Chi soffre di dolore cronico non è solo.
Ma quali sentimenti, quali emozioni, quali stati d’animo si provano? Il progetto CREANDO vuole dare voce ai pensieri di chi soffre.
Invitiamo tutti a lasciare il proprio segno, dal 20 al 23 marzo a Roma, Galleria Alberto Sordi.
In collaborazione con SIMPAR.
Martedì 26 marzo al Palazzo delle Stelline in corso Magenta a Milano si terrà il convegno dedicato all'uso dei farmaci generici per il trattamento delle malattie neurologiche.
Il convegno è stato promosso da Assogenerici in collaborazione con l’Istituto Neurologico Carlo Besta e Fiera Milano Media – Divisione Business International, con l’obiettivo di approfondire le possibilità di utilizzo del farmaco generico per il trattamento delle malattie neurologiche, un’area terapeutica particolarmente importante sia dal punto di vista clinico sia per quanto riguarda gli impatti a livello sociale e sulla spesa sanitaria.
Esperti, istituzioni e rappresentanti del mondo scientifico si confronteranno, riflettendo sul futuro del farmaco generico in Italia, alla luce delle nuove norme e del rinnovato business environment sanitario, e sul loro impiego nell'area neurologica, con focus su alcune patologie ad alto impatto economico e sociale. Durante il convegno, si tratteranno temi generali riguardanti i farmaci generici come la bioequivalenza e i processi regolatori di autorizzazione all’immissione in commercio e l’attività di farmacovigilanza. Si approfondirà quindi il tema delle malattie neurologiche, parlando delle principali aree di impiego dei farmaci generici in ambito neurologico: epilessia e terapia del dolore cronico neuropatico, Morbo di Parkinson e si concluderà parlando di farmacogenomica e utilizzo dei farmaci generici per la popolazione anziana.
L’iniziativa è rivolta ai medici di medicina generale, specialisti neurologi, associazioni di categoria, società scientifiche; istituzioni sanitarie: Regioni, ASL, AO, IRRCS, Policlinici Universitari; manager di industrie healthcare. La partecipazione è gratuita, ma i posti disponibili sono limitati. L’iscrizione è da ritenersi valida solo se confermata dalla segreteria organizzativa di Business International.
WikiPharm, lo strumento più utilizzato per cercare informazioni sui farmaci, utilizzato da migliaia di medici e utenti, approda anche sul più noto tra i social network, perché sempre più persone possano disporre di tutte le sue utili funzionalità.
Tra queste, la ricerca farmaci e principi attivi, il confronto con i farmaci equivalenti con relativa differenza di prezzo. E poi, ancora, la sezione domande/risposte tramite cui inviare domande (sempre in forma anonima) a professionisti sanitari.
Tra un “mi piace” a una foto e una nuova amicizia, quindi, ci si può prendere un momento per la propria salute e consultare WikiPharm via facebook, ricordando che nessun consulto fornito online può in alcun modo sostituire il parere del proprio medico o farmacista!
WikiPharm esiste anche in versione app per dispositivi .
Che cos’è un farmaco generico-equivalente? Che cosa si intende per bioequivalenza? Risponde una campagna di AssoGenerici e FederAnziani, realizzata con il patrocinio dell’AIFA.
I primi incontri si svolgeranno in Campania, con il seguente calendario:
- Mercoledì 13 alle 16 a Napoli all’Associazione “Le Ciliege” in via Nuova Toscanella, 16;
- Venerdì 15 alle 10 a Napoli all’Associazione “La Voce del Quartiere”, in piazza Ottocalli, 23;
- Mercoledì 20 alle 18 a Benevento, all’Associazione AVO, in via Filippo Raguzzini, 2;
- Giovedì 21 alle 17 a San Nicola La Strada (CE) all’Associazione “Informiamo” in via XX Settembre;
- Sabato 23 alle 10 a Santa Maria Capua Vetere (CE), all’Associazione A.N.P.S. in via Galatina, 152;
- Sabato 23 alle 17,00 a Pratola Serra (AV), al C.S.A Pratola Serra in via Provinciale;
- Martedì 26 alle 16,30 a Napoli, all’Associazione “La Terza Casa”, in via R. Lordi, 7;
- Mercoledì 27 alle 18 a Benevento, all’Associazione ADA, in Piazzetta San Donato, 1;
- Giovedì 28 alle 18,00 ad Avellino, all’Associazione ADA, in via Tagliamento, 91.
Nell’ambito della campagna, 150 sono i convegni sul territorio nazionale nei quali medici e farmacisti illustrano le caratteristiche dei farmaci equivalenti, nonché il loro corretto utilizzo, a favore soprattutto la popolazione anziana, spesso disinformata e disorientata, sulle scelte più corrette per preservare la propria salute.
AssoGenerici ha un nuovo presidente, Enrico Hausserman, che in un'intervista a Quotidiano Sanità rilascia un messaggio ottimista e fiducioso, secondo cui si devono fare ancora molti passi avanti per rimettersi in pari con gli altri. Hausserman dà un giudizio favorevole alla norma introdotta negli scorsi mesi sulle prescrizioni per principio attivo e si augura che il prossimo governo mantenga la medesima linea operativa: “Si tratterebbe di una posizione antistorica rispetto al resto d’Europa - spiega -. Anzi, l’Italia ha molto da recuperare, dal momento che le quote di mercato del farmaco generico in Italia sono ancora basse rispetto agli altri Paesi. Non solo quelli che ormai hanno un tradizione del generico radicata, come la Germania e il Regno Unito, dove la quota di equivalenti puri è intorno al 60-70% rispetto alle confezioni di farmaci venduti. Purtroppo l’Italia, con il 17-18%, è ancora indietro anche rispetto a Paesi, come la Francia e la Spagna, che hanno introdotto il generico nel nostro stesso periodo, cioè intorno al 2000, e che oggi hanno raggiunto quote ben oltre il 30%”.
Le previsioni per quest'anno sono positive: “Ci aspettiamo che si continui a favorire la diffusione dei farmaci equivalenti in prospettiva di un ulteriore e necessario contenimento della spesa. D’altra parte, se negli ultimi anni la spesa farmaceutica territoriale è stata sotto controllo è stato proprio grazie ai prezzi ridotti dei farmaci equivalenti Per quest’anno auspichiamo poi un periodo di certezze e di stabilità normativa”.
Mentre gli italiani cominciano ad abituarsi alle nuove regole sulle prescrizioni dei medicinali e prendono confidenza con i farmaci generici (per ora al 17% di quota di mercato), domenica 13 gennaio il Corriere della Sera si è occupato proprio degli equivalenti nelle pagine dedicate alla salute.
“Se soffrite per la prima volta di una malattia – ricorda il Corriere – e per curarla sono disponibili anche farmaci equivalenti, il vostro medico è tenuto a indicare il principio attivo del medicinale sulla ricetta rossa, che altrimenti non è valida. Può aggiungere, però, anche il nome di uno specifico farmaco, sia di marca sia generico. Qualora scriva sulla ricetta “non sostituibile”, motivando la sua scelta, il farmacista dovrà darvi proprio quel medicinale, e non potrà cambiarlo con un altro. Se invece avete già una malattia cronica, potrete continuare ad assumere il solito farmaco che vi ha sempre prescritto il dottore.”
Seguono i commenti di Giacomo Milillo, segretario nazionale della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), di Valeria Fedeli, vicepresidente di Federconsumatori che ha avviato una campagna informativa per i cittadini, e Annarosa Racca, presidente di Federfarma che ricorda che i farmacisti sono pronti a dare spiegazioni e chiarimenti.
Farmaci generici, risparmio, sicurezza: sono temi che interessano ogni cittadino e anche il settimanale Tu Style, popolare magazine del gruppo Mondadori, ha dedicato spazio all’argomento intervistando il presidente di AssoGenerici, Giorgio Foresti.
Tante le domande “calde”: come si riconoscono i farmaci generici? Sono uguali a quelli di marca? Come si possono acquistare? Quali vantaggi e svantaggi hanno?
Tutte le risposte sono sul numero del 9 gennaio, a pagina 85, ma riprendiamo quelle più importanti.
Occhio al nome, prima di tutto: “I farmaci generici – ricorda Foresti – non hanno un nome di fantasia, ma portano il nome del principio attivo. Per esempio: ibuprofene, paracetamolo, amoxicillina. Questo è l’unico inconveniente dei generici, non hanno nomi di fantasia – dei quali ci si ricorda facilmente – ma quello della molecola”.
Stop alle leggende metropolitane: non è vero, ricorda Foresti, che un generico conterrebbe il 20% di principio attivo in meno. “Oggi avere paura del farmaco equivalente è un controsenso: nel mondo più del 65% del consumo totale di farmaci è generico. In alcuni Paesi, come Gran Bretagna, Stati Uniti e Germania, si raggiungono percentuali superiori, fino all’85”.
Il cittadino ha diritto di chiedere e ottenere i farmaci generici: “Per i prodotti da banco – prosegue Foresti – è sufficiente chiedere al farmacista se esiste il generico del medicinale che desideriamo. Fino a ieri il medico poteva apparire reticente a indicate l’equivalente di un medicinale con ricetta, ma il pregiudizio è stato superato in parte con l’entrata in vigore lo scorso agosto della norma che obbliga il dottore a indicare sulla prescrizione – per i pazienti che soffrono di malattie croniche – il principio attivo: a quel punto, basterà acquistarlo!”.
Il vantaggio dei generici, per i pazienti e per lo Stato, sta nel risparmio: “Il cittadino spende meno perché non deve pagare la differenza di prezzo stabilita dal Servizio sanitario nazionale tra il farmaco “famoso” e il generico corrispondente. E c’è grande risparmio anche per lo Stato (si parla di centinaia di milioni di euro all’anno), perché in questo modo è possibile garantire in Italia, come negli altri Paesi, l’ingresso di farmaci innovativi e perciò costosi”.
Fonte Assogenerici
Una delle domande ricorrenti sui farmaci equivalenti è “Chi garantisce che siano effettivamente sicuri ed efficaci quanto i farmaci di marca?”
La risposta è: l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, l’istituzione pubblica che autorizza la messa in commercio di qualsiasi farmaco, ne verifica la sicurezza e la qualità di fabbricazione e controlla le officine produttive.
Nel suo opuscolo sul corretto uso dei farmaci (in allegato in fondo a questo articolo) l’AIFA dedica spazio ai farmaci equivalenti e spiega che:
- L’AIFA verifica che i farmaci equivalenti siano efficaci, di elevata qualità, con un grado di purezza e di inalterabilità nel tempo pari ai farmaci “di marca”.
- Le aziende farmaceutiche che producono i farmaci equivalenti devono rispondere agli stessi livelli di qualità di tutte le altre industrie farmaceutiche.
- Se un’azienda non risponde a tali e determinati standard, l’AIFA non permette che avvenga la produzione e la commercializzazione.
Inoltre l’AIFA fa notare che i principi attivi dei farmaci equivalenti sono stati prescritti e assunti per più di vent’anni (la durata del brevetto del farmaco “di marca”) da milioni di persone in tutto il mondo: quindi presentano un profilo di sicurezza maggiore rispetto ai farmaci più recenti, perché se ne conoscono meglio effetti collaterali, controindicazioni e tollerabilità.
Fonte Assogenerici
L’iniziativa promossa a seguito delle “numerose segnalazioni” registrate dall’associazione dei consumatori. “
A seguito delle numerose segnalazioni giunte a Federconsumatori, l'associazione ha deciso di attivare una campagna informativa, presso le sue stesse sedi e le strutture sanitarie in modo che “i cittadini dispongano di tutte le notizie utili per tutelare la propria salute”. Fine dell'iniziativa è tutelare i consumatori per chiarire, in particolare, i dubbi dei cittadini sulle nuove prescrizioni di farmaci per principio attivo.
Spiega Federconsumatori: Le idee di molti cittadini sulle prescrizioni per principio attivo sono piuttosto confuse, anche a causa della carenza di informazioni da parte del Ministero della Salute (…). In questi 13 mesi di Governo Monti, pesantemente segnati dalla crisi economica, la sanità pubblica ha dovuto subire drastici tagli alle risorse, che hanno messo in discussione l’universalismo del sistema sanitario nazionale”. Inoltre “le norme relative al settore sanitario - in particolare quelle sull’obbligo di indicare il principio attivo nelle prescrizioni di farmaci generici - sono state più volte modificate”. E questo ha creato confusione tra i cittadini, come emerso “dalle numerose segnalazioni registrate dalle nostre sedi”. Una confusione che, secondo Federconsumatori, deriva “anche a causa della carenza di informazioni da parte del Ministero della Salute”.
Poiché la confusione, secondo Federconsumatori, è stata causata anche da una carenza di informazioni da parte del Ministero della Salute, l’associazione ha deciso di lanciare la campagna informativa, per ribadire, in tre punti, le linee guida da seguire in merito all’obbligo, da parte dei medici, di riportare nella ricetta il principio attivo del medicinale:
Questi i tre punti:
1 - Un medico che curi un paziente per la prima volta, per una patologia cronica o per un nuovo episodio di malattia non cronica per il cui trattamento sono disponibili più farmaci equivalenti, è tenuto a indicare nella ricetta il principio attivo del medicinale. In questi casi non è dunque valida la prescrizione in cui non venga indicato il principio attivo.
2 – Nella ricetta può essere indicata anche la denominazione di un farmaco specifico a base dello stesso principio attivo: tale indicazione risulta vincolante per il farmacista solo se accompagnata da una sintetica motivazione scritta dal medico.
3 - L’indicazione di un medicinale specifico nella ricetta risulta vincolante anche quando il prezzo del farmaco stesso sia pari a quello del rimborso. In questo caso, però, il vincolo è subordinato alla volontà del cliente, che al momento dell’acquisto può chiedere la sostituzione con un altro farmaco: se il costo del medicinale richiesto è superiore a quello di rimborso, il cliente deve pagare la differenza tra i due prezzi.
I pediatri hanno approvato ufficialmente l’utilizzo delle medicine “no brand”. Lo ha comunicato l’Associazione Culturale Pediatri, presieduta dal dottor Paolo Siani, che, aprendo le porte agli equivalenti, ha precisato che deve essere garantita l’assoluta equivalenza dei prodotti, della loro qualità e dei controlli nei processi di produzione e che deve esserci una maggiore informazione da fonti autorevoli e indipendenti per un uso più corretto dei farmaci.
Siani si è anche rivolto all'industria: i generici pediatrici devono essere più “a misura di bambino” nel sapore e negli strumenti per la somministrazione.
Per quanto riguarda l'aspetto economico, l’Associazione Culturale Pediatri considera inaccettabile che in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, siano i pazienti ad assumersi l’onere di pagare la differenza tra il costo di un farmaco bioequivalente e quello del farmaco di marca.
«Al Governo di oggi e a quello che verrà domani – dichiara il presidente Siani – chiediamo più informazione e sicurezza sui farmaci no brand».
L’Associazione Culturale Pediatri chiede:
Cresce la spesa sanitaria fra il 2000 e il 2010 (110,6 miliardi di euro, +60%), aumenta il ticket pro capite (da 14,3 del 2009 a 21,8 euro del 2011), non diminuisce il boom delle attività cliniche e di laboratorio (1,3 miliardi di prestazioni in un anno). Eccessivi gli sprechi sui trapianti: 50 centri dislocati in tutta Italia e con pochi interventi ciascuno! È questa la fotografia scattata dal Compendio SIC Sanità in cifre 2011, presentato in Senato da FederAnziani in una conferenza di alto profilo istituzionale.
Nulla di invariato anche quest’anno riguardo ai costi e agli sprechi del SSN: questo il dato inquietante che emerge dal Compendio, giunto alla sua VI edizione. Elaborato dal Centro Studi SIC Sanità in cifre di FederAnziani, il Compendio mette sotto osservazione i bilanci delle Asl, delle Aziende ospedaliere, degli Istituti di ricerca e le banche dati del Ministero della Salute, delle Regioni e dei vari organismi che si occupano del comparto.
“Non si arrestano anche quest’anno gli sprechi in Sanità” dichiara il Presidente di FederAnziani Roberto Messina “Anzi, nonostante gli sforzi e gli appelli, le Regioni hanno continuato a dilapidare i soldi dei cittadini”.
Dall’analisi delle tabelle si evince che la spesa sanitaria negli ultimi 10 anni passa da 69,3 mld di euro del 2000 a 110,6 mld di euro del 2010 (+60%). Il ticket medio pro capite passa da 14,3 euro del 2009 ai 21,8 euro del 2011 (+53%).
I cittadini ormai dal 2012 acquistano con i loro soldi il 50% dei farmaci (6,3 mld di euro) rispetto alla spesa sostenuta dal SSN (12,3 mld di euro), mentre la spesa sanitaria media pro capite nazionale resta quasi invariata negli ultimi 3 anni, da 1.782 euro del 2008 a 1.883 euro del 2010.
Inarrestabile il trend in aumento delle attività cliniche e di laboratorio per tutte le branche specialistiche, arrivate alla somma stratosferica di 1 miliardo e 344 milioni di prestazioni eseguite nel 2009, pari a 22,27 per residente.
Calano di circa 3,5 milioni in tre anni le giornate di degenza totali, passando da 75,3 milioni del 2008 a 71,9 del 2010, mentre nello stesso periodo sono circa 800.000 i ricoverati in meno (dai 12,1 milioni del 2008 agli 11,2 milioni del 2010), tanto che il Centro Studi SIC si chiede se ci si ammali di meno o se ci sia a disposizione una medicina miracolosa.
Tra le poche note positive, in un quadro complessivamente preoccupante, si registra l’aumento di ben 523 unità delle strutture private accreditate residenziali per anziani (da 3.717 nel 2007 a 4.240 nel 2009). Sostanzialmente stabile il numero dei dipendenti del SSN, circa 600.000.
Indignano, inoltre, gli sprechi elevati nei centri trapianti, che sono complessivamente 50 dislocati su tutto il territorio nazionale, con una media annuale di poco più di 60 trapianti per centro. Appare un inutile spreco la presenza di ben 5 centri trapianti nel Lazio, quasi come centri trapianti di quartiere, tutti peraltro nella sola città di Roma.
Persistono infine gli sprechi per alcuni parametri di bilancio delle Asl tenuti sotto osservazione dal Centro Studi, ovvero pulizia e lavanderia, alimenti e mensa, utenze telefoniche, spese legali, riscaldamento e assicurazioni, che nel triennio preso in esame (2007-2009) hanno depauperato le casse dello Stato per circa 4,5 miliardi di euro in sprechi ingiustificabili, contribuendo così alla diminuzione dell’erogazione dei Lea e inficiando pesantemente il diritto alla salute dei cittadini.
In concomitanza con la Presentazione del Compendio si è svolta anche quest’anno la cerimonia di conferimento del Premio “60 e più”, iniziativa con cui FederAnziani si propone di valorizzare le eccellenze del Servizio Sanitario Nazionale con uno sguardo particolare alla sensibilità mostrata verso le esigenze dei pazienti “over 60”.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a FederAnziani in occasione della Presentazione del Compendio SIC Sanità in cifre 2011 e Premio FederAnziani “60 e più” una propria medaglia di rappresentanza. L’evento si è svolto con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero della Salute e dell’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco.
È possibile consultare la sintesi del Compendio SIC Sanità in cifre 2011 al seguente link:
http://www.sanitaincifre.it/2012/11/compendio-sic-sanita-in-cifre-2011-dati-salienti/
Fonte Federanziani
Una rete di percorsi pedonali che coinvolge 32 località italiane. Per godere delle bellezze culturali e naturali che il nostro Paese offre, rimanendo in forma. Ecco “Città per camminare”, il primo progetto che riporta i centri urbani a misura d’uomo e permette agli abitanti della Penisola di muoversi,città per camminarepraticamente a costo zero. Perché la crisi economica si fa sentire e gli italiani, già fin troppo sedentari, iniziano a tagliare proprio sugli investimenti in salute. 4 cittadini su 10 sono infatti completamente inattivi e in 2 famiglie su 10 i genitori non riescono, ad esempio, ad assicurare l’iscrizione a società sportive ai propri figli. Grazie all’iniziativa, patrocinata tra gli altri da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Salute, Senato della Repubblica e Comitato Olimpico Nazionale Italiano, è possibile praticare esercizio senza spendere soldi in palestre. “Camminare è importante per la salute di tutti, ma soprattutto delle persone in terza età – ha dichiarato il dr. Roberto Messina, Presidente di FederAnziani, intervenuto al Convengo di presentazione dell’iniziativa – Non solo, ma invecchiamento attivo e solidarietà intergenerazionale sono per molti aspetti due facce della stessa medaglia. Oggi l’anziano è quanto mai al centro del nucleo familiare, una colonna portante a cui viene delegato in maniera sempre maggiore il compito di accudire i più piccoli. A sua volta, questo impegno da babysitter a 360 gradi diventa stimolo per una vita più attiva. Il rapporto con i nipoti rappresenta l’opportunità per un mutuo scambio fra generazioni, in cui agli anziani spetta anche il compito di trasmettere ai giovani il proprio tesoro di valori e conoscenza. Per questo è importante promuovere iniziative, come quella presentata oggi, che offrano spazi e occasioni per coltivare questo prezioso legame intergenerazionale”. Sul tema del diritto alla salute, il Presidente FederAnziani ha inoltre voluto rivolgere un invito alla società civile e alle associazioni che meglio la rappresentano, a mandare dei propri rappresentanti in Parlamento per aiutare, in un momento difficile, le Istituzioni nella difesa dei diritti dei cittadini.
Alla presentazione dell’iniziativa “Città per Camminare” è intervenuto Maurizio Damilano, campione olimpico di marcia a Mosca ’80 e Presidente della “Scuola del cammino”, che ha dichiarato: “Vogliamo dare un coordinamento alle città e ai territori che hanno individuato nel camminare la risposta migliore al bisogno di movimento che è diffuso nel nostro Paese. Non servono prestazioni da atleta per essere in salute, è sufficiente spostarsi di più a piedi. Abbiamo quindi 32 percorsi, di diversa difficoltà, validati dai maggiori esperti mondiali di ‘camminata’. Si va dai tracciati tipicamente urbani e turistici, dedicati alla visita di centri storici o di aree specifiche della città, a tragitti che coinvolgono il territorio circostante, alle proposte naturalistiche e ambientali, sino ai percorsi più impegnativi. Uno degli obiettivi è aggiungere presto decine di altre località, allargando così ancora di più la nostra rete in tutte le Regioni”. Ma, per le persone alle prime armi, è sufficiente partire dal livello base, come una passeggiata in centro. “L’importante è compiere questi piccoli gesti tutti i giorni – commenta il dr. Gerardo Corigliano, Presidente dell’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (ANIAD) –, rispettando una distanza minima: 5.000 passi, che corrispondono a circa 3km. Un obiettivo alla portata di tutti. I benefici per l’organismo sono moltissimi: l’80% delle malattie croniche, come le patologie cardiovascolari, può essere prevenuto seguendo stili di vita sani. Ovviamente l’esercizio fisico, insieme ad una corretta alimentazione, rappresenta uno dei cardini di questa filosofia”. “Questo si traduce in un notevole risparmio per tutto il Sistema sanitario – aggiunge il prof. Sergio Pecorelli, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) –. Con la prevenzione primaria, che significa appunto non fumare, bere con moderazione, mangiare correttamente e muoversi il più possibile, si può alleggerire di circa 60 miliardi di euro l’anno le spese sostenute dallo Stato: si tratta dei danni diretti e indiretti causati da questi stili di vita errati”. “Città per camminare” coinvolge le principali società scientifiche del nostro Paese. “Siamo orgogliosi di dare il nostro appoggio all’iniziativa – sottolinea il dr. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) –. Come medici di famiglia stiamo cercando di diffondere il concetto di prescrizione dell’attività fisica: un vero e proprio farmaco, da assumere in maniera controllata”. “Tenersi attivi riduce anche il rischio di tumore – commenta il prof. Stefano Cascinu, Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) –. Nelle donne più atletiche, ad esempio, è stata stimata una diminuzione della probabilità di ammalarsi di cancro al seno del 20%. Per questo non potevamo rimanere fuori da queste bellissime e utili attività”. “Il 2012 è l’anno europeo dell’invecchiamento attivo – conclude il prof. Umberto Valentini, Presidente di Diabete Italia –. Si sente sempre più la necessità di iniziative di questo tipo, altrimenti l’avanzamento continuo dell’età media della popolazione non permetterebbe al sistema di reggere. Per prevenire una malattia come il diabete, l’esercizio fisico è fondamentale”.
Il progetto, che gode anche del patrocinio di Federhockey, Federanziani, dell’Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione e dell’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici, è partito nel 2009, con una fase pilota in Piemonte, che ha coinvolto 47 città e circa 500mila persone. L’ottimo successo ha spinto poi la “Scuola del Cammino” di Maurizio Damilano ad allargare l’iniziativa a tutto il resto d’Italia. Il campione olimpico è promotore, dal 2011, di una particolare tecnica di passeggiata, chiamata fitwalking: significa camminare a ritmo sostenuto, con i ritmi e i tempi corretti, imparando nel frattempo la corretta meccanica dello spostamento. I benefici di questa pratica sono molti, sia sull’organismo che sulla mente: aiuta a prevenire patologie anche gravi e, inoltre, migliora l’umore e l’autostima. Tutti i percorsi sono inseriti all’interno di un particolare opuscolo, chiamato “Passaporto delle città per camminare e della salute”, che ne illustra le caratteristiche, con mappe e fotografie, indicando durata, distanza da percorrere e grado di difficoltà. Ma il progetto non si conclude con i tragitti. Sono previste infatti altre attività, pensate per diffondere il più possibile tra la popolazione il concetto di stile di vita sano: maratone, biciclettate e ‘passeggiate collettive’, che si terranno sempre all’interno dei centri urbani; concorsi per le scuole; collane di opuscoli su alimentazione ed esercizio; programmi televisivi; ecc. Nel corso del Convegno sono stati premiati alcuni grandi atleti italiani: Margherita Granbassi, campionessa del mondo di scherma, Dino Zoff, ex portiere della Nazionale di calcio, Nino Benvenuti, campione olimpico di pugilato e Abdon Pamich, vincitore della 50km di marcia alle Olimpiadi di Tokyo ’64.
Fonte FederAnziani
Inizierà il prossimo 15 novembre il primo corso universitario, "Medicinali generici", rivolto agli studenti del quarto e quinto anno del corso di laurea in Farmacia e Chimica e tecnologie farmaceutiche (Ctf) nella Facoltà di scienze del farmaco. Si tratta del primo corso in Italia dedicato appositamente ai farmaci generici e a tenerlo sarà il professor Andrea Gazzaniga, che spiega come la nuova materia di studio sarà un’occasione «per approfondire gli aspetti di biofarmaceutica, in particolare i concetti di biodisponibilità e di bioequivalenza. Ma anche per conoscere meglio la normativa per la registrazione, diversa e abbreviata rispetto ai farmaci originatori, nonché il loro mercato chiarendo la gestione della sostituibilità in farmacia». C’era necessità di creare un corso ad hoc per via della scarsa conoscenza di questi argomenti verso i quali, dice Gazzaniga «l’accademia ha un approccio poco curato». E aggiunge: «Tutti i corsi di laurea propongono una formazione che pone al centro il principio attivo, mentre per il generico, è la formula farmaceutica che ne determina la performance: il principio attivo è lo stesso, ma è la formulazione che permette al generico di avere una prestazione identica all’originatore. E il farmacista è tenuto a dare consigli e informazioni puntuali al cittadino in merito ai farmaci generici e sulle ragioni della loro sostituibilità».
Il corso è strutturato in 32 ore di lezione frontale per 4 crediti formativi e in interventi di esperti del settore, sia a livello industriale che universitario.
(Fonte Assogenerici)
Inizierà il prossimo 15 novembre il primo corso universitario, "Medicinali generici", rivolto agli studenti del quarto e quinto anno del corso di laurea in Farmacia e Chimica e tecnologie farmaceutiche (Ctf) nella Facoltà di scienze del farmaco. Si tratta del primo corso in Italia dedicato appositamente ai farmaci generici e a tenerlo sarà il professor Andrea Gazzaniga, che spiega come la nuova materia di studio sarà un’occasione «per approfondire gli aspetti di biofarmaceutica, in particolare i concetti di biodisponibilità e di bioequivalenza. Ma anche per conoscere meglio la normativa per la registrazione, diversa e abbreviata rispetto ai farmaci originatori, nonché il loro mercato chiarendo la gestione della sostituibilità in farmacia». C’era necessità di creare un corso ad hoc per via della scarsa conoscenza di questi argomenti verso i quali, dice Gazzaniga «l’accademia ha un approccio poco curato». E aggiunge: «Tutti i corsi di laurea propongono una formazione che pone al centro il principio attivo, mentre per il generico, è la formula farmaceutica che ne determina la performance: il principio attivo è lo stesso, ma è la formulazione che permette al generico di avere una prestazione identica all’originatore. E il farmacista è tenuto a dare consigli e informazioni puntuali al cittadino in merito ai farmaci generici e sulle ragioni della loro sostituibilità».
Il corso è strutturato in 32 ore di lezione frontale per 4 crediti formativi e in interventi di esperti del settore, sia a livello industriale che universitario.
(Fonte Assogenerici)
Diffusione della prevenzione, abbattimento delle liste d’attesa per terapie e diagnosi, piani di analisi costo-efficacia, abbattimento degli sprechi, impiego dei medical device ove tale utilizzo sia migliorativo sotto il piano della qualità della vita del paziente e della riduzione dei costi, accesso uniforme, su tutto il territorio e per tutte le età, ai servizi sociosanitari e ai farmaci innovativi, sviluppo di sinergie e progetti che mettano l’anziano al centro dell’impegno di medici di famiglia e specialisti.
Sono alcune delle linee guida emerse nell’ambito del I Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, organismo nazionale di FederAnziani preposto alla tutela del diritto alla salute dei cittadini, che ha visto riuniti per due giorni a Montesilvano (Pescara) circa 3.000 delegati per porre a confronto criticità e soluzioni sul tema del diritto alla salute.
Nella seconda giornata dei lavori i circa 600 medici, avvocati ed economisti sanitari, componenti delle Commissioni Tecniche dei 15 Dipartimenti in cui si articola la Corte, hanno presentato ai 2.500 delegati FederAnziani riuniti da tutta Italia le conclusioni dei lavori svolti il giorno precedente in aula, dove sono state analizzate le criticità delle rispettive aree specialistiche ed elaborate proposte da presentare in tutte le sedi competenti, dalle istituzioni alle direzioni generali di Asl e Aziende Ospedaliere.
Ecco, in sintesi, alcune delle proposte elaborate dai 15 Dipartimenti.
Impegnarsi nella prevenzione per rendere operativo il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, facendo in modo che gli operatori sanitari si vaccinino come previsto dalle normative vigenti; estendere la vaccinazione agli insegnanti e a tutte le categorie esposte al contagio; sensibilizzare i medici di famiglia rendendoli più attivi sul fronte della diffusione della prevenzione vaccinale, come previsto dal loro contratto nazionale di lavoro, alfine di prevenire i circa 8.000 morti causati ogni anno dalla mancata vaccinazione e dalle complicanze dell’influenza.
Sul fronte oncologico l’impegno è ad intervenire in una situazione che vede l’Italia quartultima in Europa per l’arrivo di farmaci innovativi già approvati a livello europeo; la richiesta che viene dai più alti rappresentanti del settore oncologico nell’ambito della Corte di Giustizia è di modificare il sistema di prenotazione degli esami specialistici, che oggi si basa sul nome dell’esame e non sul rischio effettivo corso dal paziente; si chiede inoltre l’abbattimento dei tempi di accesso a terapie e ad indagini diagnostiche, con 3 giorni di attesa nei casi delle urgenze e 10 giorni per le differite; l’adeguamento dei processi alle linee guida internazionali; si propone di puntare sulla personalizzazione delle terapie oncologiche e sulla diffusione degli screening che favoriscono la medicina personalizzata; di garantire uniformità di trattamento a prescindere dall’età e dal luogo di residenza.
La promozione di sinergie tra tutte le strutture ordinistiche del settore odontoiatrico, università e associazioni per risolvere i problemi specifici degli anziani è il cuore della proposta del Dipartimento Odontoiatrico, che propone inoltre di mettere a punto progetti di prevenzione odontoiatrica destinati alla terza età e di lanciare una rottamazione delle protesi dentarie incongrue.
Tra gli altri obiettivi della Corte: intervenire sul fenomeno dell’incontinenza urinaria, che in Italia interessa 4.200.000 persone, ovvero il 7,1% della popolazione, di cui 3 milioni di donne, sensibilizzando sulle possibili soluzioni chirurgiche e sull’impiego di medical device, con una precisa analisi costo-efficacia; superare la “cultura” del pannolone, costoso per la sanità, non risolutivo e mortificante per chi ne fa uso.
Informare i cittadini/pazienti sul tema dei presìdi medici soprattutto per le patologie croniche, con un adeguato impiego del consenso informato; rivisitare i criteri delle gare d’appalto penalizzanti per la ricerca; nuovi DGR che tengano conto delle nuove procedure stabilite dalla Conferenza Stato-Regioni.
Nell’area metabolica occorre rendere uniforme l’accesso alle terapie su tutto il territorio nazionale, puntare sull’associazionismo, sulla prevenzione e sulla diffusione dei corretti stili di vita.
Promuovere l’aderenza alla terapia nel campo delle malattie respiratorie, con particolare attenzione alla BPCO; assicurarsi, di fronte alla genericazione dei medicinali, che questa sia accompagnata da adeguate istruzioni, garantendo che non sia compromessa la continuità terapeutica; rendere accessibili ovunque i farmaci biologici approvati dall’AIFA. Sul fronte delle malattie cardiovascolari si invita a puntare sulla diffusione della prevenzione e soprattutto sulla sensibilizzazione rispetto all’importanza dell’aderenza alla terapia. Tra le soluzioni individuate, anche la creazione di uno specifico modulo di segnalazione delle reazioni avverse pensato per gli anziani.
Sul versante chirurgia la strada maestra è l’investimento sulla diffusione della chirurgia mini invasiva, con un impatto ridotto sia per la salute del paziente che sul piano dei costi, legati alle degenze prolungate per gli interventi “tradizionali”.
Dal Dipartimento Comunicazione, infine, coordinato dal giornalista scientifico Mario Pappagallo che ha visti riuniti giornalisti ed esperti di comunicazione medico-scientifica, la proposta di istituire un Osservatorio sull’informazione medico-scientifica online e di istituire un bollino blu per tutti quei siti e blog del settore. Il bollino dovrebbe essere assegnato al termine di un anno di osservazione da parte dell’organismo competente di FederAnziani.
Il Presidente di FederAnziani Roberto Messina e il Presidente della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute Giuseppe Pozzi hanno ricordato che il prossimo anno l’organismo passerà dagli attuali 15 Dipartimenti Socio-sanitari a 40, con il coinvolgimento di 3.600 medici su tutto il territorio nazionale.
Fonte FederAnziani
I vertici di FederAnziani sono stati ricevuti oggi presso il Quirinale dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, dott. Donato Marra, al quale hanno rappresentato le condizioni della popolazione anziana in Italia, in particolare sotto il profilo dell’assistenza sanitaria, e ribaditopresidente repubblical’importanza della terza età come ammortizzatore sociale e principale erogatore del lavoro di cura all’interno dei nuclei familiari.
Secondo la federazione, tale attività quotidiana si traduce in un rilevante trasferimento di risorse dagli anziani verso il sistema economico italiano, pari ogni anno a circa 24 miliardi di euro, corrispondenti alle ore di lavoro non retribuito “spese” nelle varie attività di sostegno alla famiglia, tra cui la cura dei nipoti.
A fronte del loro impegno gli anziani sono, per contro, discriminati soprattutto sul fronte della tutela del diritto alla salute. Tale diritto, in Italia, secondo FederAnziani, è gravemente compromesso non solo per gli anziani, ma per tutti i cittadini, dall’attuale situazione economica e dalla scarsità delle risorse messe a disposizione della sanità. L’impoverimento del Servizio Sanitario Nazionale non permette la concretizzazione del principio di equità che è alla base della Costituzione italiana, creando gravi discriminazioni territoriali, e scavando solchi tra cittadini di serie A e B.
I vertici di FederAnziani, rappresentati dal Presidente Roberto Messina e dal Presidente della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, Giuseppe Pozzi, hanno informato il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica delle difficoltà incontrate dai cittadini, e in particolare dagli anziani, nell’accesso alle diagnosi, ad una corretta informazione sanitaria, e infine alle cure.
La federazione ha espresso inoltre la propria solidarietà e preoccupazione per i 500mila malati di epilessia che oggi in Italia si trovano a pagare di tasca loro la differenza del costo tra i farmaci “branded” ed equivalenti non sostituibili per la loro terapia, ricordando che solo la Regione Emilia Romagna e la Provincia Autonoma di Bolzano si sono attivate al fine di tamponare con un provvedimento temporaneo tale evidente ingiustizia.
A conclusione dell’incontro la delegazione FederAnziani ha presentato al Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, l’affettuoso ringraziamento della popolo della terza età della nostra nazione per la sensibilità e l’attenzione da sempre dimostrati dal Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nei confronti di FederAnziani e delle problematiche degli over 65.
Diritto alla prevenzione e alla vaccinazione. Diritto a visite e diagnosi in tempi ragionevoli. Diritto a ricevere tempestivamente le cure oncologiche. Diritto ad ambienti sanitari sicuri. Diritto a ricevere i farmaci essenziali dal SSN. Diritto di accesso ai farmaci biosimilari, equivalenti, alle cure personalizzate, ai medical device. Diritto ad una vita dignitosa per le persone non autosufficienti. Sono i punti essenziali delle linee guida approvate dai circa 1.000 delegati FederAnziani riuniti nella convention interregionale di Terni, nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, organizzate dal centro sociale e culturale anziani “Volta”.
I delegati, provenienti da Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, hanno dibattuto e approvato le linee guida che saranno presentate ai medici in occasione del I° Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, che si svolgerà a Montesilvano (Pescara) il 27 e 28 ottobre 2012. I medici, provenienti dalle principali società medico-scientifiche, lavoreranno in 15 sessioni di aula e in due assemblee plenarie assieme ad avvocati, magistrati ed economisti sanitari, per elaborare proposte mirate alla tutela del diritto alla salute del cittadino che sostengano al tempo stesso il processo di risanamento del Servizio Sanitario Nazionale, attraverso un uso più razionale ed efficiente delle risorse. “Diritto alla salute – si legge nel documento approvato – significa anzitutto diritto alla prevenzione, ovvero a ricevere informazioni adeguate e ad essere destinatari di iniziative capaci di motivare le persone a migliorare la loro alimentazione, a praticare l’esercizio fisico e ad adottare stili di vita che migliorino la qualità della salute”. Il documento evidenzia i rischi dell’influenza per la terza età, sottolineando l’importanza della vaccinazione e chiedendo l’abbassamento dell’età vaccinabile; sottolinea il diritto, garantito dalle normative vigenti, a ricevere visite e diagnosi in tempi ragionevoli, in particolare quando si tratti di patologie oncologiche. Le linee guida si soffermano poi sull’importanza della vaccinazione degli operatori sanitari, espressamente prevista dal Piano Nazionale per la prevenzione vaccinale 2012 – 2014 ma non sempre praticata, non solo per la protezione del singolo operatore, ma soprattutto a garanzia dei pazienti, “ai quali l’operatore potrebbe trasmettere l’infezione, determinando gravi danni e persino casi mortali”. Le infezioni ospedaliere, ricorda il documento citando dai del centro studi SIC Sanità in cifre di FederAnziani, nel triennio 2008-2010, sono state 2.269.045, per un totale di 22.691 decessi, più di quanti ne siano stati causati dagli incidenti stradali. Quanto ai farmaci, il documento sottolinea che il contenimento della fascia A non può avvenire a carico della fascia C, evidenzia le disparità nell’accesso ai farmaci biosimilari e la scarsa diffusione della cultura dei farmaci equivalenti in Italia. Uno dei punti è dedicato alla medicina personalizzata, poiché “grazie alla diagnostica molecolare e al sequenziamento del genoma umano, si può migliorare la vita del malato e si possono ridurre i costi della spesa farmacologica”. Per quanto riguarda i dispositivi medici, si afferma che “i pazienti hanno diritto di accedere ai medical device più efficaci, sicuri, e rispondenti alle proprie esigenze, compatibilmente con la sostenibilità per il SSN”. Un capitolo a sé è quello degli anziani discriminati nell’accesso alle cure. “Sono circa 8,4 milioni gli anziani, su un totale di 12 milioni, che sono affetti da almeno una patologia cronica, e la metà di loro non riesce ad avere cure adeguate alla propria condizione clinica. Le malattie cardio-cerebrovascolari, che riguardano oltre il 60% dei pazienti over 65, nel 76% dei casi non vengono trattate adeguatamente. Il 12% dei pazienti al di sotto dei 70 anni e il 30% degli over 85 non riceve prescrizioni mediche per gli antipertensivi”. A ciò si aggiunge il problema della non autosufficienza, oggi prima causa di impoverimento delle famiglie dopo la perdita del lavoro. Ben due milioni di nuclei familiari in Italia si fanno carico di costi che diventano ogni giorno più difficili da sostenere. “Per questo – conclude il documento – chiediamo che sia costituito un nuovo Fondo per la non autosufficienza a sostegno dei disabili gravi, delle persone anziane non autosufficienti e delle famiglie che quotidianamente prestano loro assistenza”.
Fonte Federanziani