il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale, avverte l’Oms, porrà sempre più problemi di assistenza sanitaria e con l’allungamento della vita il rischio che gli anni di buona salute diminuiscano – a causa dell’assenza di adeguate misure di prevenzione negli anni precedenti – è molto probabile. Per questo l’Oms ha messo a punto una serie di suggerimenti su strategie preventive a basso costo ma ad alta efficacia come: l’imposizione di tasse aggiuntive su alcolici e tabacco, il divieto di fumo nei locali pubblici e di lavoro, la riduzione del sale nei cibi, controlli sull’ipertensione (solo il 15% dei malati riceve oggi cure nei Paesi in via di sviluppo) e campagne di sensibilizzazione sulla corretta alimentazione e l’esercizio fisico. Secondo l’Oms bisogna infine cambiare il modo di intendere la terza età, incoraggiando e facilitando la partecipazione degli anziani alla vita sociale.
Fonte FederAnziani
Il dolore: un problema importante per la salute e per il benessere di ciascuno, eppure ben il 70% degli italiani non sa che esiste una legge che tutela il diritto a non soffrire.
Il problema del dolore connesso alla malattia stenta ancora ad essere adeguatamente conosciuto, per la sopravvivenza di stereotipi culturali e di un approccio distorto al tema della sofferenza, che ancora impediscono che la terapia del dolore diventi parte integrante del percorso terapeutico. Ogni individuo “portatore di dolore” dovrebbe sapere che una terapia adeguata può alleviare o eliminare la sua sofferenza, e che quello del superamento del dolore è un suo preciso diritto come paziente. Con la legge 38 del 2010, infatti, l’Italia, tra i primi Paesi in Europa, ha garantito al cittadino il diritto di accedere alla terapia del dolore e alle cure palliative. Ma oggi il 70% circa degli italiani ignora l’esistenza di questa normativa. Proprio per informare i cittadini sulle modalità e i criteri di accesso alle prestazioni e ai programmi di assistenza, anche attraverso il coinvolgimento e la collaborazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, delle farmacie pubbliche e private, e di organizzazioni private senza scopo di lucro, è nata la campagna informativa “Lotta contro il Dolore”, presentata a Roma. A sostenere l’iniziativa ministero della Salute e Agenas - Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali Agenas. “Con la legge 38/2010 – ha evidenziato Fulvio Moirano, direttore dell’Agenas – l’Italia si è dotata della normativa più avanzata e organica in Europa per la lotta al dolore”. La campagna sarà condotta anche attraverso la diffusione di uno spot dallo slogan significativo: “Non ti sopporto più”, trasmesso dalle reti Rai. L’invito è dunque a superare la rassegnazione e puntare all’eliminazione del dolore inutile, fardello di cui liberarsi per riconquistare una migliore qualità della vita.
Fonte FederAnziani
Al via il progetto di supporto promosso da Teva, leader nel mondo per i farmaci equivalenti, e da FederAnziani per formare persone in grado di divulgare la cultura del farmaco equivalente tra gli anziani.
Oggi l’ipertensione colpisce, in media, il 52% degli uomini anziani e il 57% delle donne over 70. Soffre di ipercolesterolemia il 24% degli uomini e il 39% delle donne fra i 65 e i 74 anni. Nel 2010, il 79% degli ipertesi ha dichiarato di essere in trattamento farmacologico. Per quanto riguarda i farmaci, quelli di classe A destinati alla cura dell’apparato cardiovascolare si collocano tra i primi, sia in termini di dosi di farmaco distribuite (47% del totale), sia di spesa pro capite (36%), seguiti da quelli dell’apparato gastrointestinale e del metabolismo con, rispettivamente, il 14% e il 16%. Eppure gli anziani, ancora oggi, pur essendo i maggiori utilizzatori di medicinali, non conoscono bene i farmaci.
Inoltre, aumentando il numero di farmaci assunti, diventa maggiore anche il rischio che compaiano effetti negativi legati alla terapia. La patologia da farmaci rappresenta un problema di salute pubblica sulla popolazione anziana over 75 o di età superiore ai 65 anni con polipatologie. Nel 10-20% dei casi le reazioni avverse ai farmaci conducono all’ospedalizzazione, rappresentando un grave danno in termini di salute e un costo aggiuntivo al Servizio Sanitario Nazionale. Per questo motivo diventa fondamentale fornire una corretta informazione sui medicinali, in modo che gli anziani possano scegliere in maniera consapevole come curarsi. È opportuno che questa maggiore informazione sia estesa ai farmaci equivalenti che, avendo lo stesso principio attivo, presente alla medesima dose, la stessa forma farmaceutica, la stessa via di somministrazione e le stesse indicazioni terapeutiche del farmaco originale, permettono di curarsi con un risparmio medio del 55%. Il vantaggio è sia per i cittadini sia per il Servizio Sanitario, che rimborsa gran parte dei farmaci utilizzati per la cura di malattie croniche quali, per esempio, quelle cardiovascolari. Quindi proprio per far conoscere meglio alle persone anziane i farmaci equivalenti riparte la campagna di sensibilizzazione e di comunicazione sul corretto uso dei farmaci, promossa da Teva, leader nel mondo per la produzione di farmaci equivalenti, e da FederAnziani. L’azienda farmaceutica per due giornate, a partire da oggi, mette a disposizione le proprie competenze e materiali informativi per formare alcuni delegati locali di FerderAnziani che, per tutto il 2012, attraverso mini eventi all’interno dei centri anziani e delle sedi associate a FederAnziani, possano parlare in modo semplice e comprensibile di salute, di appropriatezza prescrittiva, di compliance e di farmaci equivalenti. “Insomma saranno gli stessi anziani a promuovere la cultura del farmaco equivalente ma con lo sguardo rivolto ai propri coetanei, facendosi carico di spiegare, attraverso concetti chiari, il valore dei farmaci in termini terapeutici ed economici” ha sottolineato Marco Grespigna, B.U. Generics Products Director Teva Italia. Il progetto, che fa seguito a un impegno analogo avviato già lo scorso anno, proseguirà ancora nei prossimi mesi, organizzando altre giornate di formazione.
Sarà ospitata sulle reti Mediaset la seconda edizione della campagna "Salute a tutti", promossa dall'Associazione per offrire un contributo informativo sul farmaco generico-equivalente, che costituisce uno dei temi centrali del DL Liberalizzazioni.
Ha preso il via il 5 marzo scorso la seconda edizione della campagna informativa sul farmaco generico-equivalente "Salute a tutti", promossa da AssoGenerici, l'associazione che riunisce i produttori di farmaci equivalenti in Italia, con il patrocinio dell'Agenzia Italiana del Farmaco, e il contributo delle aziende associate ABC Farmaceutici, Actavis, Almus, Aurobindo Pharma, DOC Generici, EG, Mylan, Pensa Pharma, Dr Reddy's, Sandoz e Teva.
L'iniziativa, avviata lo scorso anno, prevede uno spot televisivo che da oggi fino al 24 marzo andrà in onda sulle reti Mediaset, per informare i cittadini su questi medicinali che rispondono agli stessi criteri di qualità, sicurezza ed efficacia dei corrispondenti farmaci di marca, che nei paesi Europei rappresentano da tempo la quota maggioritaria delle prescrizioni.
"Oggi più che mai" ha dichiarato Giorgio Foresti, presidente di AssoGenerici, "in un momento di grande attenzione delle Istituzioni nei confronti del farmaco generico-equivalente in seguito al DL Liberalizzazioni, siamo felici di poter dare un contributo di informazione sul settore. Ci auguriamo che questo possa accelerare quel percorso culturale di diffusione di un nuovo atteggiamento nei confronti del farmaco generico da parte degli operatori sanitari e dei cittadini nella consapevolezza che il ricorso all'equivalente può rappresentare uno strumento fondamentale per la razionalizzazione della spesa farmaceutica italiana, a vantaggio dell'innovazione".
"Obiettivo della campagna - conclude Foresti – è far sì che anche l'Italia raggiunga lo stesso livello di ricorso al farmaco equivalente che si registra nel resto d'Europa, superando barriere culturali che non hanno più alcuna ragion d'esistere. Anche quest'anno un grande ringraziamento va all'Aifa, l'Agenzia italiana del Farmaco, da sempre prezioso alleato nella diffusione di una corretta cultura del farmaco".
Fonte Assogenerici
Una copertura vaccinale continua, da zero a cent'anni, superando le distinzioni tra persone sane o a rischio, per età o particolare condizione di fragilità, con l'inclusione di tutti i prodotti utili alla promozione di un ottimale stato di salute. È l'obiettivo che si pone il "Calendario vaccinale per la vita" presentato nei giorni scorsi a Roma dalla Federazione italiana medici pediatri, dalla Federazione italiana medici di medicina generale e dalla Società italiana di igiene.
La proposta rappresenta dunque una risorsa per futuri aggiornamenti del Piano nazionale vaccini, che nella sua versione 2012-2014 è stato approvato il 22 febbraio scorso come intesa Stato-Regoni, dopo che l'ultima era scaduta nel 2005 e mai rinnovata.
Il Piano nazionale, ha spiegato Stefania Iannazzo della direzione generale della Prevenzione del ministero della Salute, "rappresenta uno strumento chiave per la gestione delle politiche vaccinali in tutto il Paese - ha sottolineato - garantendo l'omogeneità di offerta e l'equità di accesso alla prevenzione vaccinale. Ben venga l'iniziativa di Fimp, Fimmg e Siti come opportunità per mantenere viva l'attenzione sulle vaccinazioni".
"L'iniziativa è nata dalla scorta di molteplici esigenze" ha dichiarato Giuseppe Mele, Presidente FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri "Prima di tutto dalla necessità condivisa di un rilancio delle vaccinazioni, non solo nell'ambito pediatrico ma, anche in quello della medicina generale, in un contesto storico successivo all'esperienza della pandemia da virus H1N1 che, ha portato un calo dell'attenzione popolare all'importanza della pratica vaccinale. In seconda istanza dalla necessità di condividere un calendario vaccinale ottimale, suffragato da un'attenta e precisa analisi scientifica come punto di arrivo della migliore offerta possibile da sottoporre all'attenzione delle Istituzioni, da sempre deputate all'emanazione dei calendari nazionali e regionali. Infine dalla necessità di promuovere una cultura vaccinale omogenea nella classe medica senza distinzione dei ruoli di assistenza e dei servizi o nelle fasce di età che si dovrebbero tutelare."
Fonte FederAnziani
La salute resta al primo posto fra i valori più sentiti dagli italiani. Anche in un momento di crisi economica in cui ogni giorno i media ci allertano sulla situazioni delle nostre tasche, la cosa più importante per gli abitanti del Belpaese è comunque “stare bene”, cioè stare in salute. È questo il risultato di un’indagine Istat che ha voluto evidenziare quali siano i reali indicatori del benessere della popolazione, al di là del dato meramente economico.
Prima la salute, poi il futuro dei figli: queste le priorità messe in luce dal sondaggio eseguito su 45 mila persone. È quanto riferito dal presidente dell’Istat Enrico Giovannini, durante l’audizione in commissione bilancio della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva per individuare gli indicatori di misurazione del benessere oltre il Pil. “Il Prodotto interno lordo – dice Giovannini – non può rappresentare tutto l’arco della vita di una persona, bisogna andare oltre e trovare altri indicatori”.
Nel mese di marzo saranno quindi messi a punto gli indicatori di benessere al fine di stilare il primo rapporto sullo stato del benessere equo e sostenibile. Al momento sono stati individuati 12 domini: ambiente, salute, benessere economico, istruzione e formazione, lavoro, relazioni sociali, sicurezza personale, benessere soggettivo, patrimonio culturale, ricerca e innovazione, qualità dei servizi e politica e istituzioni. Il comitato di indirizzo Cnel-Istat si riunirà poi il 14-15 marzo per discutere degli indicatori e preparare un documento finale. Il rapporto dovrebbe essere pubblicato entro il prossimo dicembre.
Fonte FederAnziani
Alcuni giorni fa Il Ministro della Salute Renato Balduzzi chiedeva alle aziende farmaceutiche di allineare i prezzi con quelli dei generici Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha proposto l'allineamento dei prezzi dei farmaci generici e quelli di marca. L'Associazione nazionale industrie farmaci generici (Assogenerici) ha risposto che, condividendo le affermazioni del ministro, questa disposizione non è in grado di creare squilibri ma di garantire semplicemente una sana concorrenza.
La proposta lanciata dal ministro parte da un presupposto: la disposizione sui farmaci generici nel decreto Liberalizzazioni, che prevede che il medico indichi l'esistenza del farmaco generico o equivalente e che il farmacista lo proponga (in assenza di altre controindicazioni), "non mette in pericolo i livelli occupazionali e produttivi delle aziende farmaceutiche titolari di medicinali con marchio di fabbrica, perché è sufficiente, appunto - sostiene Balduzzi - che queste allineino i prezzi dei medicinali stessi a quelli dei corrispondenti farmaci generici, e quindi possono mantenere del tutto inalterate le loro quote di mercato".
In questo modo inoltre, aggiunge, "complessivamente crescerà la cultura del farmaco equivalente e ci sarà un risparmio per i cittadini".
Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, rileva che "L'attuale normativa limita la possibilità di abbassare il prezzo per 9 mesi solo ai farmaci di nuova introduzione nel mercato che mi risulta rappresentino non più del 2% dei prodotti attualmente in commercio". Peraltro, prosegue, "il fatto che le aziende 'Brand' non possano allineare il prezzo immediatamente, è giustificato dal fatto che in qualsiasi mercato quando si passa da una situazione di monopolio a una di concorrenza, è necessario garantire ai nuovi entrati un piccolo vantaggio."
Di fronte all’ondata di grande gelo che sta investendo l’Italia, mettendo a dura prova il Servizio sanitario nazionale, FederAnziani vuole richiamare l’attenzione sui pericoli per la salute delle persone anziane e fornisce un decalogo per affrontare l’emergenza.
“Il grande freddo di questi giorni, con temperature scese quasi ovunque abbondantemente sotto lo zero, sta mettendo sotto stress la nostra Sanità” dichiara Roberto Messina, Presidente di FederAnziani. In soli 5 giorni, “cioè dall’inizio dell’ondata di maltempo, si è registrato un vero boom di chiamate al 118, con un +30% nella sola città di Milano, numeri preoccupanti in tutte le città più colpite: 16.000 chiamate a Roma, 7.300 a Torino, 6.000 a Bologna, solo per dare un’idea della gravità del momento”.
“Il gelo siberiano” prosegue Messina “comporta per la salute degli anziani molti pericoli, primo fra tutti il rischio di cadute a causa delle lastre di ghiaccio che si formano sulle strade, soprattutto sui marciapiedi, che ha causato un’autentica impennata degli accessi al pronto soccorso. Con il freddo aumenta anche il rischio di incidenti domestici: incendi, intossicazioni acute da monossido di carbonio, infortuni elettrici.
Per fare fronte a questa situazione è importante seguire delle norme di sicurezza, nelle quali è fondamentale il ruolo dei famigliari. FederAnziani vuole ricordare queste norme riassumendole in un decalogo da seguire scrupolosamente:
1) Non uscire: è importante che gli anziani restino in casa, soprattutto la mattina presto e la sera
2) Figli e nipoti si occupino di controllare la temperatura degli ambienti, regolandola sul valore ottimale di 19-22 gradi
3) Evitare la dispersione di calore: sigillare se necessario le finestre con nastro apposito per evitare spifferi di freddo
4) Evitare che l’aria diventi troppo secca: umidificare gli ambienti, riempiendo d’acqua le apposite vaschette dei radiatori
5) Rispettare un’aderenza totale alle terapie: non dimenticare di assumere i farmaci di abitudine
6) Assumere pasti e bevande calde
7) Controllare con frequenza la temperatura corporea
8) Non guidare
9) Evitare di camminare sui marciapiedi coperti da lastre di ghiaccio
10) Non abbandonare a se stessi gli anziani: i famigliari verifichino costantemente se hanno bisogno di qualcosa. Si occupino di fare per loro la spesa, comprare i medicinali, preparare pasti caldi”.
“Infine” ricorda Messina “non ultimo va considerato il fatto che questa ondata di maltempo si stia verificando in contemporanea con il picco dell’epidemia influenzale, circostanza che rende la situazione particolarmente insidiosa. Più di 500 mila persone a letto in una settimana: è questo il dato dell’ultimo bollettino Influnet che annuncia il picco epidemico previsto proprio in questi giorni. A questo scopo FederAnziani vuole ribadire l’importanza della vaccinazione come unica efficace arma contro l’influenza, per prevenire complicanze che soprattutto nelle persone anziane possono avere conseguenze molto gravi”.
Fonte Federanziani