Dormire bene la notte non è solo estremamente importante per la salute generale, ma potrebbe avere un vantaggio ben più grande. Uno studio condotto dalla Oregon Health and Science University ha scoperto che il sonno profondo gioca un ruolo importante nella guarigione delle lesioni cerebrali. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neurotrauma.
Hanno lacrimato per davvero le prime ghiandole lacrimali coltivate in provetta a partire da cellule staminali umane. Questi “organoidi” sono stati sviluppati da un gruppo di ricercatori dell'Hubrecht Institute e dell'University Medical Center di Utrecht, nei Paesi Bassi, in uno studio pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell. L'obiettivo è quello di poterli utilizzare come modello per studiare nuove terapie contro disturbi comuni, come ad esempio l'occhio secco. Ma il traguardo più importante, che i ricercatori pensano di poter raggiungere in futuro, è quello di utilizzare le ghiandole lacrimali in provetta nei trapianti.
Messa a punto un'innovativa strategia per generare nuovi vasi sanguigni in organismi viventi, evitando l’immunorigetto. A riuscirci è stato un gruppo di ricercatori dell'Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (ITB-CNR) e della Fondazione istituto nazionale di genetica molecolare (INGM) in uno studio interdisciplinare pubblicato sulla rivista Biofabrication. I risultati aprono la strada ad applicazioni avanzate di medicina rigenerativa cellulare.
In futuro potrebbe diventare la soluzione “ideale” per quanti convivono con il dolore cronico, che puà derivare da una moltitudine di patologia: dalla lombalgia all'artrosi fino alla sciatica, alle neuropatie e così via. Si tratta di una terapia genica in grado di eliminare il dolore per mesi senza il rischio di sviluppare dipendenze da farmaci. A svilupparla è stato un gruppo di ricercatori dell’Università della California San Diego in uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine.
La Divina Commedia coinvolge gli umanistici ed emoziona i non esperti. La celebre opera dantesca scatena effetti diversi nel cervello delle persone, a seconda del livello delle competenze. A scoprirlo è uno studio frutto della collaborazione scientifica tra i gruppi di ricerca dei dipartimenti di Medicina molecolare e di Studi europei, americani ed interculturali della Sapienza Università di Roma, guidati rispettivamente da Fabio Babiloni e Paolo Canettieri e in sinergia con la start-up BrainSigns dell’ateneo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Brain Sciences.
Nel nuovo studio i ricercatori hanno analizzato attraverso specifiche modalità di indagine, l’attività cerebrale durante la lettura di passi della Divina Commedia. “Lo scopo peculiare dello studio è stato quello di valutare se soggetti esperti, ovvero studenti universitari di corsi umanistici, e non esperti, ovvero studenti universitari di materie scientifiche, mostrassero reazioni differenti in termini neurometrici in campo letterario”, spiegano i ricercatori. I risultati hanno mostrato un coinvolgimento cerebrale maggiore all’interno della popolazione di esperti e un coinvolgimento emozionale maggiore in quella di non esperti. Inoltre i ricercatori hanno osservato una tendenza inconscia all’approccio della Divina Commedia, che risulta direttamente proporzionale allo sforzo cognitivo impiegato nell’ascolto e nella comprensione. I risultati hanno esteso le precedenti evidenze relative all'arte figurativa anche agli stimoli di poesia uditiva, suggerendo che nei lettori esperti si verifica, sia una attenuazione nella risposta emozionale specifica per competenza, sia un aumento dell'elaborazione cognitiva in risposta agli stimoli.
Il progetto, la cui realizzazione è durata diversi anni, ha previsto che i gruppi di ricerca svolgessero un periodo di attività presso la Biblioteca dell’Accademia dei Lincei. In questa occasione i risultati preliminari dello studio sono stati presentanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’allora Presidentessa della Camera Laura Boldrini. Contestualmente alla pubblicazione dei primi risultati, il team di ricercatori ha già avviato i lavori per un progetto di ricerca denominato Neurodante 2.0. Il progetto, che ha l’obiettivo di valutare la risposta emozionale all’ascolto dei brani letti da voce femminile o maschile, si è avvalso della collaborazione dell’attrice Lucilla Giagnoni, attualmente presente sul piccolo schermo fino al 25 marzo su Rai5 con lettura e interpretazione dei 100 canti della Commedia.
La pandemia sta “rubando” agli italiane preziose ore di sonno. Infatti, da quando è scoppiata l'emergenza Covid-19 il popolo degli insonni è diventato sempre più numeroso- “A causa della pandemia si è verificato un aumento dei disturbo del sonno di circa il 40 per cento”, conferma Eleonora Iacobelli, presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico) e responsabile Trainer Bioequilibrium, in vista della Giornata Mondiale del Sonno che si celebra il prossimo 19 marzo.
Nel nostro paese quasi un decimo dei tumori al pancreas sotto i 74 anni di età sono causati da mutazioni nei geni BRCA 1 e BRCA 2, quelli che hanno spinto l'attrice Angelina Jolie a sottoporsi a un intervento di mastectomia e di isterectomia per prevenire il cancro al seno e alle ovaie. A rivelare l'inaspettata prevalenza di queste mutazioni nei pazienti con tumore al pancreas è stato uno studio realizzato da un network di centri oncologici sul territorio italiano e coordinato da Michele Reni, oncologo e responsabile del coordinamento clinico del Pancreas Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista ESMO Open.
Nella Repubblica Democratica del Congo ci sono migliaia di persone che risultano positive agli anticorpi HIV, ma hanno una carica virale bassa o non rilevabile, senza essere in trattamento con farmaci antiretrovirali. Fanno parte della cosiddetta “Elite Controllers” dell’HIV, solo che sono più numerosi del previsto. A individuarli è stato un gruppo di ricercatori di Abbott, della Johns Hopkins University, del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, della University of Missouri di Kansas City e della Université Protestante au Congo (https://upc.ac.cd/). I risultati del lavoro, pubblicati sulla rivista The Lancet EBioMedicine, potrebbero aiutare i ricercatori a scoprire, all’interno di questa popolazione, trend biologici che potrebbero determinare progressi nelle cure dell’HIV e potenzialmente anche vaccini.
Una molecola “lunga"”di RNA è in grado di limitare la capacità del melanoma di diffondersi e di sviluppare resistenza alle nuove terapie. A individuarla è stato un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia, guidati da Luisa Lanfrancone e Pier Giuseppe Pelicci. I risultati dello studio, sostenuto dalla Fondazione AIRC, sono stati pubblicati sulla rivista Embo Reports.
E' stato emblematicamente ribattezzato “Effetto Michelangelo” perché è straordinario il risultato che si può ottenere nell'utilizzare l'arte nelle terapie di neuroriabilitazione. A dimostrarlo è stato uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology e condotto presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS, in collaborazione con ricercatori dei dipartimenti di Psicologia e di Ingegneria meccanica e aerospaziale dell'Università Sapienza di Roma e di Unitelma Sapienza. I ricercatori hanno unito i grandi capolavori dell’arte alla tecnologia della realtà virtuale per potenziare l’efficacia della neuroriabilitazione a favore di persone che, a seguito di un ictus, hanno subito danni neurologici gravi che comportano la riduzione o la perdita dell’utilizzo di un braccio o di un lato del corpo (emiplegia).
La stagione delle allergie inizia ogni anno sempre un po' prima e tende a essere più duratura. Uno studio condotto dagli scienziati della TechnischeUniversität München, in Germania, ha rilevato che, a causa delle alterazioni della temperature provocate dai cambiamenti climatici, il periodo dell’anno associato alle manifestazioni allergiche comincia anticipatamente. Insomma, stando ai risultati pubblicati sulla rivista Frontiers in Allergy, potremmo già da ora cominciare a starnutire e ad avere gli occhi rossi per i pollini.
Che la dieta mediterranea fosse un modello nutrizionale sano lo sapevamo da tempo. La scienza ha più volte mostrato i numerosi effetti benefici, tra cui quelli al sistema cardiovascolare. Ora però uno studio coordinato dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-In) suggerisce che la dieta mediterranea è associata a una miglior percezione del proprio funzionamento cognitivo e, in taluni casi, a una minore incidenza dei disturbi. I risultati, pubblicati sul Journal of American Medical Directors Association, indicano una possibile strategia di prevenzione della demenza.
Alcune persone sembrano immuni dal freddo. Le puoi riconoscere subito: molte infatti indossano la maglietta a maniche corte e i pantaloncini anche se fuori c'è il gelo. Ora uno studio condotto da un team di ricercatori del Karolinska Institut di Stoccolma ha trovato una spiegazione scientifica a questa particolare resistenza al freddo. Più precisamente si tratta di una variante del gene ACTN3 che influisce sulle funzioni muscolo-scheletriche e che potrebbe aver protetto gli esseri umani dalle basse temperature durante la migrazione dall'Africa all'Europa oltre 50mila anni fa. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista American Journal of Human Genetics.
In alcuni casi, la maggiore suscettibilità e vulnerabilità alle infezioni non dipende tanto dall’agente patogeno che le causa. Ma può essere legata a un “nemico” impresso nel nostro DNA. In particolare, a un gene mutato che lascia il nostro organismo senza difese. Si tratta dell’alterazione del gene FNIP1, che “spegne” il metabolismo delle cellule del sistema immunitario che producono gli anticorpi, i linfociti B, che per questa ragione muoiono prima di divenire adulti, lasciando così l’organismo indifeso. A scovare il gene “difettoso” nell’uomo è stato un gruppo di ricercatori del Centro di ricerca Tettamanti e di medici del Centro di emato-oncologia pediatrica Maria Letizia Verga della Clinica Pediatrica Università Bicocca, in collaborazione con il Leiden University Medical Center di Leiden (Paesi Bassi), il Baylor College of Medicine e il Texas Children’s Hospital di Houston. I risultati sono stati punlicati sulla rivista Blood.
E' a tutti gli effetti una “scorciatoia” che il sistema immunitario utilizza per rifornire più rapidamente l’organismo delle difese necessarie, le cosiddette cellule Natural Killer, per contrastare il virus e gli altri agenti patogeni. Sono cellule staminali super-efficienti scoperte da un gruppo di ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dell’Università di Genova con la collaborazione dell’Ospedale Pediatrico Istituto Gaslini, dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, dell’Università di Torino, dell’Ospedale Sanremo e dell’Ospedale Policlinico San Martino (https://www.ospedalesanmartino.it/). Lo studio ha coinvolto bambini e adulti affetti da HIV, epatite C e infezione da citomegalovirus. I risultati della ricerca, finanziata principalmente dalla Fondazione AIRC, sono stati pubblicati sul Journal of Allergy and ClinicalImmunology.
Per ridurre i pensieri suicidi, diminuendo così le probabilità che si verifichino gesti così estremi, un gruppo di psichiatri dell'Università della Sunshine Coast
) (USC), in Australia, suggeriscono l'uso della ketamina. La somministrazione per via orale di questo anestetico scoperto negli anni ’50, potrebbe infatti essere di grande aiuto per i pazienti affetti da depressione cronica e per chi ha pensieri suicidi. A sostegno di questa ipotesi gli psichiatri australiani hanno eseguito diversi esperimenti con il farmaco su un campione di 32 pazienti. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista TranslationalPsychiatry.
È una malattia congenita, la cui origine sarebbe da rinvenire in un disturbo della formazione dell’apparato genitale del feto. A scatenarla sarebbero le sostanze inquinanti a cui si può essere esposti durante la gravidanza e che sono in grado di oltrepassare la placenta. È questa ad oggi la teoria più accreditata nella ricerca delle cause dell’endometriosi, supportata da uno studio scientifico pubblicato dalla Fondazione italiana endometriosi, riportato nel libro “Endometriosis in adolscents: a comprehensive guide to diagnosis and management” (“Endometriosi negli adolescenti: una guida completa alla diagnosi e alla gestione”) di C. H. Nezhat, appena pubblicato negli Stati Uniti. Nel capitolo “La presenza dell’endometriosi nel feto umano” scritto dal presidente della Fondazione italiana endometriosi, Pietro Giulio Signorile, è contenuta la dimostrazione dell’origine di questa patologia, caratterizzata dalla crescita di endometrio al di fuori della cavità uterina: una malattia che colpisce 3 milioni di donne in Italia, provocando forti dolori e infiammazioni.
La stimolazione elettrica transcranica aiuta a ridurre l’accumulo di proteine alla base delle malattie neurodegenerative, come il Parkinson, “ripulendo” i neuroni. A svelare i meccanismi molecolari di questa tecnica è uno studio congiunto tra l'Università Milano-Bicocca, l'Università degli Studi di Milano, ASST Santi Paolo e Carlo di Milano e l’Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell'Informazione e delle Telecomunicazioni del Consiglio nazionale delle ricerche. I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports (https://www.nature.com/articles/s41598-021-81693-8), aprono la strada al trattamento di altre malattie neurodegenerative.
I vaccini hanno salvato milioni e milioni di vite. Più precisamente, dal 2000 al 2019, le vaccinazioni hanno salvato 37 milioni di vite da 10 malattie. Un numero che si stima aumenterà fino a 69 milioni nel 2030. A calcolarlo è stato uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge, dell'Imperial College London e di altri istituti di ricerca. I risultati, pubblicati sulla rivista The Lancet, si è basato sull'utilizzo di modelli matematici per analizzare l’impatto delle vaccinazioni contro 10 malattie in 98 paesi del mondo a basso-medio reddito. Le 10 malattie di cui è stato studiato l’impatto a seconda della copertura vaccinale sono: virus dell’epatite B, Haemophilus influenzae di tipo B, papillomavirus umano (HPV), encefalite giapponese, morbillo, Neisseria meningitidis sierogruppo A (meningite A), Streptococcuspneumoniae (pneumococco), rotavirus, rosolia, febbre gialla.
Si chiama termoablazione ecoguidata, con laser o radiofrequenza, ed è una nuova tecnica per il trattamento dei tumori papillari della tiroide che consente di evitare la chirurgia e di conservare questo organo prezioso per l’organismo. Messa alla prova all'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo), in collaborazione con l'Università Statale di Milano, questa nuova tecnica rappresenta una valida opzione di trattamento. I dettagli dei risultati sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers in Endocrinology.