L’intelligenza di un bambino può dipendere anche dal “verde” che lo circonda nella vita quotidiana. Infatti, crescere in aree urbane dove c’è tanta Natura aumenta il quoziente intellettivo e, di contro, riduce i comportamenti difficili. A dimostrarlo è uno studio condotto da un team di scienziati dell’Università di Hasselt, in Belgio, e pubblicato sulla rivista Plos Medicine. “L’esposizione al verde - spiegano i ricercatori - ha effetti benefici su diversi aspetti cognitivi e comportamentali. Tuttavia, a nostra conoscenza, nessuno studio ha affrontato l’intelligenza come risultato”.
Si aggiungono nuove armi alla lotta contro i chili di troppo e tutti i problemi alla salute che ne conseguono, come ad esempio il diabete. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Harvard ha utilizzato una nota tecnica di editing genetico, la CRISPR, per modificare il grasso corporeo. In uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, i ricercatori hanno trasformato le cellule lipidiche di alcuni topolini in tessuto adiposo bruno, quello considerato “buono”. “Nell’organismo si trovano diversi tessuti adiposi: quello bianco, che costituisce i depositi di grasso, e quello bruno, che invece serve a bruciare o accumulare energia”, spiega Yu-Hua Tseng dell’Università di Harvard. La riduzione degli adipociti bruni è collegata a un aumento di peso, per cui queste cellule sono positive per la gestione del peso corporeo.
Fra 30 anni circa 4,9 miliardi di persone in tutto il mondo potrebbe soffrire di miopia. Infatti, a causa di un “bizzarro” meccanismo di selezione naturale il 50% della popolazione mondiale presenterà questo difetto visivo. E' l'ipotesi emersa da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università del Michigan e pubblicato sulla rivista National Science Review. Le stime indicano un aumento di circa 100mila casi di questa particolare condizione ogni generazione. “Gran parte del problema – spiega Jianzhi Zhang dell’Università del Michigan – è ambientale: si tende spesso a ritenere che la miopia possa derivare dalla quantità di tempo trascorsa davanti allo schermo, ma il nostro lavoro dimostra che molte delle varianti genetiche che aumentano il rischio di miopia sono anche associate con benefici riproduttivi”.
Una strategia unica e originale potenzialmente valida contro diversi disturbi, dalle sempre più comuni intolleranze al lattosio fino al diabete e all’obesità. È quella messa a punto da un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology in uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine. In particolare, i ricercatori hanno creato e testato sugli animali una colla sintetica che si attacca all’interno dell’intestino tenue e regola la capacità dell’intestino di assorbire nutrienti chiave. I test condotti sui suini mostrano l’effettiva efficacia della colla quando viene potenziata con enzimi o altre sostanze chimiche.
Una sostanza presente naturalmente in molti cibi, chiamata Spermidina, è in grado di correggere i difetti di memoria, rimettendo in moto i neuroni. Uno studio condotto da un team di ricerca dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc) e del Telethon institute of genetics and medicine (Tigem) ha rivelato che la Spermidina, in soggetti di mezza età predisposti al declino cognitivo, ripulisce il cervello dagli aggregati proteici tossici accumulati, ripristinando così la memoria. I risultati, pubblicati sulla rivista Aging Cell, aprono la strada a nuove strategie contro la demenza.
La maggior parte delle persone inizia a meditare per combattere o fuggire all’ansia e allo stress della vita di tutti i giorni. Tra queste, tuttavia, c'è una piccola parte che alla fine si trova a subire un peggioramento di queste comuni condizioni. Lo rivela la prima revisione sistematica sull’argomento condotta dall’Università di Coventry nel Regno Unito e pubblicata sulla rivista Acta Psychiatrica Scandinavica.
Le “allodole” potrebbero avere maggiori probabilità di sviluppare il morbo d’Alzheimer. Infatti, coloro che tendono ad alzarsi presto la mattina hanno un maggior rischio genetico di contrarre questa grave malattia neurodegenerativa. Almeno secondo uno studio condotto dall’Imperial College London e pubblicato sulla rivista Neurology. I ricercatori hanno studiato più di mezzo milione di persone e hanno scoperto che i portatori di mutazioni associate all’Alzheimer avevano maggiori probabilità di essere mattinieri. Inoltre tendevano ad avere sonno irrequieto, ma senza soffrire di insonnia o depressione.
In futuro sarà possibile diagnosticare il morbo d’Alzheimer con un semplice esame del sangue. In due studi diversi un gruppo di ricercatori della Lund University (Svezia) e uno della Washington School of Medicine(Usa) hanno dimostrato che la presenza a certi livelli nel plasma della proteina p-tau217 predice con enorme anticipo lo sviluppo dell’Alzheimer. Questo consentirebbe ai pazienti di accedere tempestivamente ai trattamenti. I risultati degli studi sono stati pubblicati rispettivamente sulla rivista Jama e sul Journal of Experimental Medicine.
Vaccinare conviene, letteralmente. I benefici economici dei programmi di vaccinazione, infatti, riescono a superare ampiamente i costi, specialmente se si considera la conseguente riduzione dell’incidenza di malattie, disabilità e decessi prematuri. A calcolarlo è stato un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora, nel Maryland in uno studio pubblicato sulla rivista Health Affairs.
Una o due settimane prima di un episodio di riacutizzazione dell'artrite reumatoide nel plasma dei pazienti si verifica un aumento di una specifica popolazione di cellule, chiamate Prime. Rappresentano una sorta di “campanello d’allarme” che potrebbero aiutare a prevedere, e di conseguenza, scongiurare le riacutizzazioni della malattia. Almeno stando alle conclusioni di uno studio condotto dalla Rockefeller University e pubblicato sul New England Journal of Medicine.
Presto sarà possibile individuare 5 tipi diversi di tumore molto prima di quanto fanno gli attuali esami. Un gruppo di ricercatori dell’Università della California di San Diego ha messo a punto un nuovo test del sangue, chiamato PanSeer, può rivelare nel 91% dei casi i tumori di stomaco, esofago, colon retto, polmoni e fegato in persone senza sintomi, e in futuro potrebbe entrare nella routine delle analisi di controllo. La tecnica, descritta sulla rivista Nature Communications, può anticipare fino a 4 anni la diagnosi.
Nuovi scenari terapeutici contro il cancro potrebbero aprirsi grazie alla scoperta del ruolo della proteina chiamata DAB2. Uno studio multidisciplinare, coordinato dalla sezione di Immunologia dell'Università di Verona, ha dimostrato che la presenza di DAB2 può predire la comparsa di metastasi, la principale causa di morte dei pazienti affetti da cancro. Lo studio, sostenuto dalla Fondazione AIRC, è stato pubblicato sulla rivista Cancer Discovery. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che la proteina DAB2 (disabled 2 mitogen-responsive phosphoprotein), coinvolta nell’endocitosi, è altamente espressa nei macrofagi, le cellule del sistema immunitario che si attivano nelle risposte di difesa dell’organismo, associati al tumore e la sua rimozione genetica in queste cellule riduce significativamente la formazione delle metastasi polmonari in animali di laboratorio con vari tipi di tumore.
Normalmente viene impiegata come trattamento contro i tumori, ma all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) la radioterapia viene utilizzata anche per il cuore. Più precisamente per la cura delle aritmie cardiache gravi, un disturbo frequente e sempre più difficile da gestire. Sono come una "tempesta del cuore", che colpisce 750 cardiopatici gravi in tutta Italia, Mentre sono 15.000 i pazienti con aritmie che portano il defibrillatore e nel 4% di essi la tempesta si scatena anche decine di volte nell'arco di un mese, compromettendo la qualità di vita. A volte né il defibrillatore né i farmaci riescono a risolvere la situazione.
Tra l’ossessione della prova costume e il desiderio di apparire sportivi e in forma, magari durante una partita di beach-volley, in estate aumenta il consumo di integratori “dopanti” tra i giovani. E’ l’allarme lanciato dall’Associazione medici endocrinologi (AME) che invita i più giovani a non lasciarsi abbagliare da facili scorciatoie che solo in maniera illusoria possono migliorare il proprio benessere e le proprie performances. Possono esserci sostanze lecite come creatina e arginina. Ma non di rado possiamo trovarci anche steroidi anabolizzanti, diuretici e addirittura anfetamine. Mai come nella stagione calda si registra un vero e proprio boom di dubbie preparazioni galeniche e discutibili “integratori”.
Osservare il mondo in tutte le sue sfumature. Letteralmente. E’ quello che promettono di fare EnChroma, delle speciali lenti messe a punto per aiutare le persone affette da daltonismo a distinguere meglio i colori. A realizzarle è stato un gruppo di ricercatori dell’Eye Center presso l’Università della California Davis, in collaborazione con il Stem Cell and Brain Research Institute in Francia. In particolare, gli studiosi hanno sviluppato dei filtri speciali che possono migliorare la visione dei colori per i daltonici, provocando effetti che persistono anche quando gli occhiali non vengono indossati. Le performance di queste speciali lenti sono state descritte in un articolo pubblicato sulla rivista Current Biology.
Si chiama BACE2 ed è un gene in grado di contrastare i segni del morbo di Alzheimer, la malattia neurodegenerativa che compromette le capacità cerebrali. A individuarlo è stato uno studio della Queen Mary University di Londra, pubblicato sulla rivista Nature Molecular Psychiatry. Il team ha anche sviluppato un sistema di screening rapido ed efficiente per i farmaci in grado di contrastare la malattia.
Non è molto frequente, ma può succedere che un paziente "resusciti" anche per mezz'ora non mostrava alcun segno di vita. E' la cosiddetta sidrome di Lazzaro, le cui cause sono ancora oggi sconosciute. A scostare, seppure parzialmente, il velo di mistero di questa sindrome è stato uno studio condotto da un team internazionale di ricercatori della University Hospitals Morecambe Bay Trust, dell'Ospedale universitario di Losanna, di Eurac Research, le Paracelsus Medizinische Privatuniversität di Salisburgo. i risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Scandinavian Journal of Trauma, Resuscitation and Emergency Resuscitation". In genere, succede che un paziente in arresto cardiaco viene rianimato dal medico d’emergenza. Il cuore non batte più, non ci sono più segni di vita. L’elettrocardiogramma rimanda solo una linea piatta o piccole fibrillazioni: la rianimazione non funziona. Dopo 20-30 minuti di tentativi il medico interrompe le manovre di rianimazione come previsto dalle linee guida. Improvvisamente, alcuni minuti dopo e senza alcun intervento esterno, il paziente mostra segni di vita: respira, ricompare il battito. È un fenomeno, quello della sindrome di Lazzaro, che hanno sperimentato molti medici rianimatori.
Una retina liquida in grado di restituire parzialmente la vista ai pazienti affetti da malattie come la retinite pigmentosa o la maculopatia. E' la straordinaria protesi artificiale messa a punto dagli scienziati dell’Istituto italiano di tecnologia(IIT) di Genova, testata con successo sui topi. La nuova protesi retinica, descritta in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology, si basa su una sostanza acquosa in nanoparticelle fotoattive che possono sostituire i fotorecettori danneggiati. “Il nostro lavoro - afferma Fabio Benfenati, del centro IIT Synaptic Neuroscience and Technology - rappresenta un’evoluzione del modello planare della retina artificiale che abbiamo realizzato nel 2017”.
Nell'uomo l'HPV non è solo una spiacevole infezione. Al rischio di condilomi e tumori come conseguenza di un'infezione genitale da papilloma virus (HPV), si aggiunge anche la minaccia dell'infertilità. E con la bella stagione i rischi aumentano: con i rapporti sessuali non protetti, più frequenti in estate, crescono anche le probabilità d infezione. Lo ricorda Salvatore Sansalone Specialista in Andrologia all'Università di Tor Vergata a Roma. “La stagione estiva e quella in cui si vedono moltiplicare esponenzialmente le infezioni a causa di comportamenti sessuali disinvolti e rapporti non protetti”, dice. Il perchè a risentirne è anche la capacità dell'uomo di concepire è presto detto. “Il virus dell' HPV si lega agli spermatozoi, riducendone la capacità fecondante" spiega Sansalone.
Si stima che il 65-70% degli uomini contrae una infezione nel corso della vita, e molti studi hanno ormai verificato la presenza del DNA del virus nel liquido seminale Le conseguenze dell’infezione, secondo gli esperti, possono essere una lesione asintomatica in cui il maschio è un portatore sano che funge da serbatoio trasmettendolo alla partner, oppure una lesione manifesta con condilomi, tumori e papillomi faringei (10,1% nell’uomo vs il 3,4% nelle donne e nel 15-20% di quelli che non riescono a procreare). L’HPV è stato rilevato nel liquido seminale e il circa il 10% dei maschi sessualmente attivi, il virus ha la capacità di legarsi agli spermatozoi influenzando negativamente la vitalità spermatica, la morfologia, la motilità e aumentando la frammentazione del loro DNA. Secondo uno studio apparso su Biomedical Research su 229 campioni di liquido seminale si è proposto di ricercare la presenza di DNA del virus che è stato riscontrato nel 16,6% dei casi: anche quelli con con un solo ceppo a basso rischio presentavano una viscosità alterata mentre quelli positivi a più ceppi presentavano ipospermia e altri fattori prognostici negativi.
Mentre un’altra ricerca ha riscontrato una prevalenza di DNA del Papillomavirus nel liquido seminale nel 11,4% nella popolazione generale e nel 20,4% dei pazienti inferitili. “Già lo scorso anno l’OMS aveva diffuso i numeri delle Infezioni sessuali calcolandone un milione di casi ogni giorno nel mondo (nella fascia di età tra i 18 e i 49 anni e senza includere proprio l’infezione da HPV) ma sappiamo che in estate i numeri aumentano e non solo tra i giovanissimi”, dice Sansalone. Da un punto di vista anagrafico, sono i giovani, in generale, i principali protagonisti del sesso a rischio durante i mesi estivi, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 30 anni. Se il rapporto non è consumato con il partner abituale il preservativo, sottolinea l'esperto, è indispensabile sia nei rapporti anali che vaginali, ma è fortemente consigliato anche nei rapporti orali, che sono ad alto rischio per alcune infezioni come la sifilide e la gonorrea.
Non c’è paese al mondo, grande o piccolo, ricco o povero, in cui lo smog non sia un problema per la salute dei cittadini. Soprattutto per il loro cuore. L’esposizione a lungo termine alle polveri sottili contribuisce in maniera determinante a malattie cardiache e a decessi tanto che il 14 per cento di questi eventi potrebbero essere causati proprio dallo smog. Sono i dati emersi a valle di un ampio studio guidato da un gruppo di ricercatori della Oregon State University
che è stato appena pubblicato sulla rivista The Lancet Planetary Health.
Lo studio ha coinvolto 157.436 adulti tra 35 e 70 anni in 21 paesi, il cui stato di salute è stato monitorato dal 2003 al 2018. Nel corso del periodo di monitoraggio sono stati registrati 3219 decessi attribuibili a malattie cardiovascolari e 9.152 complessivamente hanno avuto un evento cardiovascolare. I ricercatori hanno monitorato i livelli di PM 2,5, particelle di fuliggine abbastanza piccole da entrare nei polmoni e passare nel flusso sanguigno. Il livello medio nel corso dello studio è stato di 47.5 microgrammi per metro cubo, ben al di sopra del limite di 12 considerato sicuro dall'Amministrazione per la protezione ambientale degli Stati Uniti.