Per contrastare il declino cognitivo e la perdita di memoria, due dei più devastanti effetti dell'Alzheimer, un gruppo di ricercatori dell'IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio-Fatebenefratelli di Brescia ha avviato uno studio su un “ingrediente” naturale che si trova nella buccia di limone. In particolare, i ricercatori valuteranno e l’effetto di un fitocomplesso estratto dalla buccia del limone e standardizzato nel contenuto di auraptene e naringenina sulla funzione cognitiva e sui biomarcatori in anziani con declino cognitivo soggettivo.Per 9 mesi 80 persone con declino cognitivo assumeranno il fitocomplesso o un placebo, che verrà prodotto presso il Laboratorio di Chimica delle Sostanze Naturali del Dipartimento di Farmacia dell’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara (https://www.unich.it/) e somministrato in forma di estratto secco (capsule).
E' una sorta di “pacemaker” impiantabile capace di gestire completamente le “fluttuazioni” tipiche della malattia di Parkinson. Si chiama AlphaDBS ed è il primo sistema ricaricabile di neurostimolazione profonda del cervello certificato a livello europeo come dispositivo elettromedicale impiantabile (marcatura CE), e il primo ad essere impiantato in un paziente. Il dispositivo, che si adatta automaticamente alle esigenza individuali di ciascun paziente è il frutto di 10 anni di lavoro da parte di Newronika, una società spin-off fondata dal Policlinico di Milano e dall’Università degli Studi di Milano.
La tecnologia sta andando talmente avanti che, in futuro, avremo a disposizione lenti a contatto “intelligenti” in grado di diagnosticare e curare le malattie dell'occhio e non solo. Ne sono convinti gli scienziati del Center for OcularResearch&Education (CORE) dell'Università di Waterloo che, in uno studio pubblicato in un'edizione speciale della rivista ContactLens&Anterior Eye (rivista della British Contact Lens Association), hanno esaminato i progressi compiuti fino a questo momento.
Per ridurre dal 20 al 25 per cento le probabilità di essere colpiti da un ictus è fondamentale ridurre il colesterolo "cattivo". E' il messaggio lanciato da A.L.I.Ce. Italia Odv, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, in vista di aprile, il mese dedicato alla prevenzione dell'ictus cerebrale. L'associazione riporta i dati di un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, in cui si dimostra il ruolo centrale del colesterolo "cattivo" sul rischio ictus.
Metalli, pesticidi, policlorobifenili (PCB), bisfenolo A (BPA) potrebbero determinare il rischio di un bambino di soffrire di autismo già nel pancione della mamma. Uno studio della Simon Fraser University, in Canada, suggerisce che potrebbe esistere una correlazione tra l’esposizione a sostanze chimiche durante la gestazione e l’espressione di comportamenti simili ai disturbi dello spettro autistico nei bambini piccoli. I risultati sono stati pubblicati sull’American Journal of Epidemiology.
Le persone che abitano in località dove ci sono molte piante e animali diversi godono anche di un maggior benessere mentale. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori del Centro tedesco per la ricerca integrativa sulla biodiversità, dell’Università di Kiel e del Centro di ricerca sulla biodiversità e sul clima di Senckenberg. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Landscape and Urban Planning.
Altro che personal computer, tablet e smartphone. Se si vuole davvero semplificare la memorizzazione delle informazioni è meglio ricorrere alle care vecchie carta e penna. Infatti, uno studio condotto da un gruppo di neuroscienziati dell’Università di Tokyo e del Nippon Telegraph and Telephone (NTT) Data Institute of Management Consulting ha dimostrato che quando si scrive su carta il cervello lavora di più e meglio. I risultati, pubblicati sulla rivista Frontiers in BehavioralNeuroscience, migliorano la nostra comprensione sulle differenze degli effetti tra la scrittura analogica e quella digitale.
L'attività fisica fa bene al cervello. Uno studio condotto dai ricercatori dell'University of Texas SouthwesternMedical Center mostra che quando gli anziani con lieve perdita di memoria hanno seguito un programma di esercizi per un anno, il flusso sanguigno al cervello aumenta. I risultati, pubblicati sul Journal of Alzheimer'sDisease, suggeriscono una nuova strategia per prevenire o limitare l'insorgenza di disturbi cognitivi legati all'invecchiamento.
L'uso eccessivo di terapie antibiotiche ad ampio spettro, come vancomicina e streptomicina, possono danneggiare il microbiota e il sistema immunitario intestinale, aumentando il rischio di malattia e rendendo meno efficaci le terapie anticancro. A scoprirlo è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia, coordinati da Federica Facciotti e Francesco Strati. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Microbiome.
Dormire bene la notte non è solo estremamente importante per la salute generale, ma potrebbe avere un vantaggio ben più grande. Uno studio condotto dalla Oregon Health and Science University ha scoperto che il sonno profondo gioca un ruolo importante nella guarigione delle lesioni cerebrali. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neurotrauma.
Hanno lacrimato per davvero le prime ghiandole lacrimali coltivate in provetta a partire da cellule staminali umane. Questi “organoidi” sono stati sviluppati da un gruppo di ricercatori dell'Hubrecht Institute e dell'University Medical Center di Utrecht, nei Paesi Bassi, in uno studio pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell. L'obiettivo è quello di poterli utilizzare come modello per studiare nuove terapie contro disturbi comuni, come ad esempio l'occhio secco. Ma il traguardo più importante, che i ricercatori pensano di poter raggiungere in futuro, è quello di utilizzare le ghiandole lacrimali in provetta nei trapianti.
Messa a punto un'innovativa strategia per generare nuovi vasi sanguigni in organismi viventi, evitando l’immunorigetto. A riuscirci è stato un gruppo di ricercatori dell'Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (ITB-CNR) e della Fondazione istituto nazionale di genetica molecolare (INGM) in uno studio interdisciplinare pubblicato sulla rivista Biofabrication. I risultati aprono la strada ad applicazioni avanzate di medicina rigenerativa cellulare.
In futuro potrebbe diventare la soluzione “ideale” per quanti convivono con il dolore cronico, che puà derivare da una moltitudine di patologia: dalla lombalgia all'artrosi fino alla sciatica, alle neuropatie e così via. Si tratta di una terapia genica in grado di eliminare il dolore per mesi senza il rischio di sviluppare dipendenze da farmaci. A svilupparla è stato un gruppo di ricercatori dell’Università della California San Diego in uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine.
La Divina Commedia coinvolge gli umanistici ed emoziona i non esperti. La celebre opera dantesca scatena effetti diversi nel cervello delle persone, a seconda del livello delle competenze. A scoprirlo è uno studio frutto della collaborazione scientifica tra i gruppi di ricerca dei dipartimenti di Medicina molecolare e di Studi europei, americani ed interculturali della Sapienza Università di Roma, guidati rispettivamente da Fabio Babiloni e Paolo Canettieri e in sinergia con la start-up BrainSigns dell’ateneo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Brain Sciences.
Nel nuovo studio i ricercatori hanno analizzato attraverso specifiche modalità di indagine, l’attività cerebrale durante la lettura di passi della Divina Commedia. “Lo scopo peculiare dello studio è stato quello di valutare se soggetti esperti, ovvero studenti universitari di corsi umanistici, e non esperti, ovvero studenti universitari di materie scientifiche, mostrassero reazioni differenti in termini neurometrici in campo letterario”, spiegano i ricercatori. I risultati hanno mostrato un coinvolgimento cerebrale maggiore all’interno della popolazione di esperti e un coinvolgimento emozionale maggiore in quella di non esperti. Inoltre i ricercatori hanno osservato una tendenza inconscia all’approccio della Divina Commedia, che risulta direttamente proporzionale allo sforzo cognitivo impiegato nell’ascolto e nella comprensione. I risultati hanno esteso le precedenti evidenze relative all'arte figurativa anche agli stimoli di poesia uditiva, suggerendo che nei lettori esperti si verifica, sia una attenuazione nella risposta emozionale specifica per competenza, sia un aumento dell'elaborazione cognitiva in risposta agli stimoli.
Il progetto, la cui realizzazione è durata diversi anni, ha previsto che i gruppi di ricerca svolgessero un periodo di attività presso la Biblioteca dell’Accademia dei Lincei. In questa occasione i risultati preliminari dello studio sono stati presentanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’allora Presidentessa della Camera Laura Boldrini. Contestualmente alla pubblicazione dei primi risultati, il team di ricercatori ha già avviato i lavori per un progetto di ricerca denominato Neurodante 2.0. Il progetto, che ha l’obiettivo di valutare la risposta emozionale all’ascolto dei brani letti da voce femminile o maschile, si è avvalso della collaborazione dell’attrice Lucilla Giagnoni, attualmente presente sul piccolo schermo fino al 25 marzo su Rai5 con lettura e interpretazione dei 100 canti della Commedia.
La pandemia sta “rubando” agli italiane preziose ore di sonno. Infatti, da quando è scoppiata l'emergenza Covid-19 il popolo degli insonni è diventato sempre più numeroso- “A causa della pandemia si è verificato un aumento dei disturbo del sonno di circa il 40 per cento”, conferma Eleonora Iacobelli, presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico) e responsabile Trainer Bioequilibrium, in vista della Giornata Mondiale del Sonno che si celebra il prossimo 19 marzo.
Nel nostro paese quasi un decimo dei tumori al pancreas sotto i 74 anni di età sono causati da mutazioni nei geni BRCA 1 e BRCA 2, quelli che hanno spinto l'attrice Angelina Jolie a sottoporsi a un intervento di mastectomia e di isterectomia per prevenire il cancro al seno e alle ovaie. A rivelare l'inaspettata prevalenza di queste mutazioni nei pazienti con tumore al pancreas è stato uno studio realizzato da un network di centri oncologici sul territorio italiano e coordinato da Michele Reni, oncologo e responsabile del coordinamento clinico del Pancreas Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista ESMO Open.
Nella Repubblica Democratica del Congo ci sono migliaia di persone che risultano positive agli anticorpi HIV, ma hanno una carica virale bassa o non rilevabile, senza essere in trattamento con farmaci antiretrovirali. Fanno parte della cosiddetta “Elite Controllers” dell’HIV, solo che sono più numerosi del previsto. A individuarli è stato un gruppo di ricercatori di Abbott, della Johns Hopkins University, del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, della University of Missouri di Kansas City e della Université Protestante au Congo (https://upc.ac.cd/). I risultati del lavoro, pubblicati sulla rivista The Lancet EBioMedicine, potrebbero aiutare i ricercatori a scoprire, all’interno di questa popolazione, trend biologici che potrebbero determinare progressi nelle cure dell’HIV e potenzialmente anche vaccini.
Una molecola “lunga"”di RNA è in grado di limitare la capacità del melanoma di diffondersi e di sviluppare resistenza alle nuove terapie. A individuarla è stato un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia, guidati da Luisa Lanfrancone e Pier Giuseppe Pelicci. I risultati dello studio, sostenuto dalla Fondazione AIRC, sono stati pubblicati sulla rivista Embo Reports.
E' stato emblematicamente ribattezzato “Effetto Michelangelo” perché è straordinario il risultato che si può ottenere nell'utilizzare l'arte nelle terapie di neuroriabilitazione. A dimostrarlo è stato uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology e condotto presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS, in collaborazione con ricercatori dei dipartimenti di Psicologia e di Ingegneria meccanica e aerospaziale dell'Università Sapienza di Roma e di Unitelma Sapienza. I ricercatori hanno unito i grandi capolavori dell’arte alla tecnologia della realtà virtuale per potenziare l’efficacia della neuroriabilitazione a favore di persone che, a seguito di un ictus, hanno subito danni neurologici gravi che comportano la riduzione o la perdita dell’utilizzo di un braccio o di un lato del corpo (emiplegia).
La stagione delle allergie inizia ogni anno sempre un po' prima e tende a essere più duratura. Uno studio condotto dagli scienziati della TechnischeUniversität München, in Germania, ha rilevato che, a causa delle alterazioni della temperature provocate dai cambiamenti climatici, il periodo dell’anno associato alle manifestazioni allergiche comincia anticipatamente. Insomma, stando ai risultati pubblicati sulla rivista Frontiers in Allergy, potremmo già da ora cominciare a starnutire e ad avere gli occhi rossi per i pollini.