Non solo farmaci, ma molto di più: sta cambiando il volto delle farmacie italiane, che a quanto pare offriranno sempre più servizi nella sfera della salute. Dalla fisioterapia alla misurazione della pressione, passando per gli esami diagnostici: sono molte le prestazioni che i pazienti italiani potranno ricevere presso la farmacia sotto casa, con notevoli vantaggi.
Questa è almeno la direzione in cui si sta muovendo la politica. L’idea è quella è di trasformare le farmacie in presidi territoriali sanitari a tutti gli effetti. Ben presto quindi scopriremo, per esempio, la comodità di sottoporci a un’analisi o fare una seduta di fisioterapia presso la nostra farmacia di fiducia, a un passo da casa. Un vantaggio di cui potremo usufruire tutti, ma ancor di più le persone che, per le condizioni di salute o di età, hanno maggiori difficoltà negli spostamenti. Una novità questa che va nella direzione di potenziare, nell’ambito della sanità italiana, l’aspetto dell’assistenza domiciliare.
Dei nuovi servizi erogabili dalle farmacie si occupa il disegno di legge sul riordino del servizio farmaceutico in discussione alla commissione Sanità del Senato. Tuttavia, già dalla scorsa primavera, sono entrati in vigore due decreti del Ministero della Salute che hanno introdotto la possibilità di effettuare test “autodiagnostici”, nonché il coinvolgimento di infermieri e fisioterapisti presso le farmacie.
È quindi già possibile recarsi in farmacia per diversi tipi di test che non richiedano prelievo di sangue con l’uso della siringa, fra cui: test per glicemia, colesterolo, trigliceridi, test di gravidanza, misurazione di componenti delle urine e molti altri.
Grazie al secondo dei due decreti, inoltre, è stata introdotta nelle nostre farmacie la presenza anche di infermieri e fisioterapisti che, sotto la responsabilità del farmacista titolare, possono erogare prestazioni presso le farmacie stesse o a domicilio del paziente. Gli infermieri possono non solo fare iniezioni o medicazioni, ma anche svolgere altre attività utili al paziente, come: assisterlo nelle analisi di prima istanza (gli esami “autodiagnostici”), informarlo partecipando a programmi di educazione sanitaria, offrire indicazioni per seguire al meglio le terapie prescritte dal medico.
In questo modo le farmacie italiane si stanno trasformando in luoghi di assistenza sanitaria sotto molti punti di vista. Un cambiamento che permetterà una maggiore umanizzazione della nostra sanità: rafforzerà il nostro rapporto di fiducia con gli operatori che si occupano della nostra salute e, soprattutto, ci offrirà un’assistenza sanitaria sempre più a misura della vita quotidiana.
Il 20 ottobre è la giornata mondiale, torna l’iniziativa dell’Osservatorio ONDa "Osteoporosi, la prevenzione facile e possibile". Open day in circa 100 ospedali con il bollino rosa. L’iniziativa prevede convegni, incontri, esami gratuiti nei principali centri ‘a misura di donna’ e si concluderà con un grande incontro pubblico a Milano (Sala Buzzati, ore 18). Tutte le informazioni e i centri coinvolti su www.ondaosservatorio.it
Sono 95 gli ospedali aderenti al network degli ospedali ‘a misura di donna’ premiati con i Bollini Rosa impegnati il 20 ottobre nella Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, una conseguenza ineluttabile dell’età che avanza per il 60% delle donne italiane, una problematica prevenibile e risolvibile che invece dipende solo dal proprio stile di vita e in particolare da dieta e attività fisica, per i medici. Per questo, per il secondo anno consecutivo, in occasione della Giornata Mondiale, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna ha deciso di coinvolgere i ‘suoi’ ospedali in una campagna di prevenzione e sensibilizzazione nei confronti di questa malattia delle ossa. Le 95 strutture ospedaliere, pubbliche e private, offriranno in un ‘open day’ iniziative originali, convegni, consulenze mediche, esami gratuiti ai cittadini del proprio territorio. Porte aperte dunque a tutti nella certezza che queste iniziative sono fondamentali per una corretta educazione delle donne nei confronti dell’Osteoporosi. La giornata si concluderà a Milano con il convegno “Come prevenire le fratture da osteoporosi: il ruolo della vitamina D e del calcio” con alcuni tra i principali specialisti italiani. L’iniziativa è stata resa possibile dal sostegno di Teva-Theramex, AmgenDompé e Pfizer. “Che la situazione non sia ancora risolta – spiega la presidente di ONDa, Francesca Merzagora – risulta dal fatto che solo il 50% delle donne conosce il ruolo fondamentale della vitamina D per la salute delle ossa e sa che l’esposizione al sole ne stimola la produzione. Sono i dati di una nostra recente indagine, che ci dice che va meglio solo per quanto riguarda la conoscenza dell’importanza del calcio: 9 donne su 10 sanno che si trova nel latte e nei suoi derivati. Ma il dato più allarmante è che non esiste alcuna apparente consapevolezza riguardo alla possibilità di svolgere una corretta prevenzione. Solo al Nord una esigua minoranza (18%) sa che l’osteoporosi si previene, invece, fin da bambini e che l’accumulo di calcio e vitamina D insieme all’attività fisica regolare a questa età è fondamentale per costituire ossa forti. Mentre l’80% dichiara che il momento per iniziare a prevenire la malattia è durante la menopausa o, addirittura, dopo una frattura, quando ormai è troppo tardi. L’iniziativa di coinvolgere per il secondo anno i ‘nostri’ ospedali premiati con i bollini rosa per offrire servizi di prevenzione gratuiti – continua la presidente di O.N.Da – è solo una delle tante iniziative possibili per sensibilizzare le donne, in particolare le mamme e le figlie, ad un corretto stile di vita adatto alla prevenzione dell’osteoporosi, una malattia ‘facile e prevenibile’. Ma per riuscire ad ottenere i migliori risultati è necessario che se ne parli sempre di più; in particolare alla popolazione femminile, perché è nelle donne che l’apporto di calcio è più importante, dal momento che già intorno ai 40 anni inizia il consumo di ciò che si è accumulato in gioventù. E al momento della menopausa il rischio di frattura aumenta in modo esponenziale se non si è seguita una corretta prevenzione”.
Inizialmente "congelati" da alcune amministrazioni regionali per trovare soluzioni diverse, i nuovi ticket introdotti con la manovra 2011 (10 euro su visite specialistiche e diagnostica e 25 euro per i codici bianchi al Pronto soccorso) vengono a oggi applicati in tutte le regioni, tranne Valle d'Aosta e provincia autonoma di Bolzano, mentre Trento applicherà solo quello sul pronto soccorso per le prestazioni non urgenti.
In molti casi il contributo viene modulato in base a reddito o entità della prestazione. Diverse le regioni che già a fine luglio hanno fatto scattare regolarmente i ticket: Lazio, Liguria, Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata (unica che non aveva attivato i 25 euro per i codici bianchi). In attesa di rimodulazioni Molise e Campania. E le altre Regioni? Per i sardi, il ticket aggiuntivo sarà solo un contributo simbolico di un euro, spalmato su tutti gli assistiti. Per le prestazioni specialistiche si arriva già a pagare un massimo di 46,15 euro, mentre per il Pronto Soccorso è previsto il pagamento di 25 euro per i codici bianchi e di 15 euro per i codici verdi. La quota fissa aggiuntiva di 10 euro a ricetta per la specialistica ambulatoriale trova applicazione in Abruzzo dal 10 agosto, ma solo per nuclei familiari con redditi superiori a 36 mila 151 euro annui. Le tre regioni hanno presentato insieme un piano di rimodulazione dei ticket per fasce di reddito sia per i farmaci, sia per le prestazioni specialistiche. In Toscana sono partiti il 22 agosto, in Emilia Romagna il 29, mentre in Umbria il piano di applicazione regionale partirà il 12 settembre. Dal primo agosto sono in vigore in Lombardia rimodulazioni dei ticket in base al valore delle prestazioni: niente ticket per le prestazioni sotto i 5 euro, e sopra i 5 euro l'aggravio di costo non sarà fisso, ma pari al 30% del valore della ricetta. Le Marche hanno annunciato di voler rimodulare il ticket sanitario di 10 euro in base alle fasce di reddito familiare lordo. Sarà introdotto sulla spesa farmaceutica e sulle prestazioni specialistiche. La Regione attende l'ok del Governo. Il Piemonte ha deciso di modulare il contributo dei cittadini mantenendo invariato il costo dei ticket più bassi e facendo crescere in maniera proporzionale quelli più alti. Il Veneto applica dall'inizio di agosto i nuovi ticket modulati su due fasce di reddito. Cinque euro per le famiglie con reddito fino a 29.000 euro, 10 euro per quelle che superano questa soglia. Infine in Friuli Venezia Giulia sono valutati "in entrata" i codici del Pronto soccorso su cui sarà applicato il nuovo ticket di 25 euro, mentre i tecnici della Regione sono al lavoro per una rimodulazione del contributo su prestazioni e codici bianchi.
Grecia, Irlanda e Portogallo vivono nell'austerity da più di un anno: in cambio dei salvataggi di Unione europea e Fondo monetario hanno dovuto avviare profondi piani di risanamento. La Spagna si è mossa per tempo temendo il contagio. Queste le manovre finanziarie per il 2012 decise dai loro Governi per rimettere ordine nei bilanci pubblici e riconquistare la fiducia dei mercati.
Grecia - Il Parlamento greco ha approvato una manovra di bilancio 2012 di 28,35 miliardi di euro in cinque anni di cui 14,27 di tagli alla spesa e 14,08 miliardi di maggiori entrate fiscali. Un passo importante a cui si è associato il via libera alle privatizzazioni per 50 miliardi di euro entro il 2015. La Finanziaria - che ora deve essere di nuovo aggiornata su pressione della troika Ue-Bce-Fmi con nuovi tagli per 1,7 miliardi a causa dell'aumento del deficit salito all'8,2 rispetto al 7,6% precedentemente stimato - prevede che quest'anno le tasse aumenteranno in totale di 2,02 miliardi di euro, di 3,68 nel 2012, di 156 milioni di euro nel 2013 e di 685 milioni nel 2014. Del pacchetto fa parte un'imposta "di solidarietà" richiesta quest'anno alle famiglie tra l'1 e il 5% del reddito. Altre misure prevedono l'abbassamento della soglia di esenzione fiscale (da 12mila a 8mila euro), l'aumento delle imposte sulla proprietà, il condono edilizio, l'aumento dell'Iva per ristoranti e bar dal 13 al 23%. Sono stati varati anche tagli al personale del settore pubblico che ammontano a 770 milioni di euro nel 2011, 600 nel 2012, 448 nel 2013, 306 nel 2014 e 71 nel 2015. La manovra prevede più di 5 miliardi di tagli ai benefici sociali, l'aumento dei contributi previdenziali e la lotta al lavoro sommerso. C'è anche un capitolo sulla lotta all'evasione fiscale dove si punta a raccogliere più di 3 miliardi entro il 2015. Previsti tagli agli investimenti pubblici.
Irlanda - L'Irlanda sta rispettando gli obiettivi. Le misure di austerity avviate nel dicembre del 2010 dopo il salvataggio di Ue e Fmi ridurranno a fine anno il deficit di 6 miliardi, pari a quattro punti percentuali del Pil. Colpiti in prevalenza il welfare e le pensioni dei dipendenti pubblici mentre due miliardi di euro sono venuti da imposte aggiuntive. Per il 2012 l'aggiustamento si muoverà sulla stessa linea per un totale di 2,8 miliardi.
Portogallo - L'obiettivo di ridurre il deficit del 2011 al 5,9% del Pil sembra a portata di mano per Lisbona. Nonostante la recessione. Congelati i salari pubblici e le pensioni fino al 2013. L'Iva è stata aumentata. Eliminati alcuni benefici fiscali. Mentre sono stati ridotti i contribuiti sociali per le imprese. Il piano di risanamento concordato con Ue e Fmi prevede la vendita delle quote statali delle società elettriche Edp e Ren oltre che della compagnia aerea Tap. E la vendita entro il 2012 di altri due grandi gruppi pubblici. Il prossimo anno il deficit dovrebbe ridursi di circa 2,4 miliardi di euro.
Spagna - La Spagna negli ultimi due anni ha ridotto il deficit di bilancio pubblico di quasi cinque punti percentuali recuperando con manovre straordinarie più di 50 miliardi di euro. Tagli agli stipendi pubblici, alle pensioni, ai bonus bebè; aumento di Iva, di Irpef sui redditi più alti e dell'imposta sul capital gain; blocco degli investimenti in infrastrutture e riduzione dei trasferimenti alle regioni. Il Governo socialista di José Luis Zapatero ha ristrutturato le banche, avviato la riforma di pensioni e mercato del lavoro. Per dare fiducia ai mercati il Parlamento ha appena approvato la riforma che inserisce un tetto al deficit nella Costituzione. E una settimana fa è stata approvata un ulteriore manovra straordinaria da cinque miliardi: tra tagli alla spesa pubblica per medicinali, obbligando i medici a prescrivere farmaci generici, e aumenti degli acconti sulle tasse delle imprese con oltre 20 milioni di fatturato. Allo stesso tempo sono stati introdotte misure per favorire la crescita: riduzione dell'Iva sulle case dall'8 al 4% e agevolazioni per le assunzioni dei giovani.
Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha proposto di abolirli grazie a una tassa sul tabacco, ma intanto i nuovi ticket sanitari introdotti a luglio sono già applicati praticamente su tutto il territorio nazionale. Stiamo parlando del ticket di 10 euro sulle visite specialistiche e di 25 euro sui “codici bianchi” (ovvero le prestazioni non urgenti al pronto soccorso), previsti dalla manovra di luglio scorso e già in vigore. L’idea di Fazio ha riscosso subito consenso da più parti, ora però bisognerà vedere quale sarà l’esito in termini concreti. Certo il momento non è roseo per i pazienti italiani e per le loro tasche. Nei giorni scorsi, durante un’audizione al Senato, il presidente dell’Istat Enrico Giovannini ha evidenziato che il settore della salute è in Italia uno di quelli in cui l’inflazione viaggia a livelli superiori rispetto all’area euro. Sembrerebbe quindi quanto mai opportuno cercare di alleggerire il peso che grava sulle spalle di chi ha bisogno di curarsi nel nostro Paese.
Intanto, però, i ticket in questione, inizialmente "congelati" da alcune amministrazioni regionali nel tentativo di trovare soluzioni diverse, sono ad oggi applicati in tutte le Regioni. Fanno eccezione Valle d'Aosta e provincia autonoma di Bolzano, mentre Trento applicherà solo quello sui codici bianchi.
Fra tutte quelle che li hanno applicati, va detto che in molti casi il contributo viene modulato in base a reddito o entità della prestazione. I ticket sono già scattati regolarmente già a fine luglio in Lazio, Liguria, Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata. Al momento sono invece in attesa di rimodulazioni Molise e Campania.
Diverse invece la soluzioni trovate dalle altre Regioni. In Sardegna il ticket aggiuntivo sarà solo un contributo simbolico di un euro. Per le prestazioni specialistiche c’è un limite massimo stabilito di 46,15 euro, mentre per il Pronto Soccorso è previsto il pagamento di 25 euro per i codici bianchi e di 15 euro per i codici verdi. In Abruzzo è applicata invece dal 10 agosto la quota fissa aggiuntiva di 10 euro a ricetta per la specialistica ambulatoriale, ma solo per nuclei familiari con redditi superiori a 36 mila 151 euro annui.
Toscana, Emilia Romagna e Umbria hanno presentato insieme un piano di rimodulazione dei ticket per fasce di reddito sia per i farmaci, sia per le prestazioni specialistiche: in Toscana ed Emilia Romagna il piano è partito da fine agosto , mentre in Umbria avverrà nel mese di settembre.
In Lombardia dall’inizio di agosto sono in vigore rimodulazioni dei ticket in base al valore delle prestazioni: il ticket non c’è per le prestazioni sotto i 5 euro, mentre al disopra di tale entità l'aggravio di costo non sarà fisso, ma pari al 30% del valore della ricetta. La Regione Marche è invece in attesa dell’ok da parte del Governo: l’ipotesi sottoposta è di rimodulare il ticket sanitario di 10 euro in base alle fasce di reddito familiare lordo, applicandolo sulla spesa farmaceutica e sulle prestazioni specialistiche.
Diversa ancora la soluzione scelta dal Piemonte, che ha deciso di modulare il contributo dei cittadini mantenendo invariato il costo dei ticket più bassi e facendo crescere in maniera proporzionale quelli più alti. In Veneto si applicano dall'inizio di agosto i nuovi ticket modulati su due fasce di reddito: 5 euro per le famiglie con reddito fino a 29.000 euro, 10 euro per quelle che superano tale soglia. Infine, in Friuli Venezia Giulia i tecnici della Regione sono al lavoro per rimodulare il contributo su prestazioni e codici bianchi.
"Culturalmente il pediatra deve contribuire all'utilizzo sempre più significativo del farmaco generico, che oltretutto è una risorsa giacché riduce la spesa sui farmaci e quindi incide sulla sostenibilità economica del sistema sanitario nazionale".
estateserena 2011 - Oasi nelle farmacie di Napoli
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Teva Italia, grazie ad una collaborazione con l'emittente Roma Uno, ad ottobre avrà visibilità all'interno del programma RES Medica attarverso la messa in onda di 2 puntate, della durata di 30 minuti ciascuna, che verteranno sul tema farmaco equivalente e sul Progetto Educazionale 2011.
Il programma RES Medica nasce dal sempre maggiore bisogno di informazioni dei cittadini in merito a tutte le possibilità di cure.
I medici specialisti che partecipano alla trasmissione, raccontano la propria attività, presentano la struttura dove prestano servizio o di cui sono responsabili, anche attraverso immagini e grafiche a supporto, e danno consigli ai telespettatori, anche in base alla loro stessa esperienza con essi.
Attraverso il nuovo sito www.romauno.tv, sarà possibile da qualunque luogo vedere e rivedere i servizi e l'intera programmazione Roma Uno anche attraverso il servizio streaming video.
Inoltre, a partire dal 14 luglio, per 92 giorni consecutivi e per 7 passaggi al giorno, per un totale di 644 passaggi, sarà presente lo spot istituzionale Teva in parallelo su ogni canale di diffusione Roma Uno TV, ovvero: CH 11 del Digitale Terrestre, CH 860 di Sky, streaming video su www.romauno.tv, attarverso un'applicazione gratuita dedicata per i-Phone e i-Pad e in diretta sulla pagina facebook ROMAUNO TV.
Va precisato che il segnale del Digitale Terrestre di Roma Uno al momento copre l'intera regione Lazio, ad eccezione della provincia di Viterbo.
Per rendere più comprensibili per i pazienti, le informazioni contenute nei foglietti illustrativi dei medicinali per uso umano, l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha aggiornato gli schemi, inserendo anche nuove sezioni relative ai benefici dei farmaci e al loro uso nei bambini.
La scelta di apportare modifiche è il risultato di uno studio al quale hanno preso parte 11 organizzazioni di pazienti e consumatori, 12 organizzazioni di professionisti sanitari dell'Unione Europea e rappresentanti dell'Ema.
Sono state prese in considerazione anche le osservazioni pervenute, nel corso degli ultimi cinque anni, da parte di gruppi di pazienti e consumatori, dalle Agenzie regolatorie nazionali, dalle industrie farmaceutiche e dal mondo accademico.
In particolare, si è tenuto conto della richiesta che i foglietti illustrativi fossero più leggibili e contenessero minori affermazioni standardizzate rigide e invece riportassero più informazioni sul rapporto rischi e benefici e sull'uso nei bambini.
MANOVRA SPERIMENTALE PROGRAMMATA SINO A FINE SETTEMBRE
Milano, 3 ago. (Adnkronos Salute) - "Regione Lombardia, con un proprio provvedimento adottato il 20 luglio, è intervenuta accollandosi l'onere del finanziamento su circa 100-110 farmaci che non vengono distribuiti direttamente dalle Asl e per i quali il cittadino, dovendoli acquistare direttamente in farmacia, avrebbe dovuto pagare una quota superiore ai 2 euro quale differenza tra il prezzo minimo al pubblico e il prezzo stabilito dall'Aifa". E' quanto di legge in una nota del Pirellone.
In particolare, la manovra sperimentale programmata dalla Regione Lombardia sino alla fine di settembre riguarda una lista di principi attivi che corrispondono a 107 specialità medicinali: "Tamoxifene, farmaco per trattamento del carcinoma mammario; megestrolo, farmaco per trattamento del carcinoma mammario: ondansetrone, farmaco antinausea per i malati tumorali; ciproterone, farmaco per trattamento del carcinoma prostatico; acido clodronico, farmaco per trattamento dell'osteoporosi; flunisolide, farmaco per la bronchite cronica asmatica; levodopa + benserazide per il Parkinson; carbamazepina, farmaco antiepilettico", elenca il comunicato.
"Il farmacista è tenuto a proporre, e il cittadino può richiedere, la sostituzione del farmaco più oneroso, per il quale è prevista per il cittadino stesso la compartecipazione di spesa in misura pari alla differenza dell'allineamento Aifa di pari principio attivo. Si ricorda inoltre che in questi ultimi giorni il prezzo per alcuni farmaci, come ad esempio la deferoxamina per la terapia della talassemia, è stato allineato. Sono previsti progressivi allineamenti dei farmaci che non hanno ancora espresso questo obiettivo".
(Com-Opa/Adnkronos Salute) 03-AGO-11 18:49
La recente manovra economica varata dal Governo ha stabilito, fra i provvedimenti necessari in materia di Sanità, l’introduzione di ticket sulle visite specialistiche e i codici bianchi al pronto soccorso. Non certo una buona notizia per i pazienti italiani, anche se la manovra stessa ha previsto di fatto alcune deroghe all’applicazione di queste norme. In primo luogo, non tutte le Regioni saranno infatti costrette ad imporli, ma solo quelle che non sapranno trovare una soluzione alternativa. Inoltre, resteranno dovunque esenti dal pagamento dei ticket alcune categorie di cittadini individuate come fasce deboli, fra cui anziani, bambini, invalidi e malati cronici.
Le norme della manovra, già entrate in vigore, ripristinano il ticket di 10 euro sulle prestazioni specialistiche varato nel 2007 e confermano il ticket di 25 euro sui ricorsi impropri al Pronto soccorso, i cosiddetti “codici bianchi”. C’è da dire che questi ticket si andranno a sommare a quelli già esistenti, che variano secondo la Regione, innalzando i costi per gli utenti. Tanto che da più parti si è evidenziato come in questo modo il costo di alcune prestazioni si venga pericolosamente ad avvicinare a quello delle strutture private.
Fortunatamente, sono molte le Regioni che si stanno adoperando per evitare il rincaro. Secondo quanto stabilito dalla manovra, le Regioni infatti possono anche decidere di non applicare il ticket sulla specialistica di 10 euro purché adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie. La maggior parte delle Regioni ha deciso di “congelare” provvisoriamente il provvedimento e studiare alternative compatibili con le risorse. Solo in alcune di esse (Lazio, Lombardia, Sicilia, Liguria, Puglia, Calabria, Basilicata) i ticket sono scattati automaticamente dall’entrata in vigore delle norme. Altre (soprattutto Toscana, Veneto ed Emilia Romagna) si stanno impegnando per evitarli del tutto.
Per quanto riguarda le esenzioni, è stato lo stesso ministro della Salute Ferruccio Fazio a voler rassicurare che in questa manovra “dura ma necessaria per evitare rischi finanziari al nostro Paese, il Governo ha mantenuto il criterio di garantire a tutti i cittadini l'accesso alle prestazioni sanitarie”. Diverse le categorie messe al riparo dal ticket, comunicate dal ministro: “gli esenti per età e reddito (bambini e anziani con redditi familiari sotto i 36.150 euro annui); i disoccupati, pensionati sociali e pensionati al minimo e i loro familiari a carico, con basso reddito (8.260 euro, aumentato in base al numero dei familiari); i malati cronici e i cittadini affetti da malattie rare in possesso dell'attestato della Asl; gli invalidi civili, di guerra, per lavoro e per servizio".
“Ciò premesso, al fine di assicurare ancor più a tutti, e soprattutto alle fasce deboli della popolazione, le prestazioni necessarie alla promozione e al mantenimento della salute, ho anche proposto al Ministero dell'Economia di rimodulare le esenzioni ai ticket per meglio ancorarle al principio dell'appropriatezza", ha concluso Fazio.
Di seguito, ecco nel dettaglio tutti i requisiti per rientrare nelle categorie esenti dai ticket:
- cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro;
- disoccupati e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
- titolari di pensioni sociali e loro familiari a carico;
- titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant'anni e loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
- gli invalidi di guerra e per servizio appartenenti alle categorie dalla I alla V, gli invalidi civili e invalidi per lavoro con una riduzione della capacità lavorativa superiore ai 2/3, gli invalidi civili con indennità di accompagnamento, i ciechi e sordomuti, gli ex deportati nei campi di sterminio nazista KZ (categoria equiparata dalla legge agli invalidi e mutilati di guerra) e le vittime di atti di terrorismo o di criminalità organizzata;
- categorie di cittadini che sono esenti per la prestazioni connesse alla loro condizione temporale: donne in gravidanza; donatori di sangue; donatori di organi e tessuti; soggetti sospetti di essere affetti da HIV; soggetti che si avviano alla prevenzione di tumori; soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni o somministrazione di emoderivati; giovani con meno di 18 anni che cominciano un'attività sportiva agonistica in una società dilettantistica; soggetti con malattie croniche o rare che vanno inseriti nelle liste d'attesa per il trapianto.
Secondo gli esperti, oggi in Italia il 12% delle confezioni di farmaci venduti è un farmaco equivalente, una percentuale ben al di sotto della media europea, dove il consumo di farmaci equivalenti ha spesso superato quello dei farmaci di marca, con una media del 50-70% di confezioni vendute sul totale dei medicinali.
L’utilizzo di farmaci equivalenti permette un risparmio di almeno il 20% rispetto ai farmaci cosiddetti brand. In media oggi si arriva al 55% in meno. Oggi i farmaci equivalenti sono presenti in tutte le principali categorie terapeutiche (croniche e acute): se nel 2000 sono state 17 milioni le confezioni di farmaci generici vendute, nel 2010 queste unità sono state 226 milioni.
Nel 2010 le famiglie italiane hanno speso di tasca propria in media 230 euro in farmacia per gli acquisti dei farmaci. Questa spesa potrebbe ridursi a 80 euro l’anno scegliendo i farmaci equivalenti, con un risparmio di 150 euro a famiglia.
All'interno del programma RES Medica, in onda su Roma Uno, in autunno saranno trasmesse due puntate dedicate al farmaco equivalente e al Progetto Educazionale 2011.
Il programma RES Medica nasce dal sempre maggiore bisogno di informazioni dei cittadini in merito a tutte le possibilità di cure.
Medici specialisti che partecipano alla trasmissione raccontano la loro attività, presentano la struttura dove prestano servizio o di cui sono responsabili e danno consigli ai telespettatori.
I servizi realizzati e l'intera programmazione saranno visibili sul sito www.romauno.tv.
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Digitale terrestre ch. 11 - frequenza 554 su Roma e Lazio
Visibile anche in streaming, su www.romauno.tv, su iPhone e iPad
La spesa sanitaria rappresenta una quota estremamente rilevante di tutta la spesa pubblica nel nostro Paese. Come da più parti evidenziato, uno dei problemi principali è quello di una sua gestione più efficiente. Un argomento questo che riguarda direttamente l’interesse di ogni cittadino-paziente, dal momento che ogni euro sprecato significa automaticamente meno servizi o peggiori prestazioni.
Sono molte le voci che concorrono a gonfiare la spesa sanitaria oltre il dovuto, come dimostrato da un recente studio svolto da Federanziani, che ha svelato come si potrebbe addirittura risparmiare 1 miliardo di euro da devolvere a miglior uso.L’indagine, svolta dal gruppo di studio Sic – Sanità in cifre di Federanziani e presentata alla recente convention 2011 dell’associazione, ha setacciato i bilanci di Asl, Aziende ospedaliere e istituti di ricerca. L’analisi, che si è basata sui conti economici delle Regioni, si è concentrata su costi quali lavanderia, pulizia, mensa, utenze telefoniche, premi assicurativi e spese legali. In sintesi, voci di costo estranee alle priorità del Servizio sanitario nazionale, almeno dal punto di vista di ciò che si aspettano i cittadini. Ebbene, quello che lo studio ha evidenziato è che proprio su queste voci sarebbe possibile un enorme risparmio, se solo fossero gestite in modo più efficiente.
Nel dettaglio, questi costi, pari al 4,5% della spesa sanitaria pubblica, sono stati messi in relazione con il numero dei dimessi e delle giornate di degenza presso gli ospedali e con il numero dei residenti nelle Asl. In seguito a un’analisi dettagliata, il dato ottenuto è di quelli che fanno riflettere: su tutte queste spese la Sanità pubblica potrebbe in realtà risparmiare da un minimo di 809,595 milioni a un massimo di 964,621 milioni di euro. Non poco, quasi 1 miliardo che ogni anno potrebbe essere devoluto, anziché a spese per le pulizie o il telefono, a necessità molto più prioritarie per il bene dei cittadini, come la prevenzione, le tecnologie innovative e i servizi a livello locale.
Secondo Roberto Messina, Presidente di Federanziani, “L’approccio qui utilizzato è coerente con un approccio ‘analitico’ al calcolo dei costi standard che, nel futuro, dovrebbe rappresentare il gold standard da perseguire”. Ed è proprio, a parere di molti esperti, il passaggio a un modello per “costi standard” un punto fondamentale per migliorare il sistema di finanziamento alle Regioni e aumentare l’efficienza del nostro sistema sanitario. Che tradotto nella quotidianità del cittadino significa ricevere più servizi e di maggiore qualità.
Dalle piccole escoriazioni alle punture d’insetto, dalle allergie stagionali alle scottature da sole, tanti sono i disturbi che, anche se lievi, possono pregiudicare le ferie estive.
Secondo le stime per i malesseri stagionali, ricorrere ai farmaci equivalenti può portare a un risparmio di 3,5 euro a episodio.
Se consideriamo che una famiglia italiana è costituita mediamente da 2,4 persone che soffrono di questi malesseri stagionali 2 volte l’anno, il risparmio totale è di circa 17 euro.
(Fonte ISTAT 2010 a cura del centro ricerche Teva.)
Il Presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco alla trasmissione "Benessere - Il ritratto della salute".
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco Prof. Sergio Pecorelli, durante la puntata di domenica 26 giugno, è intervenuto alla trasmissione televisiva “Benessere – Il ritratto della salute” in onda su Rete4, tenendo un approfondimento sul farmaco equivalente.
“Benessere – Il ritratto della salute” è una trasmissione innovativa che affronta a 360° i temi della medicina e dello star bene, con un taglio divulgativo ma con assoluto rigore scientifico.
Il programma, infatti, ha per protagoniste alcune tra le più importanti ed autorevoli società scientifiche italiane. In ogni puntata si alterneranno interviste agli opinion leader, approfondimenti in studio, sondaggi, reportage, rubriche e dossier.
I disturbi dell'umore, gli attacchi di panico, l’angoscia sono certamente i disturbi psichici più comuni. Secondo recenti studi epidemiologici 1 italiano su 4 soffre di stress, ansia o depressione.
La depressione è una patologia dell'umore, tecnicamente un disturbo dell'umore caratterizzata da un insieme di sintomi cognitivi, comportamentali, somatici ed affettivi che, nel loro insieme, sono in grado di diminuire il tono dell'umore, compromettendo in modo più o meno grave la vita di una persona. La depressione è un insieme di sintomi più o meno complessi che alterano anche in maniera consistente il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura se stessa, gli altri e il mondo esterno.
Per agire su questi disturbi a volte si deve ricorrere a cure farmacologiche (dal semplice ansiolitico all’antidepressivo nelle situazioni più serie).
Molti di questi farmaci sono a totale carico del consumatore e quindi ricorrere all’acquisto dell’equivalente determina un impatto particolarmente positivo al portafoglio.
Per i farmaci che agiscono su stress, ansia, depressione esistono da tempo i farmaci equivalenti che garantiscono un risparmio medio di circa 30 euro l’anno a persona.
In onda la domenica alle 16.45 su Rete4, Il ritratto della salute è un programma che tratterà di salute, benessere e medicina, avendo come testimoni alcune tra le più importanti e autorevoli società scientifiche italiane. Ci saranno interviste, approfondimenti in studio, sondaggi, reportage, rubriche e dossier. Conduttrice del programma sarà Emanuela Folliero affiancata dal Dott. Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG).
Teva contribuisce al programma fornendo spunti per far conoscere i farmaci equivalenti, proponendo argomenti e suggerendo i relatori da intervistare. Si parlerà poi del Progetto educazionale "Equivalente. Conosci e scegli i farmaci equivalenti" con servizi dedicati al rischio cardiovascolare, alla salute della donna con focus sull'osteoporosi e ai problemi gastrointestinali.
In particolare, nella prima puntata, sarà trasmesso un servizio interamente dedicato all'osteoporosi, durante il quale sarà presentato il libro Osteoporosi & Prevenzione. Saranno poi intervistati la Dott.ssa Merzagora, Presidente di ONDA, la Prof. Brandi, opinion leader sul tema osteoporosi e co-autrice del libro, il Dott. Messina, Presidente di Federanziani, e la schermitrice Margherita Grambassi, promotrice dell'iniziativa Teva.
Nelle puntate successive, servizi dedicati ai problemi cardiaci e gastrointestinali, con un focus sul progetto direfarecuore, un'intervista al Prof. Trimarco, Presidente della Società Italiana di Ipertensione Arteriosa e allo chef Heinz Beck del ristorante La Pergola di Roma per suggerire ricette adatte a chi soffre di ipertensione. Si parlerà del libro Alimentazione e Ipertensione realizzato da Teva insieme a SIIA e scritto da Heinz Beck stesso. E ancora, l'intervista al Prof. Pellicciotta dell'ospedale San Raffaele di Milano, alla Dott.ssa Miracapillo del Movimento Consumatori e all'attaccante del Milan Pippo Inzaghi che racconterà quanto sia importante un'alimentazione equilibrata per la salute di un atleta.
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Conferenza stampa di presentazione di "Benessere - Il ritratto della salute" - PARTE 1
Conferenza stampa di presentazione di "Benessere - Il ritratto della salute" - PARTE 2
Conferenza stampa di presentazione di "Benessere - Il ritratto della salute" - PARTE 3
Un taglio del nastro con arrampicata annessa per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha inaugurato la torre per l'arrampicata dedicata alla guida alpina Marco Forcatura. La torre, installata nel centro sportivo Area, è stata totalmente finanziata dall'azienda farmaceutica Teva.
La struttura, alta 10 metri, verrà utilizzata anche per il progetto "ArrampicArea" e servirà per fare avvicinare i bambini allo sport di montagna con particolare attenzione ai diversamente abili; le lezioni di avvicinamento sono gratuite per i bambini che frequentano il parco giochi pubblico adiacente al centro. Alemanno, ricordando la guida alpina scomparsa nel febbraio 2008, ha parlato di "una persona capace di creare socialità perchè spesso l'alpinismo è uno sport che chiude". E in ottica olimpionica ha spiegato che "per essere candidata alle olimpiadi Roma deve poter dare a tutti la possibilità di fare sport". Finiti i discorsi istituzionali, Alemanno ha indossato l'attrezzatura adatta e una maglietta di Fare Verde per dire "no al transgenico" con su scritto "se le mele si fanno le pere" e si è esibito in una doppia scalata della nuova torre".
Fotogallery: http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/04/27/foto/torretta_per_arrampicata-15456151/1/
(roma.repubblica.it).